Aurora Marinaro - 10 maggio 2024
Alloggi militari fatiscenti e degradanti, l’ASPMI chiede l’intervento del governo
I soldati impiegati nell’Operazione Strade Sicure vivono in condizioni degradanti, con alloggi lontani dalle misure di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro. L’ASPMI chiede lo sblocco delle risorse.
Materassi macchiati, muri con la vernice staccata a causa dell’elevata umidità, rubinetti dei bagni che perdono e con sporco incrostato. Queste sono le condizioni degradanti in cui sono costretti a vivere i soldati impiegati nell’Operazione Strade Sicure a Roma, così come i colleghi di tante altre città italiane. Lo denuncia l’ASPMI (Associazione sindacale professionisti militari) in seguito alle segnalazioni dei militari, costretta a tornare nuovamente sul tema dopo che nulla è stato fatto per rendere le strutture quantomeno abitabili.
Come si può pensare di fare completo affidamento sui soldati per la sicurezza dei cittadini e nemmeno riconoscere loro degli alloggi dignitosi? Serve lo sblocco immediato delle risorse, insiste l’ASPMI, per mettere fine a questo trattamento. Le condizioni degli alloggi mettono a rischio la salute stessa dei soldati, tra umidità, precauzioni igieniche nulle e sovraffollamento, che pregiudicano tanto nel fisico quanto nella mente e nel riposo i lavoratori.
Bisogna investire per adeguare le strutture esistenti almeno agli standard di sicurezza e igiene essenziali, oltre a indicarne di nuove. Per questo l’ASPMI scende ancora in campo, fiduciosa che il governo intervenga al più presto e dimostrando concretamente l’impegno nei confronti dei soldati e di tutti i cittadini. Ecco il comunicato dell’Associazione.
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