Ecco come l’Esercito Italiano ha salvato lo stabilimento balneare di Ostia

Ecco come l'Esercito Italiano ha salvato lo stabilimento balneare di Ostia

Lo stabilimento di Ostia apre in anticipo, tutto grazie all’impegno dell’Esercito Italiano che si è prodigato a tutela del bene comune.

Ci ritroviamo spesso a discutere delle problematiche che l’Esercito Italiano è costretto ad affrontare, anche in servizio per mansioni che non gli competono in modo specifico, ma con una diligenza e un senso del dovere senza paragoni. Ecco arrivare l’ennesima conferma, nello specifico dallo stabilimento balneare di Ostia, che proprio grazie all’impegno e all’iniziativa dei soldati è stato preservato dalle mareggiate. La tutela del bene comune e della natura è solo uno dei benefici dell’attività dei militari, visto che lo stabilimento quest’anno ha potuto addirittura aprire in anticipo, con vantaggio per il territorio e per i cittadini.

Si deve tutto ai soldati operativi presso lo stabilimento del ministero della Difesa, che spontaneamente si sono attivati per fermare l’erosione della costa, completando i lavori a tempi record nell’aprile 2022 attraverso una struttura che ancora oggi difende l’impianto a dovere. L’ennesima dimostrazione di efficienza e senso civico proveniente dall’Esercito Italiano che, secondo l’Associazione sindacale professionisti militari (ASPMI) è da reputare al benessere del personale: “Quando si è concentrati a soddisfare il benessere del personale anche questi sono i risultati”.

Risultati che vanno ben oltre le aspettative, visto che la solidità della struttura e la prontezza di realizzazione potrebbero cambiare significativamente i sistemi di tutela del litorale.

Come l’Esercito Italiano ha salvato lo stabilimento balneare di Ostia

Bisogna sapere che il litorale laziale è fortemente compromesso dalle violenti mareggiate invernali, che accelerano l’erosione delle coste, pregiudicando la sicurezza e l’operatività degli stabilimenti. Non che altre spiagge italiane non debbano fare i conti con la potenza del mare, ma lo stabilimento militare di Ostia si distingue per la prontezza di risoluzione, oltre a rappresentare un luogo sicuro per offrire gli spazi naturali alla cittadinanza.

Bisogna andare indietro nel tempo e in particolare al 2022, quando il lido rischiava di non poter essere aperto perché gravemente compromesso. L’Esercito Italiano, che opera nello stabilimento, non era tenuto a intervenire, avrebbe potuto attendere l’evolversi naturale della situazione finché non fosse arrivato l’intervento pubblico. I soldati hanno però deciso di intervenire personalmente per rimettere in piedi il lido e tutelare la costa, un’opera che ancora oggi porta i suoi frutti, visto che sono riusciti ad aprire lo stabilimento in anticipo.

La collaborazione tra i soldati operativi sul posto, che hanno messo a disposizione la conoscenza della morfologia della coste e delle correnti, e gli studi tecnici interni ha dato vita a un progetto efficiente, tanto semplice quanto funzionale e duraturo. Nel dettaglio, è stata realizzata una struttura a protezione della costa, una scogliera sommersa sotto la riva che ripara il litorale dall’azione violenta delle onde. Dopo l’autorizzazione della Regione e del Comune, i soldati hanno dato il via ai lavori, che sono stati completati in un mese e mezzo.

Ad aprile 2022 la struttura era terminata, ma bisognava ancora preparare e allestire l’impianto, con il rischio concreto che l’apertura tardasse. L’Esercito non ha voluto privare la collettività dei suoi servizi e in brevissimo tempo è riuscito a riaprire il lido di Ostia. L’impegno dei soldati continua a dare i suoi frutti, visto che per quest’anno il lido ha aperto in anticipo, precisamente il 18 maggio 2024. È una splendida notizia per tutti i cittadini, oltre che un esempio di volontà e determinazione che non minano il rispetto delle regole.

Come anticipato, il lavoro dei soldati italiani a Ostia potrebbe avere un impatto di proporzioni ancora maggiori. Lo stesso sistema potrebbe sostituire infatti quello del ripascimento e permettere di tutelare le coste in modo più duraturo.

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