Sindacati delle Forze Armate: la proposta di legge

Sindacati delle Forze Armate: la proposta di legge

È stata presentata la proposta di legge per la regolamentazione delle attività sindacali delle Forze Armate e delle organizzazioni di polizia militari; vediamo cosa prevede.

Norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di Polizia ad ordinamento militare”, è così titolata la proposta di legge, presentata dal Movimento 5 Stelle, che darà una regolamentazione al libero associazionismo da parte dei militari.

Dopo il riconoscimento del primo sindacato dei Carabinieri il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta non aveva mancato di sottolineare la necessità di una legge in grado di contemperare le esigenze tipiche dell’organizzazione sindacale con un’organizzazione fortemente gerarchizzata, come quella militare.

Nello specifico, a seguito di una sentenza storica della Corte Costituzionale, i militari si sono visti concedere la possibilità di riunirsi liberamente in associazioni sindacali essendo stato abrogato per incostituzionalità l’art 1475 dell’ordinamento militare.

Vediamo adesso, i punti salienti della proposta di legge volta a definirne la regolamentazione.

Cosa prevede la proposta di Legge

All’interno della Legge è ribadita la possibilità per i militari di associarsi liberamente, ma anzitutto nei limiti stabiliti dal novellato art 1475, tra cui:

  • aderire a sindacati diversi da quelli specificamente istituiti per Forze Armate e corpi di polizia ad ordinamento militare,
  • ai sindacati è fatto divieto di assumere la rappresentanza di persone che non siano componenti delle Forze Armate e di corpi di Polizia ad Ordinamento Militare,
  • proclamare o aderire a scioperi organizzati da organizzazioni sindacali estranee alle Forze Armate e ai corpi di polizia ad ordinamento militare,
  • partecipare a manifestazioni e scioperi in uniformi di servizio.

Per quanto riguarda il difficile contemperamento con l’organizzazione gerarchizzata è fatto divieto dalla legge ai sindacati di interferire con la direzione del servizio: il sindacato non può in alcun modo interferire con le decisioni dell’ordinamento e con il settore logistico-organizzativo.

I sindacati potranno, invece, presentare proposte ed osservazioni. Potranno proporre modifiche a leggi e regolamenti, potranno essere ricevuti dai Ministri competenti e dalle commissioni parlamentari, dagli organi di vertice delle Forze Armate.

Con riferimento all’organizzazione delle riunioni, queste potranno essere svolte durante l’orario di servizio nel limite di dodici ore annue, previa comunicazione ai comandanti delle unità interessate in maniera tale da renderli compatibili con l’organizzazione dell’attività.

Ad ogni modo, all’ordinamento è fatto divieto di limitare direttamente o indirettamente lo svolgimento delle attività sindacali, così come pure è vietato trasferire i rappresentanti sindacali o i loro delegati nel corso del loro mandato se non su loro esplicita richiesta.

La legge entrerà in vigore entro il quarto mese dalla sua promulgazione, i delegati della rappresentanza militare rimarranno in carica per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento dei nuovi organi di rappresentanza sindacale.