Paola Gentile - 3 settembre 2022
Razionamenti gas, il piano del governo: ma chi farà i controlli?
Spegnere un’ora prima i termosifoni e razionare le risorse. Ecco chi vigilerà sul piano energia.
Quello che più temevano sta per avverarsi. Complice la stretta della Russia sui rifornimenti energetici, questo inverno gli italiani saranno chiamati a fare economia.
Il piano del governo Draghi, in carica per gli affari correnti in vista delle prossime elezioni politiche 2022, prevede una stretta sui consumi, con il razionamento del gas che colpirà proprio tutti: abitazioni private, amministrazioni e uffici pubblici.
Se in Germania e Francia si spengono prima le vetrine dei negozi, da noi questa misura non è ancora prevista, tantomeno lo smart working per i dipendenti pubblici, come era stato ventilato qualche giorno fa.
Insomma, l’Italia parte con il freno a mano tirato e sulla questione razionamenti decide di intraprendere la strada della cautela senza decisioni troppo drastiche.
L’unica misura immediata, stando all’informativa del responsabile della Transizione ecologica Roberto Cingolani in Consiglio dei ministri, che arriverà nei prossimi giorni con un decreto ministeriale, sarà quella di spegnere un’ora prima i termosifoni prima nelle abitazioni private e negli uffici pubblici, abbassandoli di un grado e portando il termostato da 20 a 19.
A chi saranno affidati i controlli? Chi vigilerà che le regole vengano rispettate? Cosa dobbiamo aspettarci?
Razionamenti gas: il piano del governo
Termosifoni accesi per un’ora in meno a partire da ottobre e abbassati a 19 gradi per gli stabili con riscaldamento centralizzato.
Secondo l’Enea, la riduzione di un grado del riscaldamento in case e uffici produrrà un risparmio dal 5 al 10% dei consumi energetici. Per questo l’esecutivo Draghi varerà il decreto ministeriale nei prossimi giorni.
Ovviamente, molto dipenderà dalla buona volontà dei cittadini che saranno chiamati a risparmiare anche nel loro interesse, visti i costi dell’energia e le bollette dalle cifre sempre più esorbitanti. Il governo ha confermato anche il taglio delle accise e importanti sostegni a famiglie e imprese.
Razionamenti: chi riguarda
Negli uffici pubblici le misure anti-spreco sono già state attivate questa estate, impostando i condizionatori a 27 gradi, con una tolleranza di due gradi. Lo stesso numero di gradi di tolleranza previsti anche per i termosifoni in inverno. La stretta alla PA dovrebbe far risparmiare fino a 4 miliardi di metri cubi di gas.
Nelle scuole, gli studenti si dovranno preparare ad un inverno rigido e già i presidi hanno fatto sapere che andrebbero riorganizzate le attività scolastiche con nuovi orari e l’introduzione della settimana corta.
Per quanto riguarda i condomini con riscaldamento centralizzato, sarà compito degli amministratori far rispettare la soglia prevista dal piano messo a punto dal governo. Confedilizia rileva che sono in molti i cittadini non abbienti che vivono in stabili condominiali. Nel Mezzogiorno, i morosi sono il 70%.
Per le case private dotate di impianti autonomi, il buon senso è demandato ai cittadini e almeno al momento le villette non dovrebbero riguardare la stretta, vista anche l’impossibilità di effettuare controlli porta a porta.
Sotto controllo anche gli uffici privati. Proprio per questo molte aziende già pensano di ricorrere allo smart working, e si parla anche di una chiusura anticipata per negozi e locali notturni. Una specie di coprifuoco a risparmio energetico.
Chi farà i controlli?
Saranno le donne e gli uomini della Polizia locale ad assicurarsi che le regole del Mite vengano rispettate. Dal momento che la stretta riguarda più settori, la Polizia locale non potrà di certo monitorare casa per casa; di conseguenza, i controlli a campione si concentreranno principalmente sulle abitazioni con il riscaldamento centralizzato.
Controlli nelle case private: una chimera?
Effettivamente bussare ad ogni singola porta di una casa privata con riscaldamento autonomo per controllare se il termostato è impostato a 19 gradi è impossibile. Per questo il governo avvierà una campagna di sensibilizzazione per incentivare i cittadini al risparmio.
Lo scopo del razionamento
La riduzione del riscaldamento in uffici pubblici e privati e nelle case ha lo scopo di cercare di mettere in sicurezza le attività industriali per aiutarle a mantenere la produzione a livelli adeguati, per evitare che collassino e con esse tutto il sistema Paese.
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