Bomba tattica nucleare pronta ad esplodere nel Mar Nero: quali sarebbero le conseguenze?

Bomba tattica nucleare pronta ad esplodere nel Mar Nero: quali sarebbero le conseguenze?

Le minacce di Putin potrebbero concretizzarsi e il Generale Giorgio Battisti invita a non sottovalutare il leader del Cremlino.

Non si arrestano i bombardamenti sull’Ucraina che, in questo fine settimana, hanno fatto registrare un tentativo (poi disatteso) di sospensione del conflitto russo-ucraino per l’apertura di corridoi umanitari per portare in salvo i civili. Venuto meno l’accordo, il rimpallo di accuse tra il Cremlino e il Presidente Volodymyr Zelensky è stato intenso.

I russi stanno cercando in tutti i modi di attaccare il porto di Odessa e avere così un accesso privilegiato al Mar Nero. Qualora la presa della città dovesse rivelarsi più ostica del previsto - come è stato rilevato in questi ultimi giorni, a causa della resistenza dell’Esercito e della popolazione ucraina armata - Vladimir Putin potrebbe dipanare la matassa, sganciando una bomba tattica nucleare proprio nel Mar Nero, impedendo alle truppe a difesa dell’Ucraina di intervenire, portando a compimento le minacce di una terza guerra mondiale già ventilate nei giorni scorsi, con la messa in allerta del reparto nucleare.

Il Generale di Corpo d’Armata e attuale Presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano, Giorgio Battisti, ha invitato i leader europei e gli USA a non abbassare la guardia e a non sottovalutare il ricorso di Putin all’utilizzo di un ordigno nucleare.

Bomba tattica nucleare nel Mar Nero: le dichiarazioni del Generale Battisti

Intervistato da AdnKronos, il Generale Giorgio Battisti, Presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano, ha ventilato la possibilità che Putin ricorra all’utilizzo di una bomba tattica nucleare da sganciare proprio nel Mar Nero, in modo da avere una corsia diretta per attaccare l’Ucraina da sud, via Odessa.
Contrariamente a quanto affermato dal SIPRI (Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace) di Stoccolma che ritiene l’utilizzo di armi nucleari non linea con i piani di Putin.

Lo stato di preallerta del reparto nucleare, secondo il Generale Battisti, è stato un modo per Putin di fare pressione sull’Occidente, ma occorre ricordare che il leader russo mantiene sempre i suoi propositi bellicosi, tra cui quello che la tanto vaticinata guerra nucleare si concretizzi.

Pur sganciando una bomba tattica nucleare, di portata inferiore rispetto alla nucleare classica, le ripercussioni sarebbero ugualmente disastrose, insieme alle radiazioni che l’esplosione genererebbe.

Per quanto riguarda le ritorsioni da parte della Russia verso quei Paesi, sia NATO che Ue, che aiuteranno militarmente l’Ucraina con l’invio di armi, secondo il Generale è un escamotage di Putin per alimentare la tensione tra la popolazione, come se questa non fosse già abbastanza scossa.

“Portare armi all’Ucraina significherebbe consegnarle attraverso la Polonia, un attacco lì da parte della Russia significherebbe violare i confini di una Paese della Nato”

ha spiegato il Generale Battisti che si è dimostrato scettico sull’istituzione di una no-fly zone sull’Ucraina, come peraltro aveva più volte chiesto Zelensky negli ultimi giorni.

La presenza di una no-fly zone sui cieli ucraini significherebbe abbattere gli aerei russi che sorvolano quell’area e questo innescherebbe un’aperta dichiarazione di guerra alla Russia che, probabilmente, aspetta solo un pretesto (l’ennesimo) per attaccare, facendo passare il tutto come un’azione difensiva, a protezione del suo esercito.

Inoltre, il Generale, intervenuto su La7 nella trasmissione L’aria che Tira, aveva già anticipato l’ipotesi di un utilizzo russo delle bombe tattiche. A questo punto, vediamo cosa sono nello specifico.

Bomba tattica nucleare nel Mar Nero: che cos’è

Si tratta di ordigni nucleari tattici, di limitata potenza, ma producono comunque distruzione, radioattività e paura” ha spiegato il Generale di Corpo d’Armata.

Nonostante siano di limitata potenza, le bombe tattiche sono pur sempre degli ordigni nucleari e si portano appresso tutte le conseguenze che lo sgancio di una bomba può provocare - a questo proposito potete leggete il vademecum in caso di esplosione nucleare.

L’esplosione può causare danni ingenti in un raggio d’azione che va dai 250 ai 500 metri di diametro, oltre allo sprigionamento di radiazioni in tutta l’area, con relativo impedimento delle truppe ucraine a difendere i propri avamposti.

La paura non è legata solo all’arsenale di cui dispone la Russia, ma anche dell’entrata in gioco della bomba termobarica, delle bombe a grappolo lanciate sui civili inermi ucraini e della bomba tattica: un vero e proprio armamentario di morte.