Paola Gentile - 21 settembre 2022
Per chi votare alle elezioni politiche 2022
Per sapere chi votare alle prossime elezioni politiche esaminiamo i programmi dei principali partiti politici.
Per chi votare alle elezioni politiche 2022 è la domanda che assilla di più gli elettori in questo periodo. Il 25 settembre si avvicina e avere le idee un po’ più chiare potrebbe utile per sapere su quale partito apporre la propria x sulle schede di Camera e Senato.
Per avere un quadro più chiaro su chi votare diamo un’occhiata ai programmi politici dei principali partiti e cerchiamo di capire meglio le loro posizioni sui temi fondamentali.
Elezioni politiche 2022: i programmi a confronto
Tra le principali proposte inserite nei programmi elettorali dei partiti troviamo:
- Politica estera;
- Economia;
- Lavoro;
- Fisco;
- Pensioni;
- Riforme;
- Energia;
- Salute;
- Ambiente;
- Forze armate e di Polizia.
Politica estera
Per quanto riguarda la politica estera, l’atlantismo e l’europeismo sono le componenti che accomunano le compagini di centrodestra, centrosinistra, Movimento 5 Stelle e Azione-Italia Viva. Su posizioni dissidenti il partito di Gianluigi Paragone e Italia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo. Nella fattispecie:
- Centrodestra: rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e sostegno a ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto;
- Centrosinistra: atlantismo ed europeismo, puntare su un esercito comune europeo;
- Movimento 5 Stelle: collocazione dell’Italia nell’Alleanza atlantica e nell’Unione europea, no alla corsa al riarmo, sì al progetto di difesa comune europea;
- Azione-Italia Viva: europeismo e atlantismo, sostenere gli ucraini anche con l’invio di materiale bellico;
- Italexit: fuori l’Italia dall’Ue; stop invio armi all’Ucraina;
- Unione Popolare: riconoscimento della Stato di Palestina; stop invio armi Ucraina; operare per il superamento della Nato;
- Italia Sovrana e Popolare: fuori l’Italia da Nato, Ue, Euro e Oms; stop invio armi in Ucraina; stop alle sanzioni alla Russia.
Economia
La ricetta economica dei partiti passa per:
- Centrodestra: innalzamento del limite all’uso del denaro contante allineandolo alla media dell’Unione Europea; bonus edilizi: salvaguardia delle situazioni in essere e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati;
- Centrosinistra: taglio alle tasse sul lavoro per dare un mese di stipendio in più ai lavoratori; Zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni;
- Movimento 5 Stelle: rafforzamento e stabilizzazione del fondo centrale di garanzia per garantire liquidità alle PMI con garanzie statali dall’80 al 100%; cessione crediti fiscale strutturale;
- Azione-Italia Viva: zero tasse per i giovani che avviano un’attività imprenditoriale; ripristinare e rafforzare Industria 4.0; potenziare gli ITS investendo 1,5 miliardi;
- Italexit: uscita immediata dall’Euro; eliminare dalla Costituzione il pareggio in bilancio;
- Unione Popolare: reintrodurre un meccanismo automatico di adeguamento dei salari all’aumento del costo della vita; lotta all’inflazione con eliminazione dell’Iva su prodotti di prima necessità alimentari;
- Italia Sovrana e Popolare: sanità, scuola, trasporti, assieme ai settori strategici come infrastrutture ed energia, devono essere pubbliche.
Lavoro
Il lavoro e il relativo taglio delle tasse è un nodo cruciale per gli italiani alle prese con la precarietà, con l’aumento del costo della vita e con un’inflazione galoppante:
- Centrodestra: taglio del cuneo fiscale in favore di imprese e lavoratori, interventi sull’Iva, revisione reddito di cittadinanza ed estensione della possibilità di utilizzo dei voucher lavoro in particolar modo per i settori del turismo e dell’agricoltura;
- Centrosinistra: salario minimo obbligatorio per le professioni che oggi non prevedono accordi collettivi; parità salariale tra uomini e donne; promozione dello smart working;
- Movimento 5 Stelle: salario minimo: 9 euro lordi l’ora di salario minimo legale per dire stop alle paghe da fame e dare dignità ai lavoratori che oggi percepiscono di meno;
- Azione-Italia Viva: eliminare il reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto e ridurlo dopo 2 anni; introduzione di un salario minimo; combattere la precarietà promuovendo la flessibilità regolare;
- Italexit: riduzione del cuneo fiscale e aumento dei salari; revisione del reddito di cittadinanza;
- Unione Popolare: introduzione di un salario minimo legale di almeno 10 euro lordi l’ora; abolizione Jobs Act; reddito di cittadinanza a 1.000 euro al mese;
- Italia Sovrana e Popolare: salario minimo a 1200 euro; ripristino dell’Art. 18; nuova scala mobile per salvaguardare i salari.
