Riorganizzazione Polizia di Stato, tagli di organico: 10.000 unità in meno

Riorganizzazione Polizia di Stato, tagli di organico: 10.000 unità in meno

Dal 1° gennaio 2027, i poliziotti passeranno da 117.291 a 108.403 unità.

Il Decreto legislativo n.95/2017, meglio conosciuto come “Legge Madia”, sta continuando a sortire i propri effetti che si stanno concretizzando in un taglio di almeno 10.000 unità della Polizia di Stato.

A partire dal 1° gennaio 2027, il personale della Polizia di Stato subirà una drastica riduzione. Inoltre, il “Riordino delle carriere” comporterà anche una “dirigenzializzazione” delle qualifiche di Vice questore e di vice questore aggiunto, nonché delle qualifiche equiparate della carriera dei Funzionati tecnici e delle carriere dei Medici e dei Medici veterinari.

Insomma, una vera e propria rivoluzione che investirà i poliziotti. Coloro i quali intendono entrare nella Polizia di Stato, dovranno tenere presente questa nuova riorganizzazione.

Riorganizzazione Polizia di Stato: in cosa consistono i tagli

La Legge Madia sul “Riordino delle carriere” stabilisce che, a partire dal 1° gennaio 2027, la dotazione organica della Polizia di Stato passerà da 117.291 a 108.403 unità. C’è da dire che queste 10.000 persone non verranno licenziate ma, semplicemente, non verrà sostituito chi va in pensione, e si concretizzerà quel ricambio e infoltimento nella Polizia richiesto a gran voce dalle sigle sindacali.

Pertanto, la carenza di organico si farà sempre più seria e le nuove assunzioni, previste nel piano pluriennale 2018-2025, non basteranno a colmare il gap della mannaia che verrà scagliata dal 2027 (qui).

Alla luce di questo nuovo scenario, le parole del capo della Polizia, Lamberto Giannini, in risposta al ministro della Difesa Lorenzo Guerini di ridimensionale l’impiego dei militari nell’Operazione “Strade Sicure”, sono quanto mai attuali (qui).

Riorganizzazione Polizia di Stato: chi riguarderanno i provvedimenti

La riorganizzazione degli organici del personale della Polizia di Stato riguarderà:

  • Le Questure ordinarie e di particolare rilevanza;
  • I Distretti, Commissariati distaccati e sezionali di pubblica sicurezza;
  • I Posti di Polizia (nell’ambito del comune capoluogo della provincia o della città metropolitana in cui ciascuna Questura ha sede;
  • Gli uffici periferici delle “Specialità” con cui vengono istituiti anche i Centri operativi per la sicurezza cibernetica (nuova denominazione dei Compartimenti di Polizia postale e delle comunicazioni);
  • I Reparti Mobili; i Reparti Speciali (i Reparti Volo, il C.A.S.V., il C.N.E.S., i Nuclei sommozzatori, le Squadre acque interne, il Centro coordinamento servizi a cavallo e cinofili, le Squadre a cavallo, le Squadre cinofili, i Reparti Prevenzione Crimine, i Nuclei Artificieri e le Squadre Tiratori Scelti);
  • Le Scuole della Polizia di Stato;
  • Gli Uffici di coordinamento sanitario;
  • La Polizia scientifica con la ridenominazione dei Gabinetti in Centri e dei Posti di segnalamento in Sezioni di Polizia scientifica, nonché la variazione delle linee di dipendenza per i Centri provinciali e per le Sezioni di Polizia scientifica, che faranno capo direttamente ai Centri Interregionali/Regionali di Polizia Scientifica, mentre le Questure e i Commissariati distaccati, ove i Centri provinciali e le Sezioni di Polizia scientifica hanno sede, si limiteranno ad assicurare il supporto logistico e gestionale alle predette strutture;
  • I Centri per lo svolgimento delle funzioni di supporto tecnico-logistico sul territorio.

Come abbiamo già spiegato, il taglio non significa licenziamento, ma carenza di organico dal momento che il personale che andrà in pensione non verrà rimpiazzato, o almeno non tanto da sopperire a quello andato in quiescenza.

Riorganizzazione Polizia di Stato: il nuovo modello per Questure e Commissariati

Per quanto riguarda le Questure e i Commissariati, è stato delineato un nuovo modello organizzativo, oltre alla rideterminazione delle dotazioni organiche, volte a rilevare le criticità rilevanti sotto il profilo dell’ordine pubblico, della sicurezza pubblica e dei carichi di lavoro dei singoli contesti territoriali, sulla base anche delle analisi Istat.

“I limiti strutturali dell’impianto, in cui la riduzione della dotazione organica - aggravata da scelte opinabili nelle preposizioni di svariate articolazioni, unitamente a scelte organizzative non di prospettiva, con particolare riferimento al settore tecnico e tecnico-scientifico -, è elemento pregiudizievole rispetto al buon funzionamento dell’apparato sicurezza”

ha dichiarato il SILP CGIL in una nota.

Una scelta governativa definita “miope, irragionevole - fermamente contestata da questa Federazione - che ha comportato l’amara conseguenza, sul piano istituzionale, di privare i cittadini di quasi 10.000 operatori a presidio della loro sicurezza”.

Alla luce di quanto accadrà dal 1° gennaio 2027, per il Sindacato Italiano Lavoratori Polizia la riforma della “Legge Madia” non è più “rinviabile”.

Solo la riforma consentirà “un’appropriata rimodulazione dei ruoli e delle carriere del personale, con un incremento dei posti di funzione, per una migliore funzionalità di tutte le articolazioni della P.S.”.