Forze armate: in arrivo nuovi mezzi, ecco quali

Forze armate: in arrivo nuovi mezzi, ecco quali

I nuovi Pattugliatori OPV della Marina Militare serviranno per garantire maggiori controlli e azioni antinquinamento.

In arrivo nuovi mezzi per le Forze armate. Il governo ha trasmesso alle Camere il programma pluriennale per l’acquisizione di Offshore Patrol Vessel o pattugliatori di nuova generazione per la Marina Militare italiana.

L’obiettivo del Piano di rinnovamento della linea operativa “Pattugliatori” è proseguire nel solco tracciato tempo fa con l’acquisto di 15 unità, alle quali si sono aggiunti 7 Pattugliatori d’Altura (PPA), e che prevede l’acquisto di ulteriori 8 unità e relativo sostegno tecnico/logistico decennale.

L’operazione rientra nell’ambito del Programma Navale delineato dalla legge n. 147/2013. I Pattugliatori OPV saranno destinati a numerose attività istituzionali e garantiranno supporto e controllo.

Pattugliatori Marina Militare: cosa sono

Ispirate al concetto del multi-purpose by design, le nuove unità di Pattugliatori OPV si connoteranno per le loro spiccate doti di:

  • Robustezza;
  • Semplicità costruttiva;
  • Flessibilità d’impegno.

Come riporta Aresdifesa, il programma Pattugliatori (OPV) integra all’interno del suo perimetro anche il progetto European Patrol Corvette (EPC) sviluppato nell’ambito europeo della Cooperazione Strutturata Permanente (PeSCO), nella cornice di sviluppo di una Difesa comune europea.

Questo progetto è molto importante in chiave export sia verso Marine estere che vogliono accrescere la loro interoperatività con gli assetti dei dispositivi alleati con cui operano, sia per le Marine del Paesi emergenti per le quali la polifunzionalità risulta strategica per disporre di un numero limitato di unità in grado di svolgere più ruoli in base alle necessità dei contingenti.

Pattugliatori Marina Militare: a cosa servono

I nuovi Pattugliatori OPV di cui si doterà la Marina Militare italiana saranno impiegati in svariate attività, quali:

  • Presenza e sorveglianza;
  • Vigilanza marittima;
  • Controllo del traffico mercantile;
  • Protezione linee di comunicazione e della Zona Economica Esclusiva (ZEE);
  • Supporto alle operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare.

Caratterizzati da un’elevata flessibilità d’impiego, le unità navali di tipo Pattugliatori Leggeri sono in grado di svolgere principalmente compiti di pattugliamento in alto mare in funzione di Homeland Security e tutela degli interessi nazionali negli spazi marittimi, con una marcata propensione alla condotta di operazioni di Maritime Interdiction Operation (MIO), senza tuttavia tralasciare i profili d’impiego combat ed i compiti complementari a supporto della collettività, quali il concorso ad operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare.

Il progetto di cooperazione ambito PESCO (EPC - European Patrol Corvette), attualmente in fase di sviluppo, ha registrato l’interesse di un consorzio industriale coordinato da NAVIRIS e che raggruppa 3 tra le maggiori Mother Companies a livello Ship builders presenti sul territorio dell’Unione Europea - oltre a quello di design companies danesi e norvegesi - e rappresenta uno dei primi esempi a livello europeo per la costituzione di una capacità di difesa comune.

Pattugliatori Marina Militare: caratteristiche

Tra i requisiti militari che caratterizzano i Pattugliatori OPV troviamo:

  • Dislocamento progettuale di riferimento: circa 2500-3000 t;
  • Lunghezza fuori tutto: circa 100 m;
  • Velocità massima di circa 24 nodi;
  • Autonomia di circa 4000 miglia alla velocità di 14 nodi;
  • Autonomia logistica di 20 giorni (a meno di rifornimenti di carburante);
  • Capacità di operare, ricoverare 1 elicottero medio;
  • Elevata capacità di lotta asimmetrica;
  • Capacità di difesa da mini-micro Unmanned Aerial Vehicle (UAV);
  • Capacità di autodifesa di superficie e subacquea ASuW ed ASW;
  • Sistema integrato di Comando, Controllo e Comunicazioni, comprensivo anche di sistemi per le comunicazioni satellitari a larga banda e di reti informatiche per la distribuzione delle informazioni;
  • Sistema integrato di guerra elettronica, in grado di assicurare il contrasto alle minacce asimmettriche;
  • Capacità sanitarie - Medical Treatment Facilities (MTF) di livello NATO Role 1.

Inoltre, le unità saranno dotate di apparati/sistemi ad elevata affidabilità corredati da adeguati piani manutentivi che garantiranno la prontezza richiesta con elevati livelli di disponibilità operativa.

La logistica di sostegno delle Unità verrà assicurata nel corso dei primi 10 anni di vita nave da un Supporto Logistico (Through Life Sustainment Management -TLSM).

Tutti gli apparati e sistemi critici, sensibili, ovvero indispensabili per la condotta della missione principale, saranno caratterizzati dalla massima disponibilità operativa.

I sistemi ed apparati di prevista istallazione a bordo dell’Unità saranno corredati di software CBT (Computer Based Training) per la formazione assistita del personale addetto alla loro condotta e manutenzione anche attraverso l’uso di PC portatili.

Per la gestione dei sistemi, anche se presenti su altre unità della Marina, sono previsti corsi di addestramento (anche presso le aziende fornitrici) e l’impiego di simulatori/repliche.

I team specialistici che compongono l’equipaggio saranno sottoposti alle consuete attività di addestramento (basiche ed avanzate) che consentano il raggiungimento dei Forces standards ACO (Allied Command for Operations) per il personale imbarcato allo scopo di poter operare in accordo alle regole internazionali, nell’ambito dell’intero range delle operazioni marittime ed in ogni condizione di tempo, giorno e notte.

L’equipaggio necessario per la condotta delle unità OPV sarà ridotto tramite il ricorso a sistemi di automazione e sarà definito in termini quantitativi e qualitativi nelle fasi successive attraverso studi dedicati.

I sistemi ed apparati perseguiranno il criterio della massima comunalità con quelli di più con quelli di più recente introduzione in servizio in Forza Armata e saranno pienamente interoperabili con quelli in dotazione alle Forze aeronavali dei Paesi Nato ed EU.

Pattugliatori Marina Militare: tempi e costi

Il programma è concepito su un piano di sviluppo pluriennale che è stato avviato nel 2022 e avrà una durata massima di 14 anni (2022-2035), con un costo complessivo stimato in 3.500 miliardi di euro.

Nella prima fase, come spiega il decreto, la spesa ammonterà a 2.263,04 miliardi di euro ed è finanziata a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.

Questa prima parte garantirà la copertura dei costi non ricorrenti dell’intero programma e l’acquisizione delle prime 5 unità, incluso il supporto logistico iniziale, nonché parte del munizionamento e i necessari adeguamenti infrastrutturali.

Per completare il programma, per il quale è prevista una spesa di 1.236,96 miliardi di euro, ci sarà bisogno di provvedimenti finalizzati all’estensione del sostegno logistico, al completamento delle dotazioni di armamento e all’adeguamento delle infrastrutture correlate.

Per il periodo 2022-2024 è previsto uno stanziamento complessivo di 58,01 miliardi di euro.

Argomenti correlati: Marina Militare