Esercito comune europeo dal 2023: come funzionerà e a cosa servirà

Esercito comune europeo dal 2023: come funzionerà e a cosa servirà

Con la “Bussola Strategica”, l’Unione europea è pronta a rendere operativo il suo Esercito già a partire dal prossimo anno.

La minaccia russa all’Ucraina, che potrebbe estendersi all’Europa, ha spinto i 27 membri dell’Unione europea a dare un’accelerata nei processi per la costruzione di un Esercito europeo già dal 2023.

Gli scenari stanno man mano cambiando e la Ue non può garantire una difesa militare dei propri confini; infatti, a protezione vi sono le truppe NATO che hanno lo scopo di tutelare e salvaguardare le linee di demarcazione che dividono il blocco europeo da quello asiatico.

Il documento che delinea la politica estera e militare dell’Europa, denominato “Bussola Strategica” (Strategic Compass), è stato messo a punto dall’Alto Rappresentante Josep Borrell, nel quale viene messo nero su bianco che un primo passo per la costruzione delle Forze Armate europee deve essere fatto già da quest’anno, per poi completarsi l’anno prossimo.

Nel corso del Consiglio europeo tenutosi nella giornata di ieri, si è posto sul tavolo della discussione proprio questo punto, oltre alla possibilità per i 27 Paesi della Ue di attingere da un fondo i mezzi economici per potenziare il proprio apparato difensivo e investire nell’energia.

La Bussola può avvicinarci a un’autentica difesa europea e favorire la costruzione di una cultura strategica comune”, queste le parole del premier Mario Draghi pronunciate in Parlamento in vista proprio del Consiglio europeo.

Esercito comune europeo dal 2023: come funzionerà

Bruxelles vuole lanciare un segnale alla Russia di Putin, mostrando di non avere paura e di essere in grado di attuare le contromisure allo strapotere dello Zar, proprio attuando da subito la “Bussola Strategica” e consentendo ai 27 di utilizzare il fondo “NextGenerationEu2” per investimenti nella difesa e nell’energia, in modo da diventare indipendenti dal gas russo, togliendo a Putin qualsiasi strumento di ricatto nei confronti della Ue.

Il fondo, con finanziamenti a fondo perduto (Grants) e prestiti (Loans), verrebbe alimentato con l’emissione di obbligazioni europee, i Bonds, come già avviene per il Recovery Fund.

Entro quest’anno verranno definiti gli scenari operativi, con l’indicazione delle aree dentro le quali il “Battaglione Europeo” potrà operare.

Tra gli spazi più strategici, c’è proprio quello che va dai Balcani al Mediterraneo asiatico, inglobando l’Ucraina, fino all’Africa. Una copertura territoriale molto vasta che verrà controllata da 5mila soldati: questo il limite del personale impiegato che potrebbe, però, aumentare.

L’Esercito europeo dovrebbe essere abile ed arruolato già dal 2023, dapprima con “regolari esercitazioni”, poi in piena e totale attività per la fine del 2024, accorciando così i tempi rispetto alla prima bozza che stabiliva l’operatività entro il 2025.

Inoltre, proprio in linea con la volontà di “fare presto”, entro un anno dalla definizione delle procedure si potrà già agire mediante le cooperazioni rafforzate, che riguarderanno un numero ristretto di Paesi, secondo quelle che sono le direttive previste dall’art. 44 del Trattato sulla Ue.

Esercito comune europeo dal 2023: a cosa servirà

L’Esercito europeo servirà per difendere e salvaguardare i confini dell’Unione europea, offrendo ai Paesi aderenti protezione e difesa, tramite personale altamente specializzato ed addestrato.

“Entro la metà del 2022 definiremo gli obiettivi sull’aumento e il miglioramento della spesa per la Difesa e la Commissione svilupperà ulteriori incentivi per stimolare gli investimenti”

ha aggiunto l’Alto Rappresentante Borrell.

L’Esercito europeo servirà a:

  • Rafforzare le capacità di difesa della Ue;
  • Ridurre le dipendenze energetiche;
  • Costruire una base economica più solida.

In vista della formazione dell’Esercito europeo e degli ammodernamenti per la difesa, le industrie belliche sono già in fermento e la Germania ha già stanziato 100miliardi per il potenziamento dei suoi apparati.

Stanno correndo a rinfoltire i propri armamenti anche Svezia, Paesi Bassi e Belgio.