Contrattazione di secondo livello, è un problema da risolvere

Contrattazione di secondo livello, è un problema da risolvere

Bisogna risolvere il problema della contrattazione di secondo livello, che deve avvenire attraverso il confronto con l’amministrazione di riferimento.

Proprio oggi, 11 giugno, entra in vigore il decreto-legge n. 61 del 9 maggio 2024. Quest’ultimo tratta delle Disposizioni urgenti in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze Armate. È stato un intervento del governo indispensabile per rendere davvero possibile l’attività sindacale ai fini della contrattazione. Manca però ancora una definizione della contrattazione di secondo livello, tanto fondamentale che la Rete sindacale militare ne richiede la definizione fin dal primo momento.

Serve risolvere il problema della contrattazione di secondo livello

Per il riconoscimento delle esigenze del personale serve definire la contrattazione di secondo livello. Anche perché i sindacati rappresentativi delle Forze Armate si troverebbero altrimenti in una posizione perfino svantaggiata, nonostante il riconoscimento della rappresentanza, il tutto a svantaggio del personale. Questo perché prima dell’istituzione delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, la rappresentanza già partecipava in qualche modo al secondo livello contrattuale (ad esempio dando il parere riguardo al Fesi), pur non propriamente contrattando.

La normativa attuale, in particolare la legge n. 46/2022, non permette invece la costituzione del secondo livello di contrattazione in maniera efficace, poiché prevede che avvenga comunque attraverso il confronto con la Funzione pubblica. Ciò non si rivela adeguato, poiché con questo dipartimento avviene già la prima fase delle trattative, ovviamente quella di definizione della normativa contrattuale. Normativa che deve però essere applicata, tenendo conto delle effettive esigenze e difficoltà presentate dal personale.

A questo scopo è indispensabile che ci sia una fase di confronto, ma anche di trattativa, direttamente con le amministrazioni di appartenenza, prevedendo anche l’opportuna divisione tra ogni singola Forza Armata. Al di là dei diritti e delle problematiche più generali condivise, infatti, ci sono innegabili peculiarità proprie di ogni Forza che meritano un giusto riconoscimento.

Con il decreto-legge n. 61/2024 il governo ha dato un importante segnale in questo senso, mostrando di dare il meritato valore alle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, pertanto ci si può soltanto auspicare che sia risolto anche il problema della contrattazione di secondo livello. Bisogna così dar prova di avere davvero a cuore le necessità di questi lavoratori e predisporre la contrattazione affinché si possa arrivare quanto prima ad accordi soddisfacenti, permettendo il rinnovo di contratto in tempi consoni.

Per arrivare a questo obiettivo bisogna quindi intervenire sulla citata legge n. 46/2022, proprio la norma che ha istituito le APCSM, modificando la disposizione che affida la contrattazione di secondo livello alla Funzione pubblica. È invece necessario che le associazioni sindacali abbiano modo di confrontarsi direttamente con le amministrazioni competenti, perché altrimenti tutti gli istituti definiti in prima battuta non potranno davvero essere applicati.

Il confronto deve essere specifico e mirato, al fine di poter definire in modo pertinente l’operatività dei vari istituti, con riguardo ai vari elementi determinanti che lo caratterizzano e che per forza di cose non possono essere uguali per ogni Forza Armata. Naturalmente, per arrivare a questo punto è prioritario che giunga a compimento la contrattazione di primo livello, senza la quale non si avrà alcun quadro di riferimento. In secondo luogo, servirà invece passare alla definizione delle modalità di applicazione e di gestione dei vari istituti, tenendo conto delle possibilità dell’amministrazione e ovviamente delle problematiche effettive che affliggono il personale.

Il tema è stato sottolineato anche da Francesco Gentile dell’Associazione sindacale professionisti militari (ASPMI), che ha nuovamente sollevato l’argomento in occasione del terzo incontro in funzione pubblica. L’Aspmi, infatti, riconosce l’urgenza con cui bisogna definire il secondo livello contrattuale, per cui “deve esserci la volontà governativa”. Si chiede quindi di “avanzare emendamenti per modificare questo quadro della legge 46”, senza i quali non sarà possibile contrattare i vari istituti far presente le vere problematiche del personale, che merita riconoscenza.

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