Come funziona il militare in Corea del Nord?

Come funziona il militare in Corea del Nord?

Come funziona il servizio militare in Corea del Nord? Ecco come fa a essere il Paese più militarizzato del mondo.

Sono tantissime le curiosità che ruotano intorno al servizio militare in Corea del Nord, considerando il tasso eccezionalmente alto di militarizzazione di questa nazione e la dittatura totalitaria che condiziona i cittadini fin nei più minimi aspetti della vita quotidiana, a partire dalle comunicazioni. Le informazioni al riguardo, dunque, non sono moltissime. Ecco cosa sappiamo.

Il servizio militare in Corea del Nord

Il servizio militare è obbligatorio in Corea del Nord, dove ha una durata di 10 anni per tutti i cittadini maschi e di 7 anni per parte delle cittadine donne, che vengono sottoposte a una selezione. Il governo nordcoreano ha infatti introdotto la naja femminile nel 2015. Tutti i coscritti vengono registrati al compimento di 14 anni, in modo che già a partire dai 15 anni cominciano a sottoporsi alle prove fisiche e psichiche.

In questo modo, di norma il servizio militare ha inizio a 17 anni, non appena dopo il conseguimento del diploma. Si considerano quindi obbligati tutti i cittadini di età compresa tra 17 e 20 anni, anche se le fasi preparatorie cominciano molto prima. La durata del servizio militare può comunque essere allungata per chi fa parte di unità particolarmente specializzate.

La selezione dei coscritti non è particolarmente restrittiva, come dimostra il fatto che la maggior parte dei cittadini maschi e femmine risulta idonea al servizio militare. Da un lato, pare che i requisiti non siano molto stringenti, anche perché comunque l’addestramento che segue è piuttosto duro, ma anche che le eccezioni non siano poi rare.

In particolare, le donne dovrebbero avere un’altezza minima di 142 centimetri, mentre l’altezza per gli uomini è compresa tra 144 e 145 centimetri. I motivi di esclusione di cui si ha notizia riguardano più che altro particolari condizioni patologiche infettive che avrebbero costituito un pericolo per tutti i militari, come la tubercolosi e l’epatite, e i problemi fisici gravi che compromettono inevitabilmente il servizio (come importanti malformazioni).

Oltretutto, non si ha alcuna notizia affidabile sulla gestione dell’obiezione di coscienza in Corea del Nord, ma non è azzardato considerare che viene assai poco tollerata. Non esiste nemmeno il servizio civile, che altre nazioni quasi altrettanto severe sull’obbligo militare ammettono per i casi particolari.

Non a caso, la Corea del Nord si posiziona come il paese più militarizzato del mondo: circa il 20% dei cittadini uomini di età compresa tra 17 e 54 anni fa parte delle Forze Armate regolari. La media è di 40 soldati arruolati ogni 1.000 cittadini, ma vanno aggiunti anche coloro che hanno prestato il servizio militare e vengono richiamati periodicamente al bisogno. Anche per questo i numeri sull’esercito nordcoreano sono spesso contrastanti, non essendovi dati pubblici ufficiali di riferimento. Secondo gli esperti, è probabile che i soldati siano circa 1 milione e 200 mila, con ben 7 milioni di riservisti.

Ciò che è certo è che la militarizzazione della Corea del Nord svolge un’importante caratterizzazione del tessuto sociale e non in modo benefico. Il sistema di leva così concepito porta a un’omologazione culturale e forzata dei cittadini, inasprendo il controllo assoluto da parte della dittatura. Le grosse spese per l’esercito, che riguardano soprattutto armamenti e nuove tecnologie, vanno a discapito della popolazione (militari compresi) che vive nella povertà estrema.

Tornando al servizio militare obbligatorio, comunque, questo rappresenta un momento fondamentale per consolidare in giovani e giovanissimi un elevato senso della disciplina e del dovere e uno spirito patriottico senza paragoni incentrato sulla figura del leader, l’apice degli insegnamenti già iniziati con l’istruzione. In particolare, uno dei principi politici della Corea del Nord è proprio il Songun, tradotto come “prima l’esercito”, che pone l’esercito alla base del paese chiedendo al contempo una dedizione estrema da parte dei soldati e dei cittadini comuni.

Come anticipato, non sono moltissime le notizie e i dati ufficiali, anche se ci sono diverse inchieste condotte da giornalisti del settore che riportano le dichiarazioni, anonime, di cittadini nordcoreani che si sono trasferiti all’estero e denunciano il regime totalitario.

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