Missili sulla Polonia, la Nato si riunisce: Italia pronta per la terza guerra mondiale?

Missili sulla Polonia, la Nato si riunisce: Italia pronta per la terza guerra mondiale?

Si sta ancora cercando di capire a chi appartengano i missili caduti sulla Polonia, ma se dovessero essere russi c’è il rischio di una terza guerra mondiale.

Due missili sono caduti sulla Polonia, membro della Nato. Basterebbe solo questo ad allarmare l’Alleanza Atlantica e gli stati membri, tra cui l’Italia, per il potenziale rischio di una terza guerra mondiale.

Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki ha convocato d’urgenza il Consiglio dei ministri per la sicurezza nazionale e la difesa e dal canto suo la Nato sta valutando la situazione.

I missili sono caduti su Przewodow, vicino al confine ucraino e causato la morte di due persone e già la Polonia di appella all’articolo 4 del Patto Atlantico che prevede che “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”.

C’è chi attribuisce i missili alla Russia, ipotizzando un attacco alla Nato tramite la Polonia, c’è chi invece sostiene che i due missili caduti non siano di proprietà di Mosca. Come stanno le cose?

Missili sulla Polonia: a chi appartengono?

Ancora non si più affermarlo con certezza, ma pare che le indagini condotte portino alla conclusione che si sia trattato di un incidente. Ad aver provocato il disastro sarebbero stati i resti di un razzo abbattuto dalla contraerea ucraina dopo che, nella giornata di ieri, una pioggia di oltre 100 razzi russi si è abbattuta sul Paese governato da Zekensky.

La Russia sembrerebbe scagionata, quindi, e a confermarlo è lo stesso presidente americano Joe Biden impegnato nel G20 a Bali: “É improbabile, viste le linee della traiettoria, che il missile sia stato lanciato dalla Russia. Ma staremo a vedere”.

Convocato d’urgenza un confronto con i Paesi del G7 circa la situazione in Polonia, è stato diramato un comunicato stampa nel quale gli alleati più stretti hanno dichiarato:

“Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato martedì sulle città ucraine e sulle infrastrutture civili. Abbiamo discusso dell’esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia vicino al confine con l’Ucraina. Offriamo il nostro pieno supporto e assistenza per le indagini in corso della Polonia. Rimaniamo in stretto contatto per determinare i passaggi successivi appropriati man mano che l’indagine procede”.

Sebbene i missili caduti sulla Polonia siano di fabbricazione russa è pur vero che vengono usati sia da Mosca che da Kiev e sebbene Biden abbia rinnovato il sostegno all’Ucraina e condannato la Russia per l’invasione, ha escluso un coinvolgimento russo in quanto successo in Polonia.

Missili sulla Polonia: le ipotesi

Come evidenzia Repubblica, le ipotesi più accreditate per capire di chi sono i missili caduti sulla Polonia sono tre:

  1. Un vettore lanciato dai russi e finito fuori bersaglio;
  2. Un vettore deviato dalle forze ucraine;
  3. Lancio fatto dai militari di Kiev, ma caduto dove non era previsto. L’incidente è non intenzionale.

Missili sulla Polonia: la Nato deve intervenire?

La Nato è chiamata ad intervenire su quanto successo in Polonia? Dipende da chi è l’autore del gesto.

Nel senso che se si tratta, come sembra, di un incidente non intenzionale di Kiev, allora la Nato, pur condannando la Russia per aver scatenato il conflitto invadendo uno Stato libero, non è chiamata a proteggere uno stato alleato perché il lancio di missili non è stato intenzionale, escludendo a priori che nel farlo Kiev nutrisse la speranza che la Nato venisse coinvolta nel conflitto.

Fermo restando l’importanza di tenere consultazioni dirette tra i membri dell’Alleanza, e quindi l’articolo 4 del Patto Atlantico, ma dato che la Russia non ha responsabilità delle esplosioni avvenute il Polonia, si allontana lo spettro dell’articolo 5, ovvero l’obbligo per la Nato ad intervenire in difesa di uno stato membro aggredito.

Terza guerra mondiale: rischio vicino?

Le prossime ore saranno cruciali per capire come stanno le cose e soprattutto cosa intende fare la Polonia e capire bene cosa è successo a Przewodow. Se la Russia nega ogni responsabilità, la radio polacca Zet ha lanciato per prima la notizia, parlando di “resti di un missile russo colpito dalla contraerea ucraina”, ricostruzione, peraltro, smentita dall’Ucraina.

L’Italia entrerà in guerra?

Sebbene tutti gli elementi lo escludano, non c’è ancora la conferma che dietro l’attacco alla Polonia non ci sia effettivamente la Russia che, ricordiamo, proprio nella giornata di ieri ha lanciato 100 razzi verso l’Ucraina, ma se Mosca fosse responsabile, la Polonia potrebbe chiedere l’attivazione dell’articolo 5 del Trattato della Nato.

La terza guerra mondiale sarebbe inevitabile e l’Italia non potrebbe fare altro che dare il proprio sostegno, dal momento che l’articolo 5 prevede che “ un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro ”.

Come ribadito anche dal governo Meloni, l’Italia è fedele alla Nato e ha mostrato in più occasioni di fare la sua parte, come con l’invio di armi a Kiev e le sanzioni contro la Russia. Se non si giunge presto ad un accordo diplomatico, l’errore non intenzionale dei missili sulla Polonia, potrebbe tramutarsi in un impiego voluto, magari russo, e il conflitto potrebbe assumere contorni allarmanti.