Paola Gentile - 11 luglio 2022
Pensione Polizia di Stato, dopo quanto viene pagata?
L’attesa per la liquidazione dell’assegno pensionistico è lunga. Si dilatano i tempi con i trattamenti privilegiati.
Il personale della Polizia di Stato che va in quiescenza deve attendere del tempo per ricevere la liquidazione della prestazione pensionistica.
I disservizi sono dovuti alla mancanza di un protocollo tra Inps e Pubblica amministrazione che consentirebbe di velocizzare le pratiche e di erogare quanto dovuto in tempi più brevi, così come avviene per la Guardia di Finanza e per l’Arma dei Carabinieri.
Di questi problemi, e dell’impossibilità di conoscere in anticipo l’importo dell’assegno pensionistico che il personale andrà a percepire nel momento in cui verrà posto in quiescenza, vi avevamo già parlato in precedenza, evidenziando il lavoro costante delle sigle sindacali al fine di sollecitare l’Amministrazione perché il Polo tecnico tra Inps e Polizia di Stato si attivi (approfondimento qui).
A questo punto, vediamo più da vicino quali sono i tempi di attesa e dopo quanto viene liquidato l’assegno pensionistico al personale della Polizia di Stato che va in quiescenza.
Pensione Polizia di Stato: i tempi di attesa
Per la liquidazione dell’assegno pensionistico in favore del personale della Polizia di Stato che va in quiescenza, all’Inps occorrono 36 giorni.
A comunicarlo è la Direzione tecnologica, informatica e innovazione dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Un tempo di attesa così lungo è dovuto ai problemi a cui facevano cenno in precedenza, ovvero alla mancanza di un protocollo tra l’Istituto di previdenza e la Pubblica amministrazione.
Inoltre, va tenuto conto anche dell’estrema articolazione dell’iter tra le diverse categorie di pensione.
Che si tratti di una liquidazione pensionistica:
- Anticipata;
- Anzianità;
- Inabilità;
- Indiretta;
- Vecchiaia;
l’arco temporale necessario è di più di un mese.
Nella liquidazione di tutte le prestazioni a favore del Comparto si deve tenere conto della specifica normativa applicabile (“Testo unico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti” - DPR 1092/1973) legata allo svolgimento dei servizi, come quello che riguarda la navigazione e il servizio su costa, di volo, di confine, le maggiorazioni della base pensionabile, ovvero i sei scatti (art. 4 del Dlgs 165/1997) e i quattro scatti per il personale dirigente. A questi si aggiungono gli aumenti legati alla percezione dell’indennità di volo.
Pensione Polizia di Stato: cosa succede con i trattamenti privilegiati
Le criticità maggiori che, di conseguenza dilatano i tempi di attesa, riguardano i trattamenti privilegiati.
Rientra nelle cosiddette pensioni privilegiate, il personale della Polizia di Stato che ha contratto un’infermità o un’invalidità nell’ambito di un rapporto di lavoro dipendente. Suddetto trattamento, è svincolato sia dal possesso di una determinata età anagrafica sia dal possesso del requisito assicurativo e contributivo.
Il disbrigo di quest’iter presuppone il coinvolgimento di più Organi quali: Commissione Medico Ospedaliera e Comitato di Verifica per le Cause di Servizio che, dovendo dialogare tra loro, impiegano più tempo del necessario e questo comporta che, nel momento del pagamento della pensione privilegiata, debba essere recuperato l’importo delle trattenute pari a un decimo della pensione relativa alle mensilità già decorse, dalla data di cessazione dal lavoro a quella di pagamento dell’assegno pensionistico.
Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Polizia di Stato e Inps, al fine di dare vita al Polo tecnico Inps nazionale, le pratiche relative ai dipendenti della PS verrebbero gestite direttamente dal personale tecnico interno preposto, accorciando notevolmente i tempi di attesa.
Un servizio ad hoc che consentirebbe di velocizzare e di accentrare le attività di interesse presso un solo centro di competenza, cosa che, al momento, non avviene.
L’intenzione di dare vita al Polo c’è, ma la banca dati con le informazioni matricolari ed economiche dei dipendenti è ancora di là da venire.
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