Esercito italiano, l’estate si avvicina: quali divise per i militari?

Esercito italiano, l'estate si avvicina: quali divise per i militari?

L’estate si avvicina, ma non si sa ancora quali divise avranno i militari dell’Esercito Italiano. Un’altra stagione con le divise invernali è inconcepibile.

L’estate è alle porte e se tanti ne sono contenti lo stesso non si può dire dei militari dell’Esercito Italiano, che ancora devono fare i conti con l’incertezza sull’abbigliamento che dovranno indossare. Anche quest’anno, infatti, il personale rischia di stare ore sotto il sole con divise inadeguate, con tutti i rischi che ne conseguono. Questo problema si ripete già da anni, tanto che anche l’Associazione sindacale professionisti militari (ASPMI) è spesso intervenuta sull’argomento, ma ad oggi non ci sono nuovi sviluppi.

Presto arriveranno temperature record e le divise dei soldati italiani sono già da mesi inadatte, con equipaggiamenti del tutto incompatibili con temperature anche soltanto miti, è quindi evidente il disagio che sta per attendere il personale con l’arrivo della calura estiva.

Quali divise per l’Esercito Italiano in estate?

È inconcepibile che la divisa di un lavoratore sia del tutto inadatta rispetto alle temperature del luogo in cui svolge il servizio e ciò si applica a qualsiasi professione, compatibilmente con le esigenze lavorative. Quasi chiunque può vantare, per così dire visto che si tratta del riconoscimento di un’esigenza basilare, di una doppia divisa estiva e invernale, quanto meno. Una disparità di trattamento che si fa ancora più evidente guardando alle Forze di Polizia, specialmente agli agenti coinvolti nell’Operazione Strade Sicure e che di fatto collaborano fianco a fianco con i militari.

I lavoratori della Polizia, come peraltro i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, svolgono il servizio in estate con un equipaggiamento e un abbigliamento il più possibile consoni, di certo con uniformi più leggere e adatte al caldo. Non si tratta di un beneficio o un vantaggio, in un ordinamento che rispetta i diritti dei lavoratori la tutela della salute è la priorità principale.

Oltre al disagio, alla disparità di trattamento, alla discriminazione c’è infatti un enorme problema di salute, che viene bellamente ignorato già da svariati anni. Non è certo una casualità se altri lavoratori, in particolar modo chi deve prestare servizio all’aperto, possono far affidamento su specifiche tutele, fra cui l’accesso a dispositivi portatili o indossabili di raffrescamento o anche, nel settore privato, la cassa integrazione quando si superano determinate temperature.

Non solo una simile tutela non è estesa all’Esercito Italiano, il che è già paradossale, ma il personale è persino costretto a lavorare con le divise invernali. Come se non bastasse, è noto ai più che l’equipaggiamento di un soldato è di per sé piuttosto pesante e affaticante, perciò questa situazione è ancora più assurda. La sicurezza sul lavoro continua a essere minata proprio ignorando esigenze evidenti come questa, aspettare fino all’ultimo momento possibile, vale a dire con l’accadimento di vere tragedie, non è certo una buona soluzione.

I soldati svolgono una funzione fondamentale per il paese, che dovrebbe iniziare a riconoscere loro un pari trattamento, rispettandone la dignità e i bisogni primari come quello alla salute, già messa a rischio in notevoli altri modi. Fra i tanti esempi, c’è la questione degli alloggi, in cui spesso sono ignorate le norme di sicurezza e di igiene garantite a tutti gli altri lavoratori e non. Uno Stato, specialmente se democratico, dovrebbe avere tutt’altra considerazione di chi lo difende o perlomeno non discriminarlo. Se anche non si volesse intervenire per il benessere di questi lavoratori, sarebbe comunque il caso di farlo urgentemente per preservare il loro servizio e la sicurezza della nazione.

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