RIS Carabinieri: che funzioni ha e come fare per arruolarsi

RIS Carabinieri: che funzioni ha e come fare per arruolarsi

I RIS è un reparto dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle indagini preliminari di carattere tecnico e scientifico.

I RIS, Reparto Investigazioni Scientifiche che si occupa delle indagini preliminari di ordine tecnico e scientifico, è diventato un reparto che attrae molto i tanti giovani che decidono di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri.

Il numero di richieste presentate dai giovani di entrambi i sessi per accedere a questo reparto è infatti aumentato negli ultimi anni.

Prima di entrare nello specifico di cosa bisogna fare per poter far parte dei RIS Carabinieri, diamo uno sguardo generale a quella che è la sua struttura e quali funzioni assolvono i militari che prestano servizio in questo reparto.

Struttura dei RIS

Allo stato attuale, in Italia, esistono quattro sedi dei RIS ognuna con la propria competenza territoriale e per materia. Le 4 sedi sono:

  • Caserma Salvo D’Acquisto a Roma;
  • Palazzo Ducale a Parma;
  • Caserma Alfio Ragazzi a Messina;
  • Comando Stazione Cagliari San Bartolomeo a Cagliari.

Di seguito le rispettive competenze:

  • il Reparto di Roma esegue le indagini tecniche di prassi nell’ambito dell’Italia Centrale e di quelle di maggiore complessità in ambito nazionale;
  • il Reparto di Parma esegue le indagini tecniche di prassi nell’ambito dell’Italia settentrionale;
  • il Reparto di Messina esegue le indagini tecniche di prassi nell’ambito delle Regioni Sicilia e Calabria;
  • il Reparto di Cagliari esegue le indagini tecniche di prassi nell’ambito della regione Sardegna.

Le sezioni dei RIS

Per capire meglio quali sono i compiti e quali le competenze di questo reparto è necessario esplorare la sua struttura. Il Reparto Investigazioni Scientifiche è composto da più sezioni che operano in ambito criminalistico e delle scienze forensi.

I militari che prestano servizio in questo reparto sono diplomati e laureati nelle diverse discipline di competenza: biologia, chimica, fisica, ingegneria, psicologia, chimica e tecnologia farmaceutica.

Vediamo ora nel dettaglio di cosa si occupano gli specialisti delle diverse sezioni:

1) Biologia: analisi del DNA e dei reperti biologici con particolare attenzione alle tracce organiche rinvenute sulla scena del crimine, sulle armi dei delitti e sui reperti. Sopralluogo della scena del crimine ed analisi delle macchie di sangue; individuazione di tracce di animali per stabilire la data del decesso o se il cadavere è stato spostato dal luogo del delitto.

Presso i RIS è istituita la banca italiana del DNA in cui vengono conservate le copie dei tracciati genetici di chi è stato coinvolto in un’inchiesta o addirittura condannato. La conservazione, oltre all’esito degli esami sul DNA, può interessare anche i campioni originali dei tessuti.

2) Chimica: esame delle tracce non biologiche come:

  • fibre;
  • frammenti di vernice;
  • liquidi di natura sconosciuta;
  • sostanze chimiche non identificate.

La struttura “esplosivistica ed infiammabili” che appartiene a questa sezione si occupa di esaminare i resti degli esplosivi e ricostruire l’ordigno per verificare la presenza di possibili tracce di colui che lo ha costruito.

3) Balistica: è legata a tutto ciò che riguarda le armi da fuoco e le armi “bianche” (coltelli o affini). Nello specifico gli specialisti si occupano di:

  • classificare le armi;
  • effettuare una comparazione balistica tra bossoli e proiettili;
  • esaminare i residui dello sparo;
  • esaminare i reperti;
  • effettuare una comparazione con i Database nazionali delle armi da fuoco (IBIS);
  • testare le armi per arricchire i Database.

La Balistica non è una scienza ordinaria ma racchiude al suo interno diverse discipline: fisica, chimica, storia e legislazione delle armi, ecc. Il carattere sperimentale e forense che assume con il lavoro dei RIS la rende importante anche in ambito internazionale.

