Covid, sta per arrivare un decreto che cambierà tutto: di cosa si tratta

Covid, sta per arrivare un decreto che cambierà tutto: di cosa si tratta

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa punta alla convivenza con il virus, che passa per un provvedimento che allenta ancora di più le restrizioni.

A due anni dalla pandemia da Covid-19 e nell’ottica di una progressiva convivenza con il virus, il governo sta valutando seriamente l’ipotesi di eliminare la norma che obbliga alla quarantena coloro i quali risultano positivi al Coronavirus.

A dirlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, da sempre più possibilista su norme che puntano ad allentare le restrizioni.

A questo proposito, già un altro tassello è caduto. L’obbligo di indossare le mascherine al chiuso è circoscritto solo a determinati posti e in molti casi l’uso del presidio di protezione sanitario individuale è solo raccomandato (qui).

Tuttavia, sono molti a non essere d’accordo con il nuovo decreto Covid al vaglio dell’esecutivo, in primis i molti virologi che temono un’impennata dei contagi che già in queste ore sta facendo registrare numeri che meritano di essere attenzionati.

Ma cosa prevede il decreto e qual è la proposta del sottosegretario Costa?

Decreto Covid in arrivo: di cosa si tratta

Il sottosegretario alla Salute Costa ne è sicuro: “Credo che siamo molto vicini a questo traguardo. D’altronde l’obiettivo è quello della convivenza con il virus e se parliamo di convivenza non possiamo che rimuovere anche l’isolamento per i positivi”.

Rimuovere dall’isolamento i positivi potrebbe essere il preludio ad un “liberi tutti”?

I timori ci sono, sebbene l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sia d’accordo con la decisione del governo: “penso che sia un passaggio fondamentale per ritorno alla completa normalità”.

Infatti, il virus che circola adesso, variante Omicron BA.4 e BA.5, è “molto diverso da quello del 2020 e 2021, quando mettevamo in isolamento le persone positive perché non erano vaccinate e rappresentavano un pericolo per gli altri”.

Si confida, quindi, nel buon senso delle persone che sapranno valutare, spiega Bassetti, “se ci sono i sintomi di una infezione respiratoria” e “tutelarsi: o stando casa o indossando la mascherina”.

Sulla stessa scia anche Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, che afferma: “non ci possiamo liberare ma possiamo pensare che la pandemia finisca nei termini con cui la conosciamo: diventerà cioè un virus endemico, con focolai periodici ma momentanei”.

La soluzione, secondo Cauda, è quella di potenziare le vaccinazioni, con un aumento della terza dose, che ora è al 67%, e una quarta dose per i fragili, fino ad arrivare ad un richiamo vaccinale annuale per tutta la popolazione.

Stop all’isolamento: gli esperti frenano

Di tutt’altro tenore solo le dichiarazioni del direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli che, numeri alla mano, trova avventata la decisione di togliere l’isolamento per i positivi al Covid: “dai numeri della pandemia che vediamo in questi giorni, non possiamo escludere che il virus stia portando a una nuova ondata: speriamo un’ondina, non un cavallone”.

Galli è convinto che nel momento in cui si elimina uno strumento di controllo, si potrebbe andare incontro a qualche brutta sorpresa e non in autunno, ma già in piena estate.

Il punto di vista del sottosegretario Costa è comprensibile, ammette Galli, ma “se me lo domandate, io non posso che rispondere che, per come stanno le cose, la cautela sarebbe ancora opportuna”.

A bocciare l’ipotesi di un provvedimento “liberi tutti” anche il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli:

“la circolazione del virus è molto alta, e da oggi non ci sono più le mascherine obbligatorie e quindi la possibilità che i contagi aumentino è reale”.

L’appello è alla prudenza, in particolar modo “per solidarietà nei confronti dei più fragili che potrebbero essere infettati”. L’invito è a riflettere bene prima di fare passi avventati perché “al momento non ci sono le condizioni per una simile decisione”.

Vediamoli un po’ i numeri del Covid e cerchiamo di capire se i timori di Galli & Co. sono fondati.

I numeri del Covid

Stando ai dati forniti dal Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 36.573 nuovi contagi. I decessi sono 64 a fronte di un numero inferiore registratosi ieri, ovvero 48. Positività ai test antigienici e molecolari in aumento.

Su 194.676 tamponi, il tasso di positività è del 18,7%, in crescita se lo si confronta con il 16,3% di ieri. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 192 e gli ingressi giornalieri sono 20. I ricoverati nei reparti ordinati sono 4.303, 85 in più di ieri.

Attualmente i positivi al Covid sono 600.781, 3.104 in meno nelle ultime 24 ore. In totale sono 17.773.764 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 167.617. I dimessi e i guariti sono 17.005.366, con un incremento di 40.108.

Alla luce di questi numeri, occorrerà capire bene se ulteriori allentamenti potrebbero dare vita ad un nuovo caos contagi, con conseguenti disagi per gli ospedali oppure, facendo affidamento sul buon senso e sul fatto che il virus da pandemico diventerà endemico, come dicono gli esperti, lo stop all’isolamento per i positivi al Covid potrebbe essere la mossa giusta.

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