Arretrati Polizia penitenziaria: a quanto ammontano, la tabella con gli importi

Gli arretrati 2019-2021 per la Polizia penitenziaria verranno erogati nel momento in cui il rinnovo contrattuale 2019-2021 verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per ottenere i pagamenti nel cedolino stipendiale di maggio, la pubblicazione dovrà avvenire al massimo entro oggi, diversamente gli emolumenti slitteranno a giugno (qui).

Il personale della Polizia penitenziaria, così come quello della Polizia di Stato e delle Forze armate, percepirà anche gli arretrati relativi al 2022, vale a dire per i mesi in cui non ha potuto godere del beneficio oltre che stipendiale, anche normativo.

Inoltre, gli arretrati del triennio scorso verranno tassati sulla base delle aliquote Irpef precedenti alla riforma, mentre quelli del 2022 (dal 1° gennaio 2022 a, si presume, giugno 2022, subiranno la tassazione con le nuove aliquote (approfondimento qui).

Analizzando il testo del rinnovo contrattuale della Polizia penitenziaria, possiamo avere contezza di quanto guadagna un penitenziario, come viene conteggiato lo straordinario e le informazioni relative all’incremento delle indennità.

Vediamo ora più da vicino in cosa consistono gli arretrati e quanto ammontano.

Arretrati Polizia penitenziaria: la tabella

A decorrere dal 1° gennaio 2021, per il personale della Polizia penitenziaria è previsto un aumento stipendiale rispetto agli anni scorsi.

Ricordiamo che gli arretrati vengono calcolati al netto dell’indennità di vacanza contrattuale e comprensivi dell’una tantum. La cifra “complessiva”, indicata nella tabella di seguito, vale per l’arco temporale 2019-2021. La cifra dell’indennità pensionabile è calcolata a decorrere dal 1° febbraio 2021.

Se prendiamo il dato relativo all’incremento del 2022, che per l’agente è di 84,29€ e lo moltiplichiamo per i 6 mesi in cui non è stato erogato il pagamento (includiamo anche giugno), avremo la cifra di 505,74€ che andrà a sommarsi al totale degli arretrati 2019-2021.