Elsa Corniglio - 13 settembre 2021
I missili della Corea del Nord potrebbero davvero colpire gli Stati Uniti?
La Corea del Nord ha testato un nuovo missile da crociera a lungo raggio; ma i missili della Corea del Nord potrebbero colpire gli Stati Uniti?
La Corea del Nord ha testato con successo un nuovo missile da crociera a lungo raggio.
Il test con esito positivo è inerente ad un’arma che è stata considerata una minaccia per la quiete dei Paesi limitrofi e gli stessi Stati Uniti, sebbene abbiano dichiarato di essere a conoscenza dell’avvenimento, si sono detti preoccupati per il continuo armarsi della Corea del Nord.
Tra preoccupazione di USA, Giappone, Corea del Sud e sicurezza internazionale, la domanda che sorge è la seguente: i missili della Corea del Nord potrebbero davvero colpire gli Stati Uniti?
Il missile balistico intercontinentale
Lo scorso anno Pyongyang ha presentato un tipo di missile balistico intercontinentale che, se fosse messo in funzione, potrebbe essere considerato il più grande al mondo, essendo progettato per trasportare più testate multiple indipendenti.
Si stima che le dimensioni siano circa 2.5 metri di diametro per una lunghezza pari a 24 metri e una capacità di contenere fino a 100 tonnellate di carburante. Sebbene le dimensioni e il peso abbiano fatto sorgere dubbi in merito all’effettiva possibilità di utilizzo del missile, pare che questo sia nato con l’intento di minacciare Washington.
Già nel corso del 2017 erano stati effettuati test per il missile balistico Hwasong-15, lanciato proprio dalla Corea del Nord. Questo missile era stato in grado di raggiungere quasi i 4.500 chilometri di quota, ossia oltre 10 volte l’altezza della Stazione Spaziale Internazionale, viaggiando per 950 chilometri prima di inabissarsi in mare.
Come funziona il missile balistico intercontinentale
I missili balistici intercontinentali sono di solito lanciati a parabola sul bersaglio. Dal punto di lancio terrestre o marittimo raggiungono lo spazio e poi rientrano nell’atmosfera puntando sull’obiettivo, a seguito di calcoli precisi.
Una volta nello spazio, l’assenza di attrito consente al missile balistico di raggiungere una velocità compresa tra i 24.000 e i 27.000 km/h. Dopo questa fase, la rotta viene corretta con l’aiuto di piccoli motori jet, mentre speciali scudi termici evitano che l’attrito di rientro nell’atmosfera surriscaldi la testata e ne provochi un’esplosione anticipata.
I missili della Corea del Nord possono davvero colpire gli Stati Uniti?
Il test del 2017 della Corea del Nord con il Hwasong-15 potrebbe raggiungere obiettivi che si trovano a 13.000 km dalla base. Ciò significa che potrebbe raggiungere gli Stati Uniti, ad eccezione della parte più a nord del continente americano. Pertanto, la risposta è sì: teoricamente i missili della Corea del Nord potrebbero colpire gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda la Corea del Nord, il Hwasong-15 può trasportare una testata atomica, ma il rischio di un suo utilizzo sembra essere davvero basso. In effetti, l’uso di un’arma del genere sarebbe una grossa esposizione a livello globale.
Per di più, la Corea non è la sola a possedere missili balistici intercontinentali. Anche gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e l’India sono tra le potenze che dispongono di armi simili. Fino ad oggi, nessun Paese ne ha mai fatto uso, ma sono solo state sperimentate per mostrarne la distruttività agli altri Stati.
Le restrizioni dell’Onu alla Corea del Nord e il monitoraggio degli USA
Ad ogni modo, le attività relative ai missili balistici e al nucleare della Corea del Nord sono tenute d’occhio dall’Onu, dagli Stati Uniti e dall’Europa in particolar modo dal 2017 in poi, periodo durante il quale il pericolo di armamenti era diventato sempre più tangibile.
Ad oggi, infatti, la Corea potrebbe solo in linea teorica ricorrere all’uso del missile balistico, dato che questo utilizzo è sotto stretta regolazione dell’Onu. Cosa diversa è per i missili da crociera a lungo raggio, sui quali la Corea ha effettuato degli ultimi test di recente.