Sequestro preventivo, Guardia di Finanza: come funziona

Sequestro preventivo, Guardia di Finanza: come funziona

Il sequestro preventivo è una misura cautelare che può essere predisposta in diverse circostanze: ecco come funziona.

In alcuni casi durante le indagini, può essere presa la misura cautelare di sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza.

In particolare, il sequestro preventivo può essere disposto quando un debitore non adempie ai propri obblighi o se viene infranta una norma amministrativa, oltre che in ambito penale per evitare conseguenze peggiori o altri reati. Ecco come funziona il sequestro preventivo, quando può avvenire e che differenza c’è con la confisca dei beni.

Cos’è il sequestro preventivo

Il sequestro preventivo implica la sottrazione di un determinato bene dal legittimo proprietario. Si tratta di una misura cautelare le cui cause possono dipendere a seconda del caso.

Il sequestro preventivo assume una forte valenza in ambito penale, per evitare ulteriori conseguenze, dato che i procedimenti di indagine sono spesso lunghi e l’imputato potrebbe avere il tempo di sottrarre il bene alla giustizia o commettere altri crimini conseguenti.

Il sequestro preventivo è regolato dall’art. 321 del codice di procedura penale e afferma quanto segue:

“Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato [253 1] possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato [...]”.

Come funziona il sequestro preventivo

Il sequestro preventivo previsto dall’art. 321 del codice di procedura penale, deve essere disposto dal giudice su richiesta del pubblico ministero durante il corso di indagini preliminari.

Qualora non sia possibile aspettare il provvedimento del giudice durante lo svolgimento di indagini preliminari, il sequestro preventivo può anche essere predisposto direttamente dal pubblico ministero con motivato decreto o dalla polizia giudiziaria di iniziativa propria in casi di estrema urgenza.

In entrambi i casi, comunque, serve la convalida da parte del giudice per le indagini preliminari entro 48 ore dall’avvenuto provvedimento.

Quando può avvenire il sequestro preventivo

Nell’ordinamento giuridico italiano, il sequestro preventivo è una misura cautelare disposta nei seguenti casi:

  • qualora vi sia il rischio che la disponibilità libera de bene possa aggravare o prolungare le conseguenze di un reato commesso;
  • qualora vi sia il rischio che il bene in oggetto possa agevolare la commissione di nuovi reati;
  • qualora si tratti di beni su cui pende una confisca.

Sequestro preventivo o confisca?

I beni possono essere sequestrati in vista di una futura confisca, ossia dell’attribuzione degli stessi allo Stato in misura definitiva. La confisca e il sequestro preventivo hanno comunque, nature diverse.

A differenza di quello posto sotto sequestro, il bene confiscato non viene più restituito e va incontro o alla distruzione o all’acquisizione da parte dello Stato. I beni vengono confiscati solo dopo la sentenza di condanna poiché si tratta di una pena accessoria che può essere applicata solo dopo la sentenza.

Argomenti correlati: Reato Guardia di Finanza