Come prendere la patente da privatista senza frequentare la scuola guida: tempi e costi

Come prendere la patente da privatista senza frequentare la scuola guida: tempi e costi

Tutto quello che c’è da sapere su iter, tempi e costi per prendere la patente di guida da privatista.

Frequentare la scuola guida non è l’unico modo per prendere la patente. Infatti, è possibile conseguirla anche da privatista.

Quella della patente di guida da privatista è senza dubbio una scelta in controtendenza, dal momento che esce fuori dai binari del classico iter che presuppone la partecipazione alle lezioni di teoria presso la scuola guida, alla pratica con un istruttore abilitato e al superamento delle prove di teoria e pratica sotto la supervisione di un esperto.

Scegliere la strada da privatista ha però dei vantaggi. Innanzitutto la libertà senza sottostare a vincoli di orario, gestendo in totale autonomia tutte le fasi che, indipendentemente dalla scelta che si fa, presuppongono dei tempi e dei costi precisi.

Tra i lati negativi ci sono quelli relativi allo svolgimento di tutte le pratiche burocratiche (di cui invece si occupa la scuola guida), alla mancanza delle lezioni pratiche fornite dall’autoscuola, ma si può lo stesso centrare l’obiettivo. Ecco, come.

Patente B da privatista: cosa fare

Come prima cosa da fare se si vuole prendere la patente B come privatista e risparmiare sui costi della scuola guida occorre recarsi presso gli Uffici della Motorizzazione e portare i seguenti documenti:

  • Il modulo TT2112, redatto e sottoscritto, che puoi trovare allo sportello della Motorizzazione o scaricare dal portale dell’Automobilista. Si tratta di un modulo previsto appositamente per fare richiesta della patente di guida;
  • Il codice fiscale (tessera sanitaria) e un documento di identità valido (in originale e copia fronte-retro) oppure il permesso di soggiorno se chi intende conseguire la patente da privatista è un cittadino extracomunitario. Dovrai mostrarli in originale consegnando al contempo una fotocopia di ambo i documenti;
  • Due foto in formato tessera in cui il tuo volto è chiaramente visibile;
  • Il certificato medico (in originale e copia) con foto e data non anteriore a tre mesi, emesso da un medico abilitato.

È bene ricordare che prendere la patente da privatista garantisce maggiore libertà, ma non troppa. Nel senso che comunque si devono rispettare delle scadenze, come ad esempio quella dei sei mesi. Infatti, dal momento in cui ci si reca alla Motorizzazione e si consegnano i documenti, si ha tempo sei mesi per sostenere l’esame di teoria.

Patente B da privatista: l’esame di teoria e il foglio rosa

Dopo la presentazione della domanda alla Motorizzazione, entro sei mesi, bisogna fare l’esame di teoria, che si compone di:

  • Quiz di 30 domande a cui bisogna rispondere vero o falso.

L’esame è superato se non si commettono più di 3 errori, al quarto scatta la bocciatura. Una volta passato l’esame, verrà consegnato il foglio rosa (durata semestrale), grazie al quale ci si potrà esercitare con la pratica.

Per affrontare al meglio l’esame di teoria è possibile prepararsi studiando ed esercitandosi sul libro dei quiz o i simulatori online.

Di fatto è la stessa prova di teoria già prevista per gli studenti delle scuole guida, ma invece di tenersi presso la sede dell’autoscuola si svolge in uno spazio ad hoc della Motorizzazione civile.

Patente B da privatista: come esercitarsi per la pratica

Per l’aspirante guidatore che decide di prendere la patente B da privatista è bene fare attenzione ad alcuni passaggi. Non essendoci la presenza dell’istruttore esperto di scuola guida, chi intende prendere la patente da privatista deve:

  • Fare pratica soltanto con l’assistenza e la partecipazione di una persona di fiducia, che ha già ottenuto la patente e che dunque ha già una formazione certificata alla guida;
  • È obbligatorio fare almeno sei guide con un istruttore abilitato di una scuola guida.

Sarà proprio l’istruttore di scuola guida a rilasciare un attestato di frequenza, dopo aver raggiunto il numero minimo di guide. Secondo le regole oggi vigenti, colui che intende patentarsi deve svolgere obbligatoriamente:

  • 2 ore di guida in autostrada;
  • 2 ore su strade urbane di scorrimento o extraurbane secondarie;
  • 2 ore in visione notturna.

Il percorso della patente da privatista permette che il resto delle lezioni pratiche possa essere svolto con qualsiasi altra persona diversa dall’istruttore, a condizione però che l’accompagnatore:

  • Abbia conseguito la patente B o maggiore da almeno un decennio;
  • Abbia un’età non superiore ai 65 anni.

Se le ore di guida obbligatoria con istruttore debbono essere almeno 6, il periodo di esercitazione con una persona di fiducia è a durata libera e dunque è facoltà dell’interessato scegliere quante esercitazioni fare prima di cimentarsi con l’esame di guida.

Anche il privatista deve apporre sul parabrezza o sul lunotto un foglio bianco con ben in vista la P di principiante stampata in nero.

Questo consentirà di svolgere le esercitazioni pratiche in piena conformità alle regole, dando la possibilità agli altri automobilisti di prestare la dovuta attenzione nelle vicinanze del mezzo guidato da chi si esercita come privatista.

Patente B da privatista: esame di guida

Una volta terminata la guida e sicuri di quello che si è appreso, il privatista può prenotare la data per l’esame di guida presso la Motorizzazione civile, previa consegna dell’attestato di frequenza delle prove obbligatorie rilasciato dall’istruttore di scuola guida. In mancanza di tale documento, non sarà possibile svolgere la prova pratica.

L’esame di guida per il privatista si svolge secondo le stesse modalità di chi lo fa tramite scuola guida. Verrà richiesto dall’ingegnere della Motorizzazione di fare un parcheggio, un’inversione di marcia, una ripartenza in salita.

Passato l’esame, il privatista ottiene la patente B che dura 10 anni fino al compimento del 50° anno di età.

Patente B da privatista: tempi e costi

Perché si decide di prendere la patente B da privatista? Due delle ragioni più importanti sono legate proprio a tempi e costi.

Per quanto riguarda i tempi, ricordiamo che l’esame di teoria deve svolgersi entro sei mesi dall’iscrizione alla Motorizzazione e l’esame di guida entro altrettanti mesi dalla prova scritta.

Per i costi, invece, è bene considerare le seguenti voci di spesa:

  • 26,40 euro di iscrizione da versare sul conto corrente postale n. 9001;
  • 16 euro sia per l’esame di teoria che per l’esame di guida;
  • Circa 40 euro per ogni guida con istruttore abilitato (almeno 6 guide per un totale di 240 euro), ma la cifra può variare in base all’autoscuola a cui ci si rivolge;
  • Almeno 30 euro per il certificato emesso dal medico curante (la cifra effettiva varia da medico a medico);
  • Costo del ticket per la visita presso il medico abilitato (variabile a seconda della Regione);
  • 16 euro di marca da bollo da inserire sul certificato obbligatorio ed emesso dal medico abilitato.

C’è risparmio? La risposta è , è oggettivo. Il privatista potrà arrivare a spendere una cifra pari a circa 400 euro, tagliando i costi in modo considerevole rispetto al percorso formativo classico presso un’autoscuola, che, pacchetto completo, contempla una cifra di circa 1.000 euro.

Nella malaugurata ipotesi di doppia bocciatura è necessario fare di nuovo l’iscrizione, versando una seconda volta tutti i costi fissi e variabili.

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