Concorso truccato Polizia Penitenziaria: 160 concorrenti indagati

Concorso truccato Polizia Penitenziaria: 160 concorrenti indagati

Altro concorso truccato per le Forze dell’Ordine: 160 avvisi di conclusione indagini per i concorrenti della selezione per allievi agenti della Polizia Penitenziaria svoltasi nel 2016.

Nuovo caso di concorsi truccati nelle Forze Armate e di Polizia: dopo la selezione per VFP4, sembra che anche il concorso per il reclutamento di 400 allievi agenti del Corpo della Polizia Penitenziaria, tenutosi nel 2016, non si sia svolto correttamente.

Da parte della società che si è aggiudicata l’appalto per le redazione dei questionari della prova scritta, infatti, ci sarebbe stata la divulgazione del materiale riservato, aiutando così alcuni concorrenti “paganti” nel superare l’esame.

Truffa ai danni dello Stato, l’ennesimo caso di un concorso per le Forze Armate e di Polizia truccato.

Le indagini della Guardia di Finanza di Napoli hanno portato all’esecuzione di tre misure cautelari, emesse dal GIP, con l’accusa di associazione a delinquere, ma a finire nei guai potrebbero essere gli stessi concorrenti; in queste ore, infatti, sono stati emessi anche 160 avvisi di conclusione indagini proprio nei confronti di coloro che hanno preso parte alla truffa pagando per avere il materiale riservato e superare con facilità la prova scritta del concorso per entrare nella Polizia Penitenziaria.

Ad essere indagati sono anche tutti quei soggetti che, in un modo o nell’altro, hanno divulgato il materiale riservato o hanno fatto da intermediari con l’associazione a delinquere.

Concorso truccato nella Polizia Penitenziaria: cosa successe nel 2016

Che il concorso bandito nel 2016, ai fini del reclutamento di 400 allievi della Polizia Penitenziaria, fosse in qualche modo truccato se ne è avuto il sentore già ai tempi dello svolgimento della prima prova; qui, infatti, alcuni concorrenti vennero scoperti mentre utilizzavano dei sistemi di comunicazione a distanza così da parlare in segreto con coloro che sapevano - dal momento che erano stati gli stessi a realizzarli - in anticipo ogni risposta della prova.

Sempre in quell’occasione vennero scoperte cover di telefonini, nonché braccialetti, sui quali i candidati avevano appuntato la sequenza delle risposte corrette, o anche t-shirt dove erano state utilizzate formule matematiche per “mascherare” le soluzioni corrette.

L’indagine

Non c’erano dubbi, quindi, sul fatto che qualcuno stava aiutando i candidati al concorso per la Polizia Penitenziaria nell’affrontare la selezione. Da quel momento quindi si è attivata l’indagine unificata tra la Procura di Napoli e quella di Roma svolta di concerto dal NIC e dalla Guardia di Finanza.

Alla fine dell’indagine è stato rilevato che il materiale riservato venne divulgato proprio da un’associazione con rapporto diretto con l’Intersistemi S.p.A. di Roma, quella società che essendosi giudicata l’appalto ha realizzato i test; a tal proposito sono state emesse tre misure cautelari nei confronti di Dario Latela, Carolina Caiazzo e Daniele Caruso.

Sempre nell’ambito della stessa indagine sono stati sequestrati, in via preventiva, un autoveicolo Hummer più uno scooter di grossa cilindrata poiché si presume siano stati acquistati proprio grazie ai guadagni percepiti con l’attività illecita.