Forze armate e di Polizia, bonus arretrati e aumenti di stipendio: tutto rinviato a giugno (forse)

Forze armate e di Polizia, bonus arretrati e aumenti di stipendio: tutto rinviato a giugno (forse)

Il personale dovrà aspettare giugno per ricevere quanto dovuto.

Un’attesa che si è rivelata vana quella che sta coinvolgendo i 430 mila dipendenti delle Forze armate e di Polizia che anche questo mese vedranno sfumare l’accredito nel cedolino stipendiale di maggio degli aumenti stipendiali e degli arretrati per il 2019-2021, insieme a quelli relativi ai mesi del 2022 in cui gli incrementi non sono ancora stati erogati.

Abbiamo più volte ricordato come la dead line del 5 maggio fosse fondamentale per la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale e per la successiva erogazione degli emolumenti nella busta paga di maggio.

Dopo l’ok della Corte dei conti e la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, speravamo che i tempi tecnici per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la contestuale entrata in vigore si sarebbero accorciati, e che il buon senso avrebbe prevalso su tutto, invece appare evidente che le Autorità preposte siano intenzionate a rispettare i canonici 30 giorni che, in teoria, intercorrono tra la firma del Presidente della Repubblica, arrivata il 20 aprile scorso, e la pubblicazione in GU.

Quindi, il pagamento nel cedolino di maggio è a tutti gli effetti sfumato. Viene ora da chiedersi: quando ci saranno i pagamenti?

Tutto rinviato a giugno?

La mancata pubblicazione del rinnovo contrattuale 2019-2021 per le Forze armate e di Polizia entro il 5 maggio ha fatto saltare tutti i propositi di vedersi riconosciuti arretrati e aumenti stipendiali nel cedolino del mese corrente.

Seppure il provvedimento venisse pubblicato la prossima settimana, non ci sarebbero ormai più i tempi tecnici per inglobare gli emolumenti nella busta paga.

A questo punto gli arretrati per le Forze armate, per la Polizia di Stato e Penitenziaria, oltre che per Carabinieri e Guardia di Finanza verranno erogati a giugno. Oltre agli arretrati, soggetti a tassazione (qui), bisognerà, quindi, aspettare anche gli aumenti previsti nel contratto (Forze armate, Polizia, Penitenziaria, Carabinieri e Guardia di Finanza) e gli arretrati per le mensilità non godute a partire dal 1° gennaio 2022.

Una situazione inaccettabile e molto grave se si pensa che il personale viene ancora messo nelle condizioni di procrastinare la data entro la quale ricevere ciò che gli spetta.

Oltre agli aumenti stipendiali e agli arretrati, vi sono anche tutta una serie di tutele normative che attendono di essere messe in atto.

Ormai abituati alle lungaggini burocratiche, ci auguriamo che giugno si riveli il mese propizio e che non vi siano ulteriori colpi di scena.