Rinnovo del contratto: cosa manca ancora?

Rinnovo del contratto: cosa manca ancora?

Prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale mancano ancora gli ultimi passaggi.

Il rinnovo contrattuale 2019-2021 è in dirittura d’arrivo. Nei giorni scorsi vi avevamo parlato del via libera del Consiglio dei ministri, ora restano da espletare solo gli ultimi passaggi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che sancisce l’entrata in vigore a tutti gli effetti del provvedimento.

Sono molti mesi che il personale delle Forze armate e di Polizia sta attendendo che gli aumenti contrattuali e gli arretrati del triennio 2019-2021 vengano erogati ed ora, come ha sottolineato in ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, qualche giorno fa, pare che la situazione si sia sbloccata, dopo l’alt del Ministero del Tesoro.

Sull’incremento stipendiale e sugli arretrati abbiamo dedicato ampie pagine (qui e qui).

Il rinnovo contrattuale 2019-2021 era stato firmato il 23 dicembre scorso e sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio 2022, ritardo che farà scattare anche gli arretrati per i mesi di quest’anno in cui gli aumenti stipendiali non sono stati erogati.

Oltre all’aspetto economico, vi sono tutta una serie di provvedimenti normativi e previdenziali che ancora non sono stati riconosciuti.

Inoltre, il ritardo ha innescato la misura dell’indennità di vacanza contrattuale che viene erogata tra la fine di un contratto di lavoro e l’attesa del suo rinnovo. Il personale ha ricevuto l’indennità nel cedolino di aprile.

Rinnovo del contratto: cosa manca

Il rinnovo del contratto 2019-2021 per il Comparto Difesa e Sicurezza è stato approvato in Consiglio dei ministri il 6 aprile scorso, ed ora manca soltanto il via libera della Corte dei conti e successivamente il Presidente della Repubblica dovrà apporre la sua firma sul provvedimento. Da lì, mancherà solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Rinnovo contrattuale: quali le novità

I circa 430 mila dipendenti delle Forze armate e di Polizia riceveranno:

  • Aumenti stipendiali;
  • Arretrati 2019-2021;
  • Arretrati per i mesi del 2022 in cui non è stato erogato l’aumento;
  • Tutele previdenziali e normative;
  • Bonus una tantum.

L’accordo raggiunto dalle parti sociali e dai ministeri interessati, prevede un aumento a regime di 128,00€ medi lordi (tenuto conto delle competenze accessorie), con un incremento tabellare della retribuzione pari a 4,26%.

Rinnovo contrattuale: quando arrivano arretrati e aumenti

Se l’iter dovesse concludersi, come tutti si augurano, entro fine aprile, allora gli aumenti stipendiali e gli arretrati verranno erogati già da maggio 2022.

Se qualcosa dovesse incepparsi e ritardare ulteriormente la conclusione del percorso burocratico del provvedimento e questi dovesse superare la fine del mese e i primi di maggio 2022, allora, ragionevolmente, occorrerà attendere giugno. In ogni caso manca davvero poco.