Terza guerra mondiale: quali Paesi sarebbero coinvolti?

Terza guerra mondiale: quali Paesi sarebbero coinvolti?

Qualora dovesse scoppiare una guerra, l’Italia scenderebbe al fianco degli USA, in virtù degli accordi NATO.

Nel momento in cui sono scoppiate le tensioni tra USA e Russia, tutti noi abbiamo pensato che una terza guerra mondiale fosse vicina.

L’inasprirsi delle violenze, l’infruttuosità degli incontri diplomatici tra le due superpotenze e il fallimento dei vari bilaterali dei Paesi europei alla corte di Mosca, hanno gettato sempre più nel panico la popolazione mondiale.

Perché qualora Vladimir Putin decidesse di invadere l’Ucraina, potendo contare sui dissidi interni tra gli indipendentisti del Donbass e i ribelli ucraini filorussi, oltra ad una straordinariapotenza militare, gli USA sarebbero chiamati ad intervenire per ristabilire la pace ed assicurarsi che la Russia non si impossessi di un territorio strategico dal punto di vista geografico.

Proprio in questi giorni, a Bruxelles, i ministri della Difesa dei Paesi del blocco NATO sono chiamati ad interrogarsi su quanti e quali contingenti, tra cui le truppe italiane, inviare al confine sud-est dell’Europa, dove vivono e si alimentano tensioni esplose nel 2014 - ai tempi della guerra di Crimea e della ribellione dell’Ucraina orientale - e mai effettivamente placatesi.

In caso di scoppio di una terza guerra mondiale, chi scenderebbe in campo e da quale parte si schiererebbe?

Terza Guerra Mondiale: quali i Paesi coinvolti

Se i propositi di de-escalation non dovessero andare in porto e dovesse scoppiare una terza guerra mondiale, i Paesi che fanno parte della NATO devono necessariamente scendere in campo al fianco degli Stati Uniti contro la Russia e tra questi c’è l’Italia che invierebbe le sue truppe, previa approvazione del Parlamento ma si tratta di una proforma.
Senza contare le numerose basi NATO presenti in Italia.

In seguito agli accordi che portarono alla stipula del Patto Atlantico, nel 1949, i Paesi aderenti sono 30, di cui 22 appartenenti anche all’Unione europea, che si schiererebbero al fianco degli USA:

  • Belgio;
  • Canada;
  • Danimarca;
  • Francia;
  • Islanda;
  • Lussemburgo;
  • Norvegia;
  • Olanda;
  • Portogallo;
  • Regno Unito;
  • Stati Uniti;
  • Grecia e Turchia;
  • Germania;
  • Spagna;
  • Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca;
  • Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia;
  • Albania e Croazia;
  • Montenegro;
  • Macedonia del Nord.

Come abbiamo notato, l’Ucraina non fa parte della NATO, ma vorrebbe, e questo è uno dei nodi centrali sui quali spinge Putin: assicurarsi che l’ex territorio sovietico non entri mai a far parte del Patto Atlantico.

Se gli attori in campo al fianco degli Stati Uniti sono questi appena evidenziati, al fianco della Russia potrebbero schierarsi:

  • Cina, in virtù dei rinnovati accordi con Mosca;
    da valutare la posizione ambigua della:
  • Turchia, formalmente nella NATO, ma non nuova ad azioni di forza. In tutti questi anni la Turchia ha fatto sempre leva sulla sua posizione geografica di cuscinetto tra occidente ed oriente, senza contare che è l’unico Stato a poter contrastare l’avanzata russa nel Mediterraneo.

Se da un lato gli Stati Uniti non vogliono perdere Ankara, dall’altro essere troppo permissivi con le politiche repressive di Erdogan significherebbe avallare una situazione autoritaria che nell’Europa e nella NATO non può esistere.

Terza guerra mondiale: quante volte si è già sfiorata

Se il primo pensiero è: quali risvolti potrebbe portare un nuovo conflitto - soprattutto dal punto di vista economico e sociale, il taglio alla fornitura di gas e l’eventuale blocco del Nord Stream 2 fanno preoccupare - il secondo è quante volte si è già verificata una situazione simile che ha portato il mondo intero sull’orlo di una nuova guerra.

  • Guerra di Corea tra novembre 1950 e aprile 1951, quando i cinesi appoggiarono i nord coreani. L’allora Presidente degli Stati Uniti Harry Truman minacciò l’utilizzo di armi nucleari da sganciare su alcuni punti nevralgici della Cina. Il tutto si risolse per vie diplomatiche;
  • Crisi di Suez nel 1956, quando l’Egitto chiuse il canale a Francia, Regno Unito e Israele. La Russia si schierò al fianco dell’Egitto e del Generale Nasser. Alla fine, gli USA convinsero Francia e Regno Unito a ritirarsi;
  • Crisi dei missili di Cuba nel 1962, quando gli USA misero un embargo su Cuba per evitare che la Russia costruisse ulteriori basi missilistiche sull’isola. Kennedy e Krusciov arrivarono ad un accordo;
  • Attentato al Presidente degli Stati Uniti Ronald Regan nel 1981. Temendo che si trattasse di un attentato progettato dai servizi segreti russi, gli americani intensificarono la flotta nel Pacifico. Sinceratisi che si trattava di un gesto isolato, le tensioni rientrarono;
  • L’Urss reagisce al test nucleare NATO nel 1983, quando in seguito a delle esercitazioni NATO, nell’allora URSS pensarono ad un attacco improvviso e aumentarono lo stato di allerta delle truppe sovietiche.

Ora non ci resta che attendere se annoverare anche i recenti fatti tra Russia e Ucraina tra i tentativi sventati di terza guerra mondiale.

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