Aumento spese militari per oltre 12 miliardi: è corsa al riarmo?

Aumento spese militari per oltre 12 miliardi: è corsa al riarmo?

L’aumento delle spese per l’armamento arriverebbe a costare complessivamente oltre 22 miliardi di euro.

Il Parlamento a Camere sciolte si è impegnato a votare i programmi pluriennali di armamento e in particolar modo i fondi stanziati per le spese militari che riguardano l’acquisizione di nuovi sistemi d’arma.

I sei nuovi programmi, per una spesa complessiva di oltre 6 miliardi, sono stati presentati dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini tra il 3 e il 10 agosto. Dopo il parere obbligatorio della Commissione Difesa, si passerà alla Commissione Camera.

Il voto dei parlamentari in Commissione Senato è stato unanime, fatta eccezione per i pentastellati che hanno votato in maniera contraria. “È una questione di democrazia, di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative: decisioni come queste, che vincolano i governi dei prossimi 15-20 anni a spese multimiliardarie, vanno esaminate con attenzione e ponderazione da un Parlamento pienamente legittimato e operativo”, scrivono Fede, Auddino, Corbetta e Castiello.

Il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè ha rispedito le accuse al mittente, precisando che: “I programmi nulla hanno a che vedere con il riarmo - spiega all’Ansa - ma riguardano protezione civile, sicurezza, vigilanza, pesca. Vanno nella direzione di sostenere l’uso civile dei mezzi militari (dual use) e se non fossero approvati ci sarebbero seri problemi”.

Il pacchetto dei sei programmi è solo una minima parte di quelli che rientrano in un programma di ammodernamento ben più ampio (20 in totale) che riguarda le nostre Forze armate. Un progetto che, sommato a quello dello scorso anno, potrebbe superare i 22 miliardi di euro impiegati.

Dinnanzi ad un aumento delle spese militari così consistente, c’è chi teme il peggio. Davvero il nostro Paese sta inseguendo la corsa al riarmo?

In cosa consiste il programma di armamento

Come riporta Milex.org, a partire dallo scioglimento delle Camere, avvenuto il 21 luglio scorso in vista delle prossime elezioni politiche, il ministro della Difesa Guerini ha presentato all’esame del Parlamento oltre venti programmi per un investimento pluriennale che solo nelle prime fasi raggiungerà la cifra di 12,5 miliardi di euro.

Nel complesso, l’onere delle fasi successive nel corso degli anni di vita dei vari progetti potrebbe superare i 22 miliardi di euro.

Chi riguarda il programma di armamento

I primi cinque programmi sono stati presentati il 26 luglio scorso in Parlamento, ottenendo l’approvazione e l’unanimità dalle Commissioni Difesa di Senato e Camera (rispettivamente il 2 e il 3 agosto).

Questi primi cinque progetti, per una spesa complessiva pluriennale di quasi un miliardo, riguardano:

  • Scudo antimissile;
  • Armamento droni Predator;
  • Elicotteri Carabinieri;
  • Sistemi di ricognizione aerea;
  • Razzi anticarro.

A questi se ne sono aggiunti altri 6, per una spesa totale da spalmare in più anni di oltre 6 miliardi. I programmi sono stati presentati dal ministro Guerini nella prima decade di agosto e riguardano:

  • Nuovi pattugliatori e cacciamine della Marina di nuova generazione (Cng);
  • Ammodernamento degli elicotteri per la Marina;
  • Missili antiaerei;
  • Ammodernamento di cacciatorpedinieri per la Marina e carri armati Ariete per l’Esercito.

Il progetto di riarmo si completa con ulteriori dieci programmi che ammontano a una spesa di oltre 5,5 miliardi e riguardano:

  • Elicotteri d’addestramento;
  • Gestione droni;
  • Navi anfibie per la Marina;
  • Radiotrasmissioni, satelliti spia, bazooka, un sistema di piattaforma stratosferica, droni di sorveglianza;
  • Potenziamento di capacità per brigata tattica, nuovi carri armati leggeri.

Non è chiaro se le competenti Commissioni parlamentari arriveranno a calendarizzare i pareri (obbligatori) su questi atti del Governo nei pochi giorni di vita ancora rimanenti della XVIII Legislatura, fatto sta che quest’ultimo pacchetto è stato inviato al Parlamento dal ministro Guerini il 1° settembre.

Alla serie di richieste per nuovi sistemi d’arma concretizzate dopo lo scioglimento delle Camere si deve aggiungere anche quella per l’ammodernamento e rinnovamento di un sistema satellitare SICRAL3 presentata solo qualche giorno prima (11 luglio) per un controvalore di 345 milioni di euro.

Quanto costa il programma di armamento

Sebbene siano fondi spalmati in più anni, il programma messo a punto dal ministro della Difesa Guerini costa ben 12,5 miliardi di euro.

C’è da segnalare che nel corso del 2022 sono poi stati votati, sempre all’unanimità, pareri positivi per programmi d’armamento “targati” 2021 ma discussi nell’anno successivo per un controvalore totale approvato di quasi 4 miliardi di euro (per batterie missilistiche, navi cacciatorpediniere, blindati, blindati anfibi, carri armati) e un onere complessivo di circa 7,3 miliardi di euro.

La cifra complessiva è di oltre 22 miliardi di euro.