Paola Gentile - 30 settembre 2022
Eurofighter italiani a difesa della Polonia, pericolo aerei russi: cosa c’entra l’Italia
I caccia italiani impegnati nella missione “Air policing” Nato in Polonia hanno subito riposto alla chiamata.
Il clima di tensione che coinvolge la Russia e l’Ucraina non si ferma solo al territorio governato dal Presidente Volodymyr Zelensky. Proprio nelle scorse ore, la Nato ha lanciato una segnalazione per la presenza di un aereo russo ai confini con la Polonia.
Una presenza che non era stata comunicata come la procedura imporrebbe e che ha subito fatto scattare la risposta dell’Alleanza Atlantica che ha ordinato il decollo (in gergo scramble ndr) di due velivoli italiani per verificare la destinazione dell’aereo russo e per sincerarsi di quanto stava accadendo.
Gli Eurofighter italiani, schierati nella base di Malbork, nella Polonia settentrionale a poca distanza dall’enclave russa di Kaliningrad, sono subito intervenuti.
Viene da chiedersi: perché sono intervenuti i caccia italiani per difendere la Polonia dagli aerei russi? Cerchiamo di dare qualche risposta.
Perché sono intervenuti gli Eurofighter italiani in Polonia
“Ancora un decollo immediato per gli #Eurofighter dell’#AeronauticaMilitare impegnati nell’attività di #AirPolicing in #Polonia. #Scramble ordinato dal CAOC di Uedem per la presenza di velivoli russi nella zona di confine polacca” è il messaggio comparso sul profilo Twitter dell’Aeronautica Militare italiana che spiega le ragioni del nostro coinvolgimento.
La nostra Aeronautica, infatti, è impegnata nella missione “Air policing” Nato in Polonia. Non appena l’Alleanza Atlantica ha lanciato l’allarme circa la presenza di un aereo russo non segnalato ai confini con la Polonia, i nostri caccia sono prontamente intervenuti per appurare la destinazione del mezzo.
I precedenti
Quanto si è verificato non è una novità. Solo due giorni fa, gli Eurofighter italiani sono entrati in azione sempre in Polonia per casi simili. I velivoli dell’Aeronautica italiana sono decollati dopo aver intercettato tre velivoli russi in volo a ridosso del fianco nord-est della Nato.
Fatto che si è verificato anche il giorno prima, quando i caccia tricolore della task force air “White Eaglé” si erano alzati in volo a causa di un aereo russo che volava vicino alla zona di confine polacca.
Che la Polonia sia nel potenziale mirino di Putin non è una novità, sia per la sua posizione strategica di crocevia tra Occidente ed Oriente, sia perché quel territorio faceva parte dell’ex Unione Sovietica, il cui sogno di un ritorno è il vero scopo del leader del Cremlino. Dietro questi voli degli aerei russi c’è sicuramente l’obiettivo di tenere alta la tensione sia nei confronti della Polonia che della Nato.
L’aereo olandese
Qualche giorno fa, un aereo executive olandese diretto a Roma Ciampino ha perso i contatti radio con gli enti di controllo.
Anche in quell’occasione, due Eurofighter del 51° Stormo dell’Aeronautica Militare italiana sono decollati per intercettare il velivolo Pilatus PC12 olandese, sul filo dei 500 chilometri orari. Il velivolo era partito dall’aeroporto di Kempel Budel ed era diretto nella Capitale.
L’aerotaxi olandese turboelica è fra i più veloci velivoli monomotore e può trasportare fino a 9 passeggeri oltre a due piloti. L’intervento è stato comunicato dall’Aeronautica con un tweet.