Rinnovo del contratto, ritardi dovuti al mancato via libera del Tesoro? La situazione aggiornata

Rinnovo del contratto, ritardi dovuti al mancato via libera del Tesoro? La situazione aggiornata

La deputata di “Coraggio Italia”, Lucia Scanu, imputa al ministero del Tesoro la mancata applicazione del provvedimento.

Il personale delle Forze di Polizia dovrà attendere per vedersi riconosciuti gli aumenti previsti all’interno del rinnovo contrattuale 2019-2021, sottoscritto a dicembre scorso.

Una notizia che era già nell’aria, vista la mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento che ne attesta l’entrata in vigore. Come accaduto anche per le Forze Armate, il rinnovo giace impantanato nelle maglie strettissime della burocrazia e a risentire di tali lungaggini è il personale.

Ricordiamo che il rinnovo del contratto è giunto quasi a scadenza e per quanto concerne gli aumenti economici nella parte fissa e accessoria prevede un incremento che va dai 90,00 ai 130,00€, senza contare i trattamenti accessori quali:

  • Straordinari;
  • Indennità, tra cui quella di vacanza contrattuale;
  • Importi una tantum;
  • FESI (Fonde per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali).

Il 1° gennaio 2021 sarebbe stata la data in cui sarebbero dovuti entrare a regime gli incrementi lordi, con l’aggiunta degli arretrati a partire dal 1° gennaio 2019, garantendo al personale della Polizia di Stato un aumento dai 44,73€ per l’agente e di 63,97€ per il commissario capo.

All’interno del rinnovo, sono previste tutta una serie di tutele normative su congedi, straordinari ed aspettative che rischiano di non andare in porto a causa dell’alt del ministero del Tesoro.

Senza contare la sezione dedicata alla previdenza dedicata e l’equiparazione dell’art. 54 del Dpr 1092/73 al pari di tutte le Forze Armate a cui abbiamo dedicato ampio spazio (qui).
Nel nostro approfondimento su quanto guadagna un poliziotto, abbiamo inserito tutti gli incrementi salariali e previdenziali previsti nel rinnovo.

Rinnovo del contratto, ritardi dovuti al mancato via libera del Tesoro?

A denunciare il veto posto dal Tesoro e il conseguente blocco degli aumenti salariali per le Forze di Polizia è l’ex esponente del Movimento 5Stelle, Lucia Scanu, ora deputata di “Coraggio Italia”:

“A quanto pare, il ritardo nella pubblicazione del Dpr in Gazzetta Ufficiale sarebbe dovuto a un mancato via libera del Ministero del Tesoro. Appare difficile prevedere quando arriveranno gli aumenti già previsti a gennaio”.

Il personale non dirigente delle Forze di Polizia dovrà quindi attendere. A questo proposito la deputata ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese che, proprio qualche giorno fa, aveva parlato di nuove assunzioni per la Polizia.

Al Ministro Lamorgese ho chiesto quali sono le cause del ritardo nella pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale e quali urgenti iniziative intenda promuovere per velocizzare la procedura di erogazione dei concordati aumenti stipendiali”.

Rinnovo del contratto: per gli altri statali?

Discorso a parte va riservato all’iter burocratico, giunto a bollinatura, che ha riguardato il rinnovo contrattuale 2019-2021 dei dipendenti statali.

I lavoratori di:

  • Ministeri;
  • Agenzie fiscali;
  • INPS;
  • INAIL;
  • Altri Enti pubblici economici;

si vedranno riconosciuti, a partire da maggio, aumenti lordi tra i 63,00 e i 117,00€. Oltre agli arretrati degli ultimi tre anni.

Sebbene il loro contratto di riferimento sia stato firmato qualche giorno dopo, 5 gennaio 2022, rispetto a quello delle Forze di Polizia; i dipendenti pubblici degli Enti sopra citati percepiranno arretrati che oscillano dai 900,00 a oltre 1.800€.

Arretrati che spettano anche a chi è andato in pensione tra il 2019 e il 2021. Di tutt’altro tenore la situazione pensionistica del personale della Polizia di Stato e Penitenziaria.