Programma elettorale Lega: fisco e tasse per vincere le elezioni

Programma elettorale Lega: fisco e tasse per vincere le elezioni

Matteo Salvini rispolvera alcuni temi cari alla Lega. Ecco la sua proposta per le elezioni 2022.

Con lo slogan “Credo”, il leader della Lega Matteo Salvini ha due obiettivi: vincere le elezioni politiche 2022 e superare nelle percentuali di voto la sua “rivale” Giorgia Meloni, così da essere lui il nuovo presidente del Consiglio.

Un sogno che il capo del Carroccio insegue da sempre e che ha visto infrangersi in quella pazza estate, dove dal Papeete ha chiesto i pieni poteri.

Abbandonata la “Bestia” creata da Luca Morisi che nel 2018 lo portò ad un soffio da Palazzo Chigi, oggi Salvini presenta un programma di 200 pagine e 41 punti chiave, in cui rispolvera i temi cari alla Lega di Umberto Bossi: uno su tutti il federalismo. Ma c’è anche spazio per la “questione repubblicana”.

Punti che hanno trovato ampio accoglimento nel programma del centrodestra, con il quale Berlusconi, Meloni e Salvini vogliono uscire vincitori dalle urne il 25 settembre.

Non c’è futuro senza credo. Credere è il motore di tutto. Della vita, del lavoro, dello sport, dello studio, perfino dell’amore. Credo nell’Italia, credo negli italiani” scrive Salvini su Facebook.

Programma elettorale Lega: i punti

Per questa nuova tornata elettorale, il simbolo della Lega si rifà il look: scritta bianca su sfondo blu, togliendo il verde padano che ha sempre contraddistinto la Lega, quando ancora aveva l’ardire di inserire Nord nella sua dicitura. I toni dei tempi che furono restano solo in una sottolineatura gialla che ripropone il vecchio logo.

Così, rispolverati i simboli sacri e rimesso a nuovo crocifissi e icone, Matteo Salvini la butta sul misticismo, sperando che dall’alto gli diano una mano. I punti del suo programma sono sostanzialmente quelli con i quali si era presentato alle urne quattro anni fa, più qualche innesto:

  • Federalismo;
  • Flat tax da estendere ai lavoratori dipendenti;
  • Abolizione della Legge Fornero;
  • Quota 41, la possibilità di uscita per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica, opzione donna e Ape sociale;
  • Contante a 10 mila euro;
  • Decreti sicurezza;
  • No a genitore 1 e genitore 2;
  • Abolizione del canone Rai;
  • Tutela identità digitale.

Il programma dettaglia quello della coalizione di centrodestra che può essere sintetizzato in: ponte sullo Stretto, flat tax e nucleare.

Federalismo

Lo insegue da tempo, lo sogna da sempre. Il federalismo è la costante del programma leghista fin dalla sua comparsa nel governo Berlusconi I nel lontano 1994.

Ora il federalismo fa scopa con la questione liberale, con il sovranismo, con la questione repubblicana, ovvero la battaglia contro la “la caduta del senso civico” e con una riforma sul modello del semipresidenzialismo alla francese (qui l’approfondimento sul presidenzialismo).

Fisco, tasse e pensioni

Due temi cari alla Lega targata Salvini che potranno attuarsi con una flat tax al 15%, da raggiungere con passaggi successivi, con il superamento della Legge Fornero grazie a quota 41, con l’abbattimento dell’Iva sui beni di prima necessità, con l’aumento del tetto del contante (oggi è di 1.000 euro) a 10mila euro, con la progressiva abolizione del canone Rai.

In più vi è anche l’impegno a riconoscere alle donne un anno di pensione anticipata per ogni figlio e nello stesso si aggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia a 63 anni anagrafica e almeno 20 anni di contributi.

Altri punti forti riguardano il fisco amico, attuabile con salvo e stralcio delle cartelle esattoriali e con la pace fiscale.

Decreti sicurezza

L’introduzione dei decreti sicurezza e il contrasto all’immigrazione clandestina sono i due punti per i quali si era battuto nel 2018.

