Stop sbarchi e selezione migranti: l’Italia sta violando il diritto internazionale?

Stop sbarchi e selezione migranti: l'Italia sta violando il diritto internazionale?

Il governo italiano viola la convenzione Onu e Sar. Illegittima la selezione dei migranti.

La questione migranti e la lotta alle Ong sono due dei temi che stanno interessando le prime azioni del governo Meloni, insieme al reato di rave.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo aveva detto all’indomani della sua nomina: stop ai flussi migratori incontrollati e vigilanza sugli sbarchi, oltre all’impiego delle Forze dell’Ordine per vigilare in tal senso.

Sembra un déjà-vu, nel senso che nel Conte I, quando al Viminale c’era Matteo Salvini, il braccio di ferro con le Ong internazionali che trasportano i migranti salvati nelle acque del Mediterraneo aveva tenuto banco per tutta l’estate, con il varo dei decreti sicurezza, scritti a quattro mani proprio insieme all’allora capo di gabinetto Piantedosi.

Oggi la questione si ripete, con le navi Ong cariche di migranti che dopo giorni di tira e molla sono state fatte attraccare e i migranti sono stati lasciati scendere. Ma prima di arrivare a questo, Piantedosi, Salvini (Infrastrutture) e Crosetto (Difesa) avevano siglato un decreto con il quale imponevano a Humanity 1 e a Geo Barents il divieto di lasciar sbarcare i migranti ancora a bordo.

“È fatto divieto alla nave Humanity 1 di sostare nelle acque territoriali nazionali oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute segnalate dalle competenti Autorità Nazionali”.

Testo che lascia spazio alla contraddizione. Dopo giorni al largo delle coste catanesi, è stato dato l’ok alle navi di entrare in porto.

Se l’Italia non fa sbarcare le navi cariche di migranti nei propri porti, viola il diritto internazionale?

Fanpage.it ha intervistato Dario Belluccio, segretario nazionale dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) per capire meglio cosa dicono le norme in materia di diritto internazionale e quali sono gli obblighi dell’Italia.

Stop sbarchi: cosa dice il diritto internazionale

L’articolo 98 della convenzione ONU e la convenzione SAR (Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo) si applicano in Italia ai naufraghi e queste stesse convenzioni escludono la possibilità di operare delle differenziazioni sulla base non solo delle condizioni soggettive della persona, quindi nazionalità, religione o altro, ma anche proprio sullo status giuridico. A dirlo è Dario Belluccio, segretario nazionale dell’ASGI, a Fanpage.it.

Il diritto internazionale dice che i naufraghi vanno salvati sempre, qualsiasi sia la loro condizione.

È vietata dal diritto del mare la selezione dei migranti, l’Italia fa sbarcare donne, bambini e fragili. Come stabilito dalla Cassazione che si è espressa sul “caso Carola Rakete”, le operazioni di soccorso in mare si concludono solo quando i naufraghi sono sbarcati tutti a terra in un porto sicuro, “che deve essere tale sia dal punto di vista materiale, sia dal punto di vista giuridico, cioè deve essere un luogo dove i naufraghi possano esercitare i loro diritti di cittadinanza e vedere rispettati i loro diritti umani”.

Accoglienza migranti: di chi è la responsabilità

Secondo il ministro Piantedosi, la responsabilità dell’accoglienza dei migranti dovrebbe essere dei Paesi battenti bandiera delle navi delle Ong che dovrebbero farsi carico delle richieste di asilo politico e protezione umanitaria dei migranti.

Belluccio archivia questa ipotesi come “ un’invenzione dal punto di vista giuridico ”. Fermo restando che lo Stato bandiera “ha delle competenze da ottemperare, ma nel momento in cui ci si chiede chi deve fornire il porto sicuro a queste imbarcazioni, la legge è chiarissima. Il porto sicuro è il porto più vicino e anche quello in cui possano essere esercitati i diritti delle persone”.

L’articolo 92 della Convenzione dispone che: “Le navi battono la bandiera di un solo Stato e, salvo casi eccezionali specificamente previsti da trattati internazionali o dalla presente Convenzione, nell’alto mare sono sottoposte alla sua giurisdizione esclusiva”.

Quello che il governo Meloni ha in mente cozza con le norme del diritto internazionale e se si proseguirà su questa china si potrà arrivare anche alla violazione della legge, con tutte le ripercussioni del caso.

L’Italia sta violando il diritto internazionale?

Belluccio evidenzia come tenere i migranti a bordo delle navi Ong senza un motivo giurisprudenziale valido “ è una violazione delle norme internazionali ”.

Inoltre, le autorità della giustizia italiana hanno già avuto modo di esprimersi in tal senso, vedi caso Rakete, indicando che “ impedire ad una nave con naufraghi a bordo l’attracco in un porto è una violazione delle norme ”.

Quando il ministro dell’Interno ha comunicato al comandante della Humanity 1 di prendere il largo con i migranti ancora a bordo, in quel momento si stava violando la legge del mare e delle convenzioni internazionali.

Se il comandante lo avesse fatto si sarebbe macchiato di un reato, oltre ad operare un respingimento collettivo in mare, fatto severamente vietato dall’articolo 4 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Una violazione rispetto alla quale l’Italia è già stata condannata nel 2012 dalla Corte di Giustizia Europea nel caso HIRSI vs Italia.

La selezione dei migranti

A far storcere il naso è stata anche la selezione dei migranti operata dai medici dell’USMAF, su indicazione del Ministero delle Infrastrutture, per stabilire chi fosse in condizioni precarie (e quindi abile a sbarcare) e chi poteva proseguire.

Ispezione che ha suscitato sdegno nella comunità medica tant’è che 200 medici, mobilitati dall’associazione italiana Mediterranea Saving Humans, hanno chiesto il deferimento dei colleghi. Le convenzioni internazionali dicono che la selezione non è ammissibile.

Tutto bene quel che finisce bene

Alla fine, i migranti sono stati fatti sbarcare tutti ed ha prevalso il senso di responsabilità dei sanitari nel riconoscere come anche la sola condizione di precarietà psicologica non può essere motivo di respingimento.

La Francia ha offerto un porto sicuro alla Ocean Viking, ma ha definito il comportamento dell’Italia “inaccettabile”. Dura la replica di Meloni: “Il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane è legittimo. A bordo di quelle navi non ci sono naufraghi, ma migranti”.

Una situazione, quella dei migranti, che continuerà a tenere banco. Sarà compito della magistratura fare chiarezza su queste questioni, già ampiamente trattate dal punto di vista del diritto.

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