La Guardia di Finanza scopre una maxi frode ai danni dello Stato: chi è a rischio

La Guardia di Finanza scopre una maxi frode ai danni dello Stato: chi è a rischio

Maxi frode di 440 milioni di euro ai danni dello Stato per l’acquisizione di bonus fasulli. Ci sta lavorando la Guardia di Finanza di Rimini.

La guardia di Finanza di Rimini è impegnata nello scovare una maxi frode da 440 milioni di euro ai danni dello Stato.

Gli indagati hanno richiesto vari bonus fasulli: per ora ci sono 78 indagati e 35 misure cautelari, un danno allo Stato pari a 440 milioni di euro.

Si chiama “free credit” l’operazione volta a svelare bonus fasulli. In particolare sismabonus e bonus facciate, le varie misure introdotte dal decreto rilancio durante il 2020 e prorogate oltre. Le misure erano volte ad aiutare le persone in difficoltà, ma così non è stato. I proventi sono stati investiti in criptovalute e metalli preziosi.

Maxi frode: il blitz parte da Rimini ma arriva oltre

Per ora sono 78 le persone indagate, 35 le misure cautelari eseguite; tra queste 8 persone in carcere e 4 ai domiciliari. Ci sono anche misure contro 20 imprenditori e 3 commercialisti. Sembrano essere proprio loro la mente, uno originario di Rovigo e gli altri due di Rimini, insieme a un imprenditore pugliese residente da anni a Rimini. L’associazione a delinquere, secondo le stime è composta da almeno 56 persone che hanno usato 22 prestanome.

Per ora sono in corso 80 perquisizioni e il sequestro dei falsi crediti. Il blitz è scattato in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

L’operazione prevede la collaborazione tra 44 Reparti territoriali, il supporto tecnico dello S.c.i.c.o e del Nucleo speciale frodi tecnologiche, per un totale di oltre 200 militari; durante le perquisizioni, le fiamme gialle hanno utilizzato i cash dog, unità cinofile addestrate a fiutare l’odore dei soldi.

Il reato ai danni dello Stato

Il reato commesso risulta essere indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Tra queste persone, nove degli indagati avevano presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti penali per associazione a delinquere di stampo mafioso.

I soggetti sono ritenuti appartenenti ad articolato sodalizio criminale operativo a Rimini ma con reti in tutta Italia.

I proventi dei reati sono stati investiti nel comparto immobiliare e aziendale, trasferiti su carte di credito ricaricabili dei prestanome e poi prelevati, investiti in criptovalute e metalli preziosi. Le azioni per ora sono ancora in atto e gli acquirenti cercano ulteriori prove per fare previsioni precise.

Maxi frode: la sanzione per indebita fruizione del superbonus

Il Superbonus 110% è una grande occasione offerta dallo Stato, ma si devono avere i requisiti richiesti per accedervi. Se così non fosse, come per il caso sopra si ha una sanzione.

il decreto Bilancio prevede che se non ci sono tutti o una parte dei requisiti, l’Agenzia delle Entrate provvederà a prendere indietro l’importo dei 44.000 euro con una sanzione pari al 30% dell’imposta che non è stata versata.

Per il recupero della somma, il Fisco prevede un atto di recupero con una successiva attività di accertamento per capire i requisiti.

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