Paola Gentile - 23 dicembre 2022
Forze di Polizia, il governo Meloni boccia gli emendamenti: ecco cosa non ci sarà
Il governo rispedisce al mittente emendamenti importanti per la sicurezza del Paese.
La legge di Bilancio 2023 boccia degli emendamenti importanti che riguardano le Forze di Polizia tanto da “ minare il funzionamento della macchina della sicurezza ”.
Le sigle sindacali di settore speravano in un passo avanti dell’esecutivo Meloni, con l’intento di mettere mano a questioni che attanagliano la Polizia di Stato da molto tempo.
Le zero risorse su temi importanti quali l’aumento di stipendio e il contratto 2022-2024 avevano destato delle perplessità nei sindacati che, auspicavano, però un cambio di rotta.
Invece, denuncia il SIULP (Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia), tramite il suo segretario Felice Romano, “l’esclusione di alcuni emendamenti al testo della manovra in discussione ci lascia perplessi perché non è il segnale che ci aspettavamo”.
Vediamo quindi quali sono gli emendamenti bocciati dal governo Meloni che riguardavano le Forze di Polizia e cosa non ci sarà per loro nella manovra finanziaria.
Forze di Polizia: gli emendamenti bocciati dal governo Meloni
La Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha bocciato alcuni emendamenti ritenuti essenziali per scongiurare le gravi criticità della macchina della sicurezza causate dai tagli apportati dalla spending review e dalla riforma Madia alle Forze di Polizia.
Tra gli emendamenti bocciati ve ne sono alcuni estremamente importanti, quali:
- Semplificazione delle procedure di assunzioni;
- Scorrimento delle graduatorie;
- Passaggi tra ruoli per le qualifiche apicali senza le quali non si possono tenere aperti determinati uffici;
- Interventi perequativi sul piano previdenziale rispetto alle penalizzazioni imposte dalla specificità del lavoro al servizio dei cittadini e del Paese per garantire la democrazia, l’ordine e la sicurezza pubblica, oltre che la lotta alla criminalità.
Il SIULP ritiene queste disposizioni fondamentali perché attinenti all’assetto ordinamentale e allo stesso tempo urgenti per garantire la funzionalità dell’intero sistema.
La cosa che desta maggiori perplessità è che il governo non abbia voluto approvare i suddetti emendamenti che prevedevano un basso impatto economico per l’erario, ma una grande soluzione per il Comparto.
Emendamenti bocciati: la soluzione
L’auspicio del sindacato di Polizia è quello che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, trovino una soluzione e che se gli emendamenti bocciati non avranno spazio nella legge di Bilancio 2023, potranno essere inglobati in un altro provvedimento attinente alla sicurezza che deve però essere necessariamente approvato entro fine anno, altrimenti alle donne e agli uomini in divisa mancheranno degli strumenti di lavoro vitali.
“Attendiamo fiduciosi questo termine prima di trarre un bilancio definitivo dell’azione dell’esecutivo verso il mondo della sicurezza e delle donne e degli uomini che la garantiscono anche a costo della propria vita”.
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