Perché e come l’Italia sta potenziando il suo Esercito

Perché e come l'Italia sta potenziando il suo Esercito

Le parole d’ordine sono due: addestramento e ammodernamento.

Il nostro Esercito si sta rifacendo il look, puntando sull’addestramento e sull’acquisto di nuovi mezzi.

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini lo aveva detto: “oltre 2.500 soldati lasceranno le città per tornare alle loro attività, la sicurezza non è un compito che spetta alle forze armate”, parole pronunciate in occasione della volontà espressa di ridimensionare i militari impegnati nell’Operazione “Strade Sicure”, riconducendo le cose nel “loro alveo più ordinario e vero”.

E quindi, le donne e gli uomini in divisa torneranno ad addestrarsi, per rendere l’Esercito più efficiente, proprio come è nelle intenzioni del ministro Guerini.

La guerra in Ucraina ha rivoluzionato tutto e rimodulato la scala delle priorità: in questo momento, con l’annuncio che Vladimir Putin potrebbe fare proprio oggi sulla “guerra totale”, il nostro Paese deve essere pronto in qualsiasi momento e nel pieno della sua forma per dare alla NATO tutto il supporto di cui potrebbe avere bisogno.

Come l’Italia sta potenziando il suo Esercito

Entro il 2025 arriveranno le ordinazioni del super-missile Grifo (qui), un missile capace di opporsi alle minacce della terza dimensione. Ma non c’è solo il Grifo tra gli acquisti italiani, vi sono anche tutta una serie di armi e mezzi per potenziare l’apparato di terra e di aria.

Per il reparto dei blindati e dei carri armati sono in arrivo:

  • Lince di seconda generazione;
  • Nuove blindo Centauro, digitalizzate, resistenti alle mine e agli esplosivi improvvisati e dotate di un cannone da 120 millimetri;
  • Carri armati Ariete con cingolature più resistenti, un motore propulsore più potente;
  • Mam Battle Tank, in dotazione a diversi Paesi NATO.

Per quanto riguarda la difesa dello spazio aereo sono in arrivo:

  • Elicotteri Ah-249 Nees, che sostituirà i Mangusta, e sarà affiancato al supertecnologico Luh.

Nel quadro di un miglioramento tecnologico dello strumento terrestre, l’Esercito ha approvvigionato 126 lanciatori controcarro SPIKE e 800 missili per medie e lunghe gittate di nuova generazione, già in servizio.

Inoltre, i militari saranno impegnati nelle esercitazioni, 59 per la precisione, da svolgersi nei contesti più disparati e nel pieno rispetto dell’ambiente e dello spazio circostante, come ha ricordato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Pietro Serino.

Perché l’Italia sta potenziando il suo esercito

Il pericolo che il conflitto russo-ucraino possa coinvolgere anche i Paesi della NATO e, di conseguenza, anche il nostro Paese c’è ed è proprio in virtù di un potenziale pronto intervento che la nostra Difesa sta mettendo mano ad un programma di efficientamento ed ammodernamento.

La decisione del Parlamento di aumentare le spese per la Difesa al 2% del PIL nasce proprio in virtù di quanto sta accadendo in Ucraina e del fatto che non possiamo sapere quanto durerà il conflitto.

Quindi: addestramento e ammodernamento, sono queste le parole chiave della nostra Difesa.

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