Rinnovo contrattuale Forze Armate e di Polizia: aumenti di stipendio, nuove assunzioni e la rappresentanza sindacale

Rinnovo contrattuale Forze Armate e di Polizia: aumenti di stipendio, nuove assunzioni e la rappresentanza sindacale

Il rinnovo contrattuale del comparto difesa: gli aumenti per le Forze Armate e di Polizia, le nuove assunzioni e la partecipazione delle associazioni sindacali.

Oggi, mercoledì 6 marzo, l’incontro del governo con i sindacati delle Forze Armate e di Polizia a ordinamento militare, per un confronto sul pacchetto sicurezza e difesa. Per la prima volta, infatti, il personale potrà essere rappresentato da associazioni professionali a carattere sindacale, che prenderanno parte alle trattative sul rinnovo dei contratti.

Il primo vero e proprio tavolo di confronto si terrà il 14 marzo, ma potrebbe essere necessario ancora tempo prima che la discussione inizi. Si attende ancora, infatti, la misurazione della rappresentatività sindacale per selezionare le associazioni idonee a partecipare alla contrattazione.

I temi principali saranno comunque gli aumenti degli stipendi, per cui il governo è disposto a stanziare un miliardo e mezzo di euro, e le nuove assunzioni, ma sarà necessario un intervento anche in merito alla previdenza, alle indennità, agli straordinari, alle notti e ai festivi. Non dimentichiamo poi che il contratto è scaduto da quasi 3 anni.

Aumenti di stipendio, fino a 194 euro in più al mese

Come anticipato, la legge di bilancio stanzia un miliardo e mezzo di euro per l’aumento degli stipendi. Secondo le stime già elaborate dal ministero, l’aumento medio lordo sarà quantificabile in:

  • 172 euro per l’Esercito Italiano;
  • 173 euro per i Vigili del Fuoco
  • 179 euro per la Polizia Penitenziaria;
  • 188 euro per la Polizia;
  • 189 euro per la Marina Militare;
  • 189 euro per i Carabinieri;
  • 192 euro per l’Aeronautica Militare;
  • 194 euro per la Guardia di Finanza.

Questo squilibrio è dovuto al fatto che gli aumenti sