Gruppo Wagner: chi è, qual è il legame con la Russia e come finanzia la guerra

Gruppo Wagner: chi è, qual è il legame con la Russia e come finanzia la guerra

Ufficialmente non esiste, ma nella realtà è il braccio armato di Putin e la fonte di guadagno con più potenziale.

I soldati mercenari del Gruppo Wagner sono l’asso nella manica di Vladimir Putin per continuare a sostenere la guerra in Ucraina e proseguire la sua espansione in Africa, assicurandosi denaro e controllo dei giacimenti minerari, di petrolio e gas.

Un’organizzazione potente e ben strutturata, quella Wagner che conta su più di 6.000 combattenti, per la maggior parte congedati dalle forze di sicurezza e dal mondo dell’intelligence russo. Ma vi sono anche molti soldati provenienti dalla Serbia.

Il Gruppo Wagner è inoltre in possesso di mezzi e armamenti al pari di quelli di organizzazioni americane che operano nello stesso settore, i famosi contractors diventati molto conosciuti anche in Italia.
Quindi, viene da chiedersi: chi è il Gruppo Wagner, qual è il suo legame con la Russia e come finanzia la guerra in Ucraina.

Gruppo Wagner: chi è?

Il Gruppo Wagner è un’organizzazione paramilitare russa che ufficialmente e legalmente non esiste. Un esercito di mercenari alle dipendenze del presidente russo Vladimir Putin.

Balzato agli onori dei media nel 2014, nel corso della guerra del Donbass, Wagner operò al fianco dei filorussi delle Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.

Secondo il New York Times, Wagner è un’unità diretta dal Ministero della Difesa russo e utilizzata dalla Russia nell’ambito di quei conflitti dove serve la negabilità.

Si ritiene che Wagner sia di proprietà di Evgenij Prigožin, un uomo d’affari con stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin.

Fondato da Dmitrij Utkin, un ufficiale in pensione delle forze speciali del GRU, il servizio di informazione e sicurezza militare, il Gruppo prende il nome dal compositore tedesco Richard Wagner, il preferito di Hitler. Questo aspetto, insieme a molti altri quali l’uso degli antichi simboli norreni, fanno dei mercenari Wagner un Gruppo con simpatie filonaziste e nazi esoteriche.

Dopo la guerra nel Donbass, il Gruppo ha allargato i suoi orizzonti in Siria, nel 2015, con il compito di rafforzare il governo del presidente Bashar al-Assad, controllare i giacimenti di petrolio e gas, salvare il porto di Tartus, dove attracca la Marina russa.

Gruppo Wagner: azione tentacolare in Africa

I mercenari del Gruppo Wagner stanno vivendo una stagione prodigiosa in Africa.

In un continente dove l’instabilità è la cifra che contraddistingue le autocrazie locali, i soldati filo putiniani vengono ingaggiati per affrontare i conflitti più spinosi, dal momento che sono ritenuti da più parti veri e propri professionisti di guerra e atrocità, e tramite loro la Russia punta all’espansione in Africa.

Attualmente prestano il loro intervento nella guerra del Mali, Repubblica Centrafricana, Mozambico, Libia e Sudan. In questi luoghi si alleano con l’autocrate locale che può pagare per i loro servigi e così uniscono attività sul campo e campagne di propaganda digitale.

Danno cibo ai poveri, mostrandosi caritatevoli, e svago al resto della popolazione producendo film ambientati in Africa e organizzando concorsi di bellezza. Il classico panem et circenses.

È un gioco di potere da parte della Russia”, chiarisce Pauline Bax, vicedirettore per l’Africa presso l’International Crisis Group. “Attraverso Wagner, vuole vedere fino a che punto può diffondere la sua influenza in Africa. Penso che i risultati abbiano sorpreso molte persone”.

Dal 2017, Wagner è attivo in Africa, concentrandosi dapprima nella Repubblica Centrafricana per proteggere il presidente Faustin-Archange Touadéra. All’inizio del 2021, Wagner ha addestrato le milizie locali e respinto un attacco islamista.

Nel 2019, invece, ha appoggiato l’azione personale di Khalifa Haftar, un sodale di Gheddafi, per rovesciare il governo di Tripoli. Migliaia di combattenti Wagner sono di guardia ai giacimenti petroliferi del Paese.

Il partener numero uno in Africa di Wagner e di conseguenza della Russia è il generale sudanese Mohamed Hamdan Dagalo, un comandante paramilitare molto vicino a Mosca, tant’è che il giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, Dagalo era a colloquio con il ministro degli Esteri russo Lavrov.

Wagner in Sudan ha concessioni su 2 miniere d’oro e una di diamanti. E Mosca ufficialmente sta costruendo una base navale militare sul Mar Rosso.

Gruppo Wagner: crimini di guerra

L’Onu ha scoperto che nel corso delle loro “operazioni”, il Gruppo Wagner ha ucciso civili, saccheggiato case e sparato ai fedeli in una Moschea.

Gruppo Wagner: come finanzia la guerra russa in Ucraina

Secondo i diplomatici americani ed europei, oltre che per la maggior parte degli esperti, il Gruppo Wagner è lo strumento non ufficiale di Vladimir Putin per finanziare la guerra in Ucraina e per espandere il potere russo in Africa.

Per questo motivo diventa quanto mai fondamentale che la Nato rafforzi il Fronte Sud, da cui potrebbe venire un problema ben più complesso rispetto alla guerra in Ucraina, con ondate migratorie senza precedenti.

Sebbene la Russia neghi qualsiasi legame con il Gruppo Wagner, gli esperti sono abbastanza sicuri che l’espansione dei mercenari in Africa e l’appoggio che danno agli autocrati locali e ai comandanti delle milizie per affermare e difendere il loro potere dai rivoltosi, si tramuta in denaro contante con il quale vengono pagati i loro “servizi”.

Questo denaro, stando al racconto del Fatto Quotidiano, transita direttamente nelle casse russe, ma non solo. I mercenari di Wagner vengono anche retribuiti mediante concessioni minerarie redditizie per minerali preziosi come oro, diamanti e uranio che servono per comprare dollari americani dalla Cina e alimentare la guerra russa in Ucraina.

Quindi, Wagner sarebbe il modo che Putin usa per finanziare il conflitto e arginare le sanzioni europee. In caso contrario, la Russia sarebbe già in default.

Piccola nota di colore: il Gruppo Wagner operò, al fianco dell’esercito russo, come consulente di scena nelle riprese del film russo del 2021 “The Tourist”.

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