4) Dattiloscopia: si occupa delle analisi delle impronte anche non digitali e dell’esaltazione papillare latente. Anche in questo caso i dati raccolti vengono confrontati con quelli dei Database nazionali delle impronte (AFIS).

5) Fonica e grafica: si occupa delle comparazioni vocali, grafologiche e del controllo documentale. In questa sezione è importante l’esame antropometrico che permette di confrontare le immagini delle telecamere di sorveglianza con le foto segnaletiche di un sospetto.

6) Unità di analisi criminologiche: composta da psichiatri, psicologi e criminologi, si occupa di elaborare un profilo psicologico dell’assassino nei casi particolari in cui non si riesce a trovare il movente.

7) Atti persecutori: composta anch’essa da psichiatri, psicologi e criminologi a cui si aggiungono esperti in statistica e informatica, ha il compito di studiare e analizzare gli atti persecutori (fenomeno di stalking) e le rispettive manifestazioni di violenza nei confronti delle vittime per definire strategie di contrasto e prevenzione.

Come fare per entrare nei RIS

I Marescialli, Brigadieri e Carabinieri sono le figure che nel reparto dei RIS svolgono la maggior parte delle indagini tecniche. Gli Ufficiali invece hanno il compito di dirigere i laboratori e le sezioni affidando i casi al personale di truppa e collaborando con loro nella gestione di casi rilevanti.

Il primo passo per entrare nel reparto dei RIS è quello di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri con qualsiasi ruolo o grado ed essere in possesso del diploma e/o della laurea in almeno una delle discipline di competenza: chimica, farmacia, farmacia industriale, fisica, biologia, ingegneria nucleare, medicina, informatica.

Bisogna quindi partecipare al concorso, superare le prove e partecipare al periodo di addestramento base. Una volta finita la formazione esistono due modalità per poter entrare nei RIS:

a) presentare la domanda all’Amministrazione in divisa che valuterà le richieste ricevute e potrà decidere, in base alle necessità del reparto, come destinare coloro che hanno terminato il periodo di addestramento;

b) attraverso i Concorsi a Nomina Diretta per Ufficiali del Ruolo Tecnico Logistico dell’Arma dei Carabinieri (RTL). Si tratta di Concorsi Pubblici a cui possono partecipare anche i Civili e che sono banditi solo quando l’Arma necessita di figure professionali come psicologi, medici, infermieri, ingegneri, informatici, biologi, chimici, fisici, ecc.

I requisiti per il Concorso

Possono partecipare al Concorso a Nomina Diretta per Ufficiali RTL i cittadini italiani che hanno i seguenti requisiti anagrafici, socio-culturali e psico-fisici:

  • i Marescialli dell’Arma dei Carabinieri che non hanno superato il 40°anno di età e che nell’ultimo biennio hanno riportato la qualifica finale non inferiore a “superiore alla media”;
  • gli Ufficiali in Ferma Prefissata che hanno completato un anno di servizio e gli Ufficiali Inferiori delle forze di completamento, entrambi non devono aver superato il 34° anno di età;
  • tutti i cittadini italiani che non appartengono alle precedenti categorie e che non hanno compiuto il 32° anno di età;
  • possedere una laurea magistrale-specialistica e relativa specializzazione, a seconda della figura ricercata dal bando, in: Medicina e Chirurgia (per la specialità Sanità), Chimica, Chimica Industriale, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (per la specialità Investigazioni Scientifiche), Ingegneria Civile, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Edile – Architettura, Architettura (per la specialità Genio), Psicologia (per la specialità Psicologia);
  • aver riportato, nel biennio precedente la data di scadenza per la presentazione delle domande, la qualifica di almeno “superiore alla media” o giudizio corrispondente. Questo requisito è valido per gli Ispettori dell’Arma che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, hanno superato i 32° anni di età;
  • se militari in servizio permanente, essere dichiarati idonei all’avanzamento e non averne rinunciato negli ultimi cinque anni di servizio solo;
  • se candidati maschi, non aver prestato servizio civile oppure aver rinunciato allo status di obiettore ed essere stati congedati da almeno 5 anni.

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