“Confermare e rafforzare il Memorandum con la Libia e con la Guardia costiera Libica: il Memorandum con la Libia sottoscritto dal nostro Paese nel 2017 si è confermato quale strumento utile per contrastare i flussi illegali diretti verso il nostro Paese, salvare vite umane e fronteggiare le organizzazioni criminali che sfruttano la tratta dei migranti”.

Le politiche da mettere in atto sono:

  • Pattugliamento congiunto nelle acque territoriali in Libia e Tunisia previo accordi con i rispettivi governi;
  • Istituzione nei due Paesi del Nord Africa centri di identificazione, hotspot, con la presenza di organizzazioni internazionali umanitarie;
  • Incentivare la presentazione di domande d’asilo per essere accolti in Italia esclusivamente nelle sedi diplomatiche italiane o dell’Unione Europea presenti nel Paese di appartenenza del migrante o nei Paesi limitrofi.

Trova spazio anche l’obiettivo zero femminicidi. Tra le iniziative c’è la scorta alle donne vittime di stalking e l’arresto in flagranza.

Stretta sui reati di mafia commessi dai minori, che non godranno di alcuna riduzione di pena. Il tutto questo calderone c’è anche la lotta alle droghe e il no alla cannabis.

Infrastrutture e trasporti

Tra i punti più importanti vi sono:

  • Rimandare il divieto di vendita di autoveicoli a benzina o diesel entro il 2035;
  • Mantenere GNL e nucleare nella ‘Tassonomia Ue’ delle fonti di energia compatibili;
  • Promuovere la ricerca e lo sviluppo delle fonti energetiche;
  • Rimuovere i vincoli del Pnrr;
  • Infrastrutture per la transizione ecologica nei porti come il cold ironing, rigassificazione e bunkeraggio Lng.

Politiche per il Mezzogiorno

Prioritario per il Mezzogiorno è il ponte sullo Stretto e la piena continuità territoriale per le isole. Oltre a questo, c’è:

  • Rete stradale "Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Palermo-Catania, Battipaglia-Potenza-Metaponto, tratta adriatica;
  • Messa in sicurezza della strada statale 106 Jonica, Potenza-Bari, stazioni ferroviarie Agro nocerino-sarnese;
  • Connessioni nel Cilento e nel Molise.

Forze armate e di Polizia

La matrice europeista e atlantista della Lega, come ha tenuto a precisare lo stesso Salvini, manterrebbe l’impegno del nostro contingente nelle missioni internazionali.

Nel programma il leader della Lega ribadisce l’impegno per gli investimenti per la Difesa e un potenziamento dell’organico di tutto il Comparto difesa e sicurezza, oltre a dare attuazione alla riforma del modello delle Forze armate, approvata in Parlamento.

Importante sarà anche dare compiuta attuazione alla Legge che ha istituito le Associazioni Professionali a carattere sindacale tra Militari, garantire l’ordinata transizione dal sistema della rappresentanza, e avviare un proficuo confronto con le Associazioni rappresentative che consenta di instaurare positive relazioni che permettano lo sviluppo di condizioni e norme per il benessere del personale della Difesa.

Potenziamento dell’Operazione Strade Sicure con l’inserimento di altri 2 mila militari, riportando il contingente a 7.000 unità.

Per quanto concerne le Forze di Polizia, Salvini promette il potenziamento degli organici attraverso un piano straordinario di assunzione che da qui al 2030 poterà al reclutamento di circa 40 mila appartenenti alla Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria, con una riforma di quest’ultima.

Senza contare il piano di investimenti nell’edilizia dei presidi di sicurezza e l’incremento delle dotazioni, tra cui il taser anche per i poliziotti penitenziari. E la reintroduzione del poliziotto di quartiere.

Le riforme investiranno anche gli operatori della Polizia locale riconoscendo il loro lavoro come usurante.

Punti che fanno riflettere

Tra le 200 pagine del programma elettorale della Lega, vi sono alcuni punti che lasciano spazio a riflessioni:

  • No al superamento dell’unanimità (che dà diritto di veto a ogni singolo leader) nelle decisioni dei Consigli europei;
  • Non sciogliere più interi Consigli comunali per infiltrazioni mafiose, ma far decadere solo il consigliere colluso;
  • No al genitore 1 e 2;
  • No alla madre surrogata;
  • No all’ideologia gender.

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