Italiani in Ucraina: quanti sono e come stanno vivendo l’attacco russo

Italiani in Ucraina: quanti sono e come stanno vivendo l'attacco russo

I circa 3.000 italiani che vivono in Ucraina stanno vivendo ore drammatiche. Bloccato a Kiev anche il tecnico dello Shakhtar Donetsk, l’italiano Roberto De Zerbi.

I nostri connazionali che risiedono in Ucraina stanno vivendo momenti di paura e dramma. Le ripercussioni della guerra scatenata da Vladimir Putin si stanno riversando a cascata su tutta la popolazione ucraina con forti ripercussioni anche sulle attività commerciali gestiste dagli expat italiani.

Settimane fa, pima che la situazione precipitasse, la Farnesina aveva chiesto agli italiani in Ucraina di lasciare il Paese e rientrare in Italia, ma la maggior parte di questi aveva declinato l’invito spiegando che lasciare quella Nazione significava dare un calcio alla propria vita. Molti espatriati, in Italia, non hanno nulla, a cominciare da un posto dove vivere.

Italiani in Ucraina: quanti sono i nostri connazionali

Secondo l’Anagrafe Italiani residenti all’estero, attualmente, in Ucraina ci sarebbero 1.600 italiani. A questi vanno aggiunte oltre 400 persone che si sono registrate, negli ultimi giorni e con l’intensificarsi della crisi, al servizio del Ministero degli Esteri “Viaggiare sicuri”. Ma non tutti sono segnalati: secondo i dati del Governo, in Ucraina ci sono tra i 2.500 e 3.000 italiani.

Al momento non è facile stabilire il numero esatto poiché in molti hanno lasciato il Paese con automobili e mezzi propri, senza dare comunicazione alle autorità ucraine.

Come abbiamo già spiegato, molti italiani hanno attività commerciali in Ucraina, con un indotto relativo al made in Italy di circa 4 miliardi di euro l’anno. Nella capitale Kiev c’è una forte presenza di colossi italiani: Banca Intesa possiede la Pravex Bank e Mapei ha una sussidiaria nella capitale.

Italiani in Ucraina: il racconto di queste ore drammatiche

In queste ore la situazione per i nostri connazionali in Ucraina è davvero disperata.

Sebbene l’Ambasciata abbia rinnovato l’invito a lasciare Kiev, molti italiani affermano di non sapere dove andare e di avere paura.

Secondo quanto riportato da Il Mattino, i bombardamenti stanno avvenendo anche nel sud dell’Ucraina, a Mykolaiv, sul Mar Nero, ed è stato colpito l’aeroporto, le frontiere sono chiuse e c’è la legge marziale, come disposto dal primo ministro ucraino Zelensky.

Stando al racconto di un nostro connazionale fatto all’AdnKronos e riportato dal quotidiano di Napoli, gli italiani sarebbero bloccati in Ucraina, senza canali preferenziali per lasciare il Paese.

Dello stesso tenore, le parole del tecnico dello Shakhtar Donetsk, Roberto De Zerbi che, all’agenzia Italpress, ha raccontato di essere barricato nell’hotel Opera insieme al suo staff composto da otto italiani.

Svegliato dal rumore delle bombe, l’ex tecnico del Sassuolo, il più noto degli italiani in Ucraina, ha spiegato come ci sia l’effettiva impossibilità a tornare in Italia dal momento che l’aeroporto è fuori uso. Insieme a lui anche gran parte dei giocatori.

Rientrato dal ritiro in Turchia, lo Shakhtar Donetsk era atteso sabato alla trasferta in casa del Metalist di Kharkiv, cittadina al confine con la Russia. Poi è arrivata la decisione della sospensione del campionato.

“L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato ad andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così. E alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui: non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza.”

Gli fa eco il suo vice, Davide Possanzini a Retesport:

“Stanotte eravamo nei nostri appartamenti, poi intorno alle 4-5 abbiamo sentito le esplosioni. Ci siamo subito messi in macchina, il club ci ha detto di andare in un albergo. Siamo al sicuro. Ci aspettavamo questa situazione ma non di queste dimensioni.”

Intanto la Shakhtar ha postato sul suo profilo Twitter una foto della bandiera ucraina con sotto la scritta “Resisteremo”.

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