Russia: il movimento politico di Navalny è stato dichiarato illegale

Russia: il movimento politico di Navalny è stato dichiarato illegale

La Fondazione anticorruzione FBK che fa capo ad Alexei Navalny, così come tutte le altre organizzazioni a lui connesse, sono ora formalmente illegali in Russia. I suoi sostenitori però non si arrendono.

In un’udienza del tribunale di Mosca che molti definiscono iniqua è stato decretato che le organizzazioni che fanno capo all’azione politica di Alexei Navalny sono da considerarsi estremiste.

Equiparate legislativamente a organizzazioni terroristiche come Al Qaeda, questi gruppi saranno penalmente perseguibili e i suoi membri potranno essere condannati anche a 10 anni di carcere.

I divieti

Bandite dal paese tutte le iniziative di raccolta fondi e le campagna d’informazione connesse al movimento.

Qualsiasi evento pubblico in tal senso sarà soppresso. Come ipotizza il Washington Post, anche la pubblicazione e la condivisione di un video di propaganda del movimento potrebbe portare a gravi conseguenze penali. L’accusa mossa dalla procura ai gruppi connessi a Navalny è quella di "realizzare le condizioni per destabilizzare la situazione sociale e politica del paese”.

Cosa rappresenta Navalny

Se i riflettori sul caso Navalny non si sono mai del tutto spenti è stato grazie all’azione del suo partito e di tutti i cittadini scesi nelle strade negli ultimi mesi per protestare contro la corruzione del sistema giudiziario nazionale.

Dopo la sentenza contro l’oppositore russo arrivata a inizio 2021, la capitale, così come altre grandi città, era gremita di manifestanti; una mobilitazione che già allora dava la misura della portata di questo caso mediatico a prescindere dal colore politico.

Nonostante, infatti, la figura dell’uomo ad oggi imprigionato dalle autorità del Cremlino divida ancora molto l’opinione pubblica, la sua notorietà e la storia che riguarda il tentativo di avvelenamento ai suoi danni ha smosso numerose coscienze. Le parole del giornalista Anton Troyanovsky mettono ben in luce il ruolo di questa figura:

“Abbiamo bisogno di questo catalizzatore, adesso”.

I supporter non si arrendono

I supporter di Navalny dicono che è importante continuare agire, ora più che mai. La sentenza contro il movimento a loro giudizio non è che l’ultimo elemento capace di evidenziare la strenua lotta del governo russo contro la libertà d’espressione e proprio per questo, figure come Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione FBK, ribadiscono con forza:

“Il team di Navalny non fermerà le sue attività”.

I membri dello staff di Navalny insomma non sembrano pronti a rinunciare alle loro aspirazioni. La clandestinità in cui tutte le future attività si svolgeranno sarà un ulteriore fattore di rischio, ma la tutela dei diritti dei cittadini sarà ancora in primo piano. Le dichiarazioni della coordinatrice del gruppo Maria Pev Cheikh al Financial Times sono inequivocabili:

"È da sette anni che ci prepariamo per questo. Possono ucciderlo, ci hanno già provato, ma noi siamo pronti? Sì".

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