Più soldi all’Esercito italiano: ecco come verranno spesi

Più soldi all'Esercito italiano: ecco come verranno spesi

Potenziare il reparto aereo e marino della nostra Forza armata, oltre ai mezzi terrestri: questo e molto altro nel Dpp Difesa 2022-2024.

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha firmato il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2022-2024.

Il nuovo Dpp fornisce anche un aggiornamento sulle attività che vedono impegnata la Difesa, secondo quanto prevede la direttiva per la Politica militare nazionale 2022, approvata dal ministro, e l’Atto di indirizzo 2023 sulle linee generali di azione della Difesa da qui a tre anni.

La guerra in Ucraina ha “riportato all’attenzione l’importanza dei conflitti di tipo simmetrico”, palesando una “significativa minaccia convenzionale, cibernetica e spaziale e rievocato finanche la minaccia nucleare”.

Alla luce di quanto sta accadendo nel mondo, spiega il ministro, “non devono esserci dubbi in merito alla necessità di proseguire nel percorso di crescita della Difesa ”.

A questo proposito, la spesa per le Forze Armate sale a 18 miliardi di euro, rispetto ai 16,8 del 2021. Come verranno spesi questi soldi?

Il programma

Nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il 2022-2024, i programmi da implementare sono 46, che vanno ad aggiungersi ai 170 già operativi.

Entro il 2026, l’obiettivo è quello di poter esprimere una Forza di intervento nazionale, con capacità in tutti i cinque domini operativi “autonomamente o integrata in dispositivi multinazionali”.

I diversi programmi saranno finanziati grazie al Fondo relativo all’attuazione dei programmi di investimento pluriennale per le esigenze di Difesa nazionale, previsto dall’ultima legge di Bilancio.

Come verranno spesi i soldi: i caccia Tempest

La spesa interesserà senza dubbio il programma del caccia di sesta generazione Tempest, che vede l’Italia in partnership con Regno Unito, Svezia e Giappone.

L’impegno delle risorse è di 220 milioni di euro per quest’anno e di 345 milioni di euro entro il 2036. I fondi coprono la fase di ricerca e sviluppo del programma, che da solo fino allo scorso anno ammontava a 6 miliardi di euro.

Nel documento, viene delineato “il campo di applicazione” di Tempest che comprende:

  • Piattaforma aerea principale;
  • Veicoli aggiuntivi per l’equipaggio;
  • Attuatori e sensori e reti C2 di supporto che “massimizzeranno l’integrazione” con i sistemi terrestri e navali attuali e futuri.

Le future tecnologie necessarie per Tempest saranno accelerate anche dal sostegno di altri enti governativi italiani, tra cui il ministero dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Università e dell’Innovazione digitale. Leonardo, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia sono tutti coinvolti negli sviluppi del settore Tempest dopo aver firmato una dichiarazione di intenti al momento dell’ingresso dell’Italia nel programma.

Insomma, un impegno a 360°. Inoltre, la partnership tra l’italiana Leonardo e l’inglese BAE System si concentra in particolare sull’applicazione delle metodologie di progettazione Model based system engineering (Mbse) e sullo sviluppo congiunto di tecnologie abilitanti per il futuro sistema. Nello stesso contesto ricadono le attività di dimostrazione in ambito sensoristico che coinvolgono il business italiano e britannico di Leonardo ed Elettronica.

Gli elicotteri di nuova generazione

Grazie all’iniziativa Next generation fast helicopter e a 129 milioni di euro stanziati, il programma si pone lo scopo di soddisfare l’interesse e il coinvolgimento nazionale nello studio delle emergenti tecnologie nel comparto elicotteristico, “valorizzando al contempo le capacità industriali nazionali di settore, attraverso lo sviluppo di un Next generation fast helicopter”.

Sono pronte all’avvio le attività della seconda fase, a valle della finalizzazione degli studi di fattibilità, anche “ricercando opportune sinergie con programmi internazionali”, un potenziale riferimento all’interesse per lo sforzo dell’esercito statunitense per il Future vertical lift della Lockheed Martin, ribadito di recente anche dal capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti.

L’Italia, come riporta Formiche.net, è anche firmataria del programma Next generation rotorcraft capability della Nato, che mira alla realizzazione di un elicottero comune di classe media e che è entrato in una fase concettuale nel giugno 2022 e che durerà fino al 2025.

Le altre spese

Gli altri fondi a disposizione del Dpp per la Difesa sono destinati a:

  • Nuovi sottomarini U-212NFS (510 milioni di euro);
  • Programma Eurofighter (1,4 miliardi di euro);
  • Proseguimento del programma di acquisto degli F-35 (1,27 miliardi di euro).

Già dal prossimo anno inizieranno ad affluire fondi per l’acquisto di due delle tre navi anfibie previste per la Marina italiana, con un budget per il programma di 1,2 miliardi di euro entro il 2036.

È in programma anche il potenziamento delle capacità di controllo e comando, oltre all’ammodernamento della componente terrestre dell’Esercito Italiano (approfondimento), e all’interesse verso un nuovo veicolo da combattimento cingolato che prenda il posto dei Dardo.