Programma elettorale Italexit: Paragone lancia la sfida

Programma elettorale Italexit: Paragone lancia la sfida

Le proposte di Gianluigi Paragone per le elezioni passano dall’uscita dalla Nato e dall’euro.

Considerato un outsider, rischia di arrivare allo scoglio del superamento dello sbarramento del 3% e portare l’alternativa in Parlamento: Gianluigi Paragone con la sua Italexit ha come obiettivo quello di sconvolgere il panorama politico italiano alle prossime elezioni 2022.

Fuoriuscito in tempi non sospetti dal Movimento 5 stelle, nell’attuale legislatura aveva già un gruppo in Senato (grazie ad un accordo con il Partito Valore umano) composto, tra gli altri, da Mario Michele Giarrusso (ex grillino) e William De Vecchis (ex Lega).

Dopo un passato da giornalista su La7, Paragone ha aderito al Movimento 5 Stelle, salvo poi defilarsi e per un periodo è stato anche molto vicino alla Lega di Matteo Salvini, con il quale condivideva molte idee, tra cui i capisaldi di Italexit: no alla Nato, no all’Europa e no all’euro.

Hanno cambiato idea perché non ci hanno nemmeno provato” ha detto il leader del movimento alternativo, riferendosi alla Lega e a parte del Movimento 5 Stelle.
Da qui, la decisione nel 2020 di dare vita ad Italexit, sul modello del Brexit party britannico, attestandosi su posizioni sovraniste ed euroscettiche.

Stando agli ultimi sondaggi, il partito “Italexit-per l’Italia con Paragone” potrà contare al proporzionale sul 2,6% delle preferenze, un risultato che gli consentirebbe di avvicinarsi alla soglia per entrare il Parlamento.

Prima però, Paragone dovrà vincere un’altra sfida: raccogliere entro le ore 20:00 del 21 agosto 2022 circa 36.000 firme, 750 per ogni circoscrizione, per poter presentare il suo simbolo in tutta Italia alle elezioni del 25 settembre.

A questo punto non ci resta che vedere quali sono i punti salienti del programma di Italexit.

Programma Italexit: i No di Paragone

Nel programma messo a punto da Italexit spiccano soprattutto i No:

  • No all’Europa e quindi un’uscita immediata dalla Ue come ha fatto la Gran Bretagna;
  • No alla Nato e quindi un’uscita immediata dall’Alleanza Atlantica;
  • No all’euro e quindi ritorno alla lira;
  • No all’invio di armi in Ucraina;
  • No tetti al contante;
  • No allo strapotere delle multinazionali;
  • No al caro bollette e carburanti;
  • No a immigrazione selvaggia;
  • No al numero chiuso all’università;
  • No al pignoramento prima casa.

Programma Italexit: i Sì di Paragone

Tra i nel programma di Italexit spiccano:

  • Sì alla sovranità monetaria e politica;
  • Sì all’aliquota 15% per chi produce made in Italy;
  • Sì alla rottamazione cartelle esattoriali degli ultimi 2 anni;
  • Sì a condono multe e sanzioni periodo Covid;
  • Sì a sicurezza e rilancio delle periferie;
  • Sì a sostegno all’economia italiana;
  • Sì al rilancio di turismo e ristorazione;
  • Sì a risarcimento “sospesi” e danni da vaccino;
  • Sì a reintegro sospesi dal lavoro;
  • Sì a difesa e tutela animali.

Sanità

Sul piano sanitario, le idee di Paragone & Co. sono ben chiare:

  • Lotta contro il vaccino obbligatorio;
  • Lotta contro il Green pass;
  • Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia in Italia.

Tra i candidati di Italexit spiccano nomi di “rottura”: dal portuale a capo delle proteste no Green pass a Trieste, Stefano Puzzer al vice-questore di Roma sospesa per le sue posizioni sulla “carta verde”, Nunzia Schilirò, all’immunologo e professore più che scettico sui vaccini anti-Covid, Giovanni Frajese. Senza contare Carlotta Chiaraluce, capolista alla Camera per il Lazio, già candidata alle politiche del 2018 con il movimento di estrema destra Casapound.

Forze armate

La volontà di far uscire l’Italia dalla Ue e dalla Nato è segno evidente che anche l’impiego delle nostre Forze armate in campo internazionale dovrà essere rivisto.

L’on. Cataldo Mininno di Italexit (ex M5S) sul suo profilo Facebook, come riporta Nonsolomarescialli.it, ha parlato delle Forze armate, ribadendo come in questi 5 anni il suo movimento si sia speso per presentare disegni di legge e interrogazioni parlamentari sulle problematiche del personale che non hanno però trovato accoglimento.

L’elenco riguarda:

  • Diritto all’unità della famiglia;
  • Riordino delle carriere;
  • Revisione della legge sui sindacati miliari, con possibilità di iscrizione per il personale in congedo;
  • Provvedimenti cautelari;
  • Giustizia militare con relativa soppressione dei tribunali militari e con l’istituzione di una sezione specializzata per i reati militari presso i tribunali ordinari;
  • Fenomeno dei suicidi con la creazione di un osservatorio perenne con adeguate risorse per contrastare il fenomeno dei suicidi del personale in divisa per individuarne le cause e le soluzioni.

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