Luca Restivo - 25 maggio 2022
Forze armate: aumenti per i dirigenti, manca poco per il personale
ASPMI chiede che “il pagamento degli incrementi contrattuali dei dirigenti e del personale avvenga nella stessa data e non in mesi differenti”.
Una buona e una cattiva notizia. La buona riguarda la pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale di ieri, del decreto del Consiglio dei ministri riguardante gli incrementi contrattuali dei dirigenti delle Forze armate per l’anno 2021; quella cattiva è che la pubblicazione in GU del rinnovo contrattuale 2019-2021 del personale non dirigente tarda ancora ad arrivare.
È quanto ha evidenziato ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militari) in una nota stampa, definendo il provvedimento in favore dei dirigenti “un atto dovuto, anche se in ritardo”, ricordando che il trattamento economico dei dirigenti, come disposto dal provvedimento di riordino dei ruoli, verrà negoziato dalle future sigle sindacali (nuova legge sui sindacati militari qui).
Tuttavia, resta ancora da sciogliere il nodo concernente il personale. L’attesa, ritenuta da più parti estenuante, potrebbe prolungarsi e le donne e gli uomini in divisa potrebbero attendere ancora a che aumenti, arretrati e indennità vengano erogati.
Aumenti contrattuali per i dirigenti
Come riportato da ASPMI, con il decreto del Consiglio dei ministri, è stato pubblicato in GU il provvedimento relativo “agli incrementi contrattuali dei dirigenti per l’anno 2021” che è pari allo 0.9% delle misure degli stipendi, dell’indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi.
La sigla sindacale ha ricordato che il personale dirigente non beneficia della concertazione triennale, come quello non dirigente, e può godere solo dei successivi riflessi derivanti dalla modifica del quadro normativo, a seguito proprio dei rinnovi contrattuali del personale contrattualizzato fino all’anno 2017.
E il personale contrattualizzato?
“Siamo consci della differenza che passa tra un DPCM e un Decreto del Presidente della Repubblica e conosciamo bene le dinamiche burocratiche corpose che si sono dietro a quest’ultimo” ma:
“è stato fatto tutto il possibile e finalmente la Corte dei conti ha approvato il contratto di lavoro per il personale contrattualizzato, a breve sarà in Gazzetta e tutti gli sforzi dovranno concentrarsi sulla velocità del pagamento degli arretrati e l’adeguamento stipendiale”.
Parola chiave: velocità, quella che serve in questo momento. E proprio in questo solco che ASPMI ha chiesto con forza al Parlamento di accelerare affinché si proceda all’agognato pagamento di quanto spetta, tramite un “ cedolino straordinario , nel mese di giugno, primi di luglio” che andrà ad aggiungersi al bonus 200€ che verrà erogato a luglio (approfondimento).
ASPMI ha ribadito l’opportunità che “il pagamento degli incrementi contrattuali dei dirigenti e del personale avvenga nella stessa data e non in mesi differenti” al fine di “non generare disparità di categorie”.
Quando verrà pagato il FESI
L’Associazione sindacale rimarca circa l’erogazione del FESI a giugno, chiamando in causa il ministro della Difesa Lorenzo Guerini perché apponga la “firma urgente del Decreto per il FESI e al contempo si faccia parte dirigente al fine di poter elargire nell’immediato i soldi dovuti al personale”.
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