Paola Gentile - 30 agosto 2022
Scuole chiuse elezioni 2022: ecco quando
Le scuole designate come sede elettorale resteranno chiuse. Ma per quanto?
L’anno scolastico è alle porte e già c’è il primo stop. L’interruzione dell’attività scolastica dopo pochi giorni dall’inizio è dovuta alle elezioni politiche 2022.
Come ben sappiamo, molte scuole sono adibite a seggi elettorali e per questo motivo dovranno restare chiuse.
L’appuntamento del 25 settembre è molto importante, non solo perché i cittadini italiani aventi diritto sono chiamati a votare per eleggere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato, ma perché è la prima volta nella storia della nostra Repubblica che si vota a settembre.
Tuttavia, occorre segnalare che già lo scorso anno le scuole sono rimaste chiuse nel mese di ottobre, complice le elezioni amministrative che hanno interessato 1.192 Comuni italiani. Ma se quello del 2021 era una sospensione della didattica limitata ad alcune regioni d’Italia, questa volta le elezioni interessano tutto lo Stivale.
Nonostante molti Comuni si stiano adoperando per organizzare i seggi elettorali in sedi differenti dalle scuole, queste restano in pole position per l’esercizio del voto. Per la verità, quella di trovare “sedi alternative” è una proposta fatta dal Movimento 5 Stelle per le elezioni del 2021.
“Stop seggi nelle scuole” ebbe anche un discreto successo, vi aderirono circa 117 Comuni, ma restò comunque un numero risibile rispetto a quanto ci si aspettava, dal momento che i seggi mantenuti negli istituti scolastici hanno rappresentato l’87% del totale, solo l’1% in meno rispetto alle precedenti consultazioni.
Le elezioni politiche si terranno nella sola giornata di domenica 25 settembre, cestinando la proposta di alcuni partiti politici che volevano il voto spalmato in due giorni. Quindi, dal momento che le esercitazioni di voto riguarderanno un solo giorno, di conseguenza, si restringe anche il campo dei giorni di chiusura delle scuole.
Elezioni politiche 2022: quando resteranno chiuse le scuole
Si vota dalle 7:00 alle 23:00 del 25 settembre 2022 e stando alle disposizioni contenute nella Circolare n. 44428 del 26 luglio scorso, diramata dal Ministero dell’Interno a tutte le scuole interessate, i locali scolastici resteranno a disposizione delle amministrazioni comunali dal pomeriggio di venerdì 23 settembre all’intera giornata di lunedì 26 settembre 2022.
Vale a dire che gli studenti non andranno a scuola soltanto per due giorni. E le scuole che sono sede elettorale rimarranno chiuse sabato 24 settembre e lunedì 26 settembre. Salvo diverse disposizioni in sede locale, gli studenti torneranno sui banchi martedì 27 settembre.
Nel caso in cui le operazioni di scrutinio dovessero andare per le lunghe, i Comuni possono richiedere alle scuole una maggiore disponibilità anche per martedì 27 settembre, slittando il rientro in classe a mercoledì 28 settembre.
Scuole chiuse: anche gli insegnanti sono in vacanza?
Alla domanda se anche gli insegnanti beneficiano della chiusura delle scuole dovuta alle elezioni, la risposta è: dipende.
Occorre precisare che il corpo docente e Ata sospende l’attività lavorativa nei giorni in cui le scuole restano chiuse per il voto. E questo vale anche qualora alcuni plessi della stessa istituzione scolastica rimangano aperti, in quanto non vengono individuati sede di seggio elettorale.
Nei plessi che restano aperti si prosegue con la regolare attività scolastica e gli insegnati e gli Ata devono recarsi a scuola regolarmente.
Nell’ordine ministeriale n. 185 del 1995, invece, si legge che: “gli insegnanti a disposizione per la temporanea chiusura dei locali della sede di servizio a causa di disinfestazione o di consultazione elettorale non sono da considerare in soprannumero e non possono essere pertanto utilizzati negli altri plessi del circolo o nelle sezioni staccate o scuole coordinate”.
Se una scuola ha due plessi, di cui uno soltanto chiude per le elezioni, non potrà utilizzare gli insegnanti del plesso dove si svolgono le elezioni, neppure destinandoli all’altro plesso.
Nell’altro plesso, invece, potrebbe essere richiesto l’ausilio del personale Ata, ma solo qualora sussistano “conclamate esigenze di servizio” e sempre secondo quanto prevede il contratto di lavoro per il comparto scuola.
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