Fisco
C’è chi propone la flat tax, chi il superamento dell’Irap, chi invece rinverdisce i vecchi fasti della lotta di classe. Insomma, in tema di fisco ce n’è per tutti i gusti:
- Centrodestra: pace fiscale; estensione della Flat Tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato, Flat Tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese;
- Centrosinistra: progressivo superamento dell’Irap;
- Movimento 5 Stelle: cashback; cancellazione definitiva dell’Irap a beneficio di tutte le imprese; maxirateizzazione delle cartelle esattoriali;
- Azione-Italia Viva: riforma Irpef, abolizione Irap e passaggio a un sistema a due aliquote Iva; riduzione della tassazione del risparmio; attuazione e miglioramento della riforma della giustizia tributaria;
- Italexit: rottamazione delle cartelle fiscali inviate negli ultimi 3 anni a chi ha sofferto enormemente a causa della pessima gestione della pandemia; aliquota fissa del 15% a chi produce Made in Italy;
- Unione Popolare: riforma fiscale per ridurre le tasse ai redditi medi e bassi e aumentarle ai redditi alti, con stralcio e cancellazione della riforma fiscale di Draghi che ha tagliato le tasse ai ricchi; introduzione di una tassa sul patrimonio partendo da una soglia di un milione di euro e procedendo con aliquote in senso progressivo;
- Italia Sovrana e Popolare: attualizzazione della lotta di classe nel mondo disumano delle multinazionali che vanno tassate alla stessa stregua delle attività italiane dei settori corrispondenti.
Pensioni
Altro tema caldo è quello delle pensioni:
- Centrodestra: Quota 41 e innalzamento delle pensioni minime sociali e di invalidità;
- Centrosinistra: pensione di garanzia per i più giovani; maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione, a partire dai 63 anni di età, da realizzarsi nell’ambito dell’attuale regime contributivo e in coerenza con l’equilibrio di medio e lungo termine del sistema previdenziale;
- Movimento 5 Stelle: riforma delle pensioni evitando il ritorno alla legge Fornero, attraverso l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi e usuranti e attraverso meccanismi di uscita flessibile dal lavoro; proroga Opzione donna;
- Azione-Italia Viva: spesa pensionistica può e in alcuni casi deve essere rimodulata, ma non aumentata;
- Italexit : pensioni minime a 900 euro; abolizione legge Fornero;
- Unione Popolare: pensioni minime a 1.000 euro; abolizione della legge Fornero per giungere all’età pensionabile di 60 anni o 35 anni di contributi con tetto massimo alle pensioni alte;
- Italia Sovrana e Popolare: abolizione legge Fornero; incremento della pensione di vecchiaia; socialità per invalidi con assegno minimo a 1000 euro.
Riforme
Per il centrodestra, le riforme sono essenziali, in particolar modo quella sull’elezioni diretta del presidente della Repubblica e sul federalismo fiscale; il centrosinistra è per la nuova legge elettorale:
- Centrodestra: elezione diretta del Presidente della Repubblica, federalismo fiscale;
- Centrosinistra: nuova legge elettorale; abolizione Bossi-Fini; legalizzare l’autoproduzione per uso personale;
- Movimento 5 Stelle: estensione diritto di voto ai sedicenni; regolamentazione della coltivazione della cannabis, legge sul conflitto di interessi;
- Azione-Italia Viva: Ius Scholae; riforma della giustizia; superamento del bicameralismo paritario; elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente del Consiglio sul modello dei sindaci delle città più grandi;
- Italexit: riforma della giustizia; modifica costituzionale per votare, attraverso referendum, anche in materia di trattati internazionali;
- Unione Popolare: scala mobile;
- Italia Sovrana e Popolare: cancellare la riforma Cartabia e fare una vera ed efficace riforma della Giustizia e del CSM per accorciare i tempi del processo e slegare la magistratura dai condizionamenti della politica.
Energia
Sull’energia, il programma dei partiti verte su:
- Centrodestra: ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione, compreso il nucleare pulito e sicuro, senza veti preconcetti;
- Centrosinistra: piano nazionale per la costruzione di nuovi parchi rinnovabili che porterà alla creazione di 470mila ‘lavori verdi’ in 10 anni; rigassificatori necessari ma transitori;
- Movimento 5 Stelle: società 2.000 watt, tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra; sburocratizzazione per favorire la creazione di impianti di energia rinnovabile;
- Azione-Italia Viva: costruzione di due rigassificatori con procedure straordinarie; aumentare la produzione di gas nazionale riattivando e potenziando gli impianti già esistenti; includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050;
- Italexit: piano strategico relativo alla componente energetica che parta dalle competenze e dalle risorse di cui il Paese dispone, al fine di rendersi il meno possibile vincolato a forniture esterne;
- Unione Popolare: nazionalizzazione del settore energetico a partire da Enel Green Power; Piano di investimenti straordinario nelle energie rinnovabili (almeno 10 GW di nuove installazioni l’anno);
- Italia Sovrana e Popolare: transizione verso un approvvigionamento energetico rinnovabile con una programmazione a breve, medio e lungo termine che si basi su obiettivi raggiungibili e compatibili con le esigenze dei cittadini, dello sviluppo industriale e con uno sviluppo dell’occupazione duraturo e stabile.
Salute
Negli ultimi due anni, salute equivaleva a dire Covid, ma non è solo quello se si conta che le liste d’attesa per gli esami in ospedale sono chilometriche:
- Centrodestra: contrasto alla pandemia di Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali - come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti - senza compressione delle libertà individuali secondo il principio del convincere per non costringere;
- Centrosinistra: investire sulle Case della Comunità; piano straordinario per il personale del Ssn;
- Movimento 5 Stelle: riforma titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato; aumento delle retribuzioni per il personale sanitario;
- Azione-Italia Viva: riformare i meccanismi di governance e coordinamento tra Stato e regioni; piano straordinario per le liste di attesa;
- Italexit: no al vaccino obbligatorio e al green pass; commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia in Italia;
- Unione Popolare: ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale unico per tutte le regioni, superando la controriforma del 2001, eliminando l’aziendalizzazione e tornando alle USL con controllo democratico del territorio;
- Italia Sovrana e Popolare: no green pass e nessun obbligo vaccinale; ristrutturazione generale della sanità pubblica e fine di ogni privatizzazione in questo settore.
Ambiente
La cura dell’ambiente passa per:
- Centrodestra: definizione e attuazione del piano strategico nazionale di economia circolare in grado di ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili;
- Centrosinistra: piano nazionale per il risparmio energetico; riforma fiscale verde; legge quadro sul clima;
- Movimento 5 Stelle: realizzazione di impianti completamente compatibili con le richieste dell’Europa e non inquinanti, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali; società 2.000 watt: tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra;
- Azione-Italia Viva: ridurre del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili; includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050;
- Italexit: piano strategico relativo a eventuali opere strategiche nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo economica individuato per ciascuna area territoriale;
- Unione Popolare: per un’economia circolare, equa e solidale, stop inceneritori, fossile e nucleare; piano di investimenti straordinario nelle energie rinnovabili (almeno 10 GW di nuove installazioni l’anno);
- Italia Sovrana e Popolare: piano di manutenzione nazionale del territorio con forza-lavoro dal reddito di cittadinanza.
Forze armate e di Polizia
Nei programmi politici ci sono ampi paragrafi dedicati alle Forze armate e di Polizia:
- Centrodestra: aumentare il personale delle Forze di Polizia; videosorveglianza del territorio nazionale e riqualificazione dei quartieri degradati dove scorrazza la criminalità; taser per la Polizia penitenziaria e body cam per l’ordine pubblico nelle piazze e sul territorio; operazione “Strade Sicure”, poliziotto di quartiere;
- Centrosinistra: investire sulla professionalità della Forza di Polizia, adeguare gli organici e migliorare le condizioni di lavoro e salario; introdurre codici identificativi per le forze dell’ordine per identificare, in caso di abusi, l’operatore coinvolto;
- Movimento 5 Stelle: potenziare l’assistenza psicologica per le forze dell’ordine e i militari e un piano per evitare che condizioni di povertà e marginalità diventino un problema per la sicurezza;
- Azione-Italia Viva: aumentare il budget per la difesa, per arrivare entro il 2025 al 2%. Il piano si concluderebbe con l’integrazione a livello europeo dell’industria militare;
- Italexit: assunzioni immediate per le Forze dell’Ordine e investimenti sulle dotazioni e le infrastrutture; riduzione dell’attuale modello di quattro categorie (ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa) a tre, unificando il ruolo di base e il ruolo sergenti/sovrintendenti (entrambi ruoli esecutivi), sostituendo il sistema concorsuale attualmente in vigore per il passaggio dall’uno all’altro ruolo con un sistema di avanzamento che consenta una prospettiva di carriera coerente con la durata complessiva in servizio attivo del personale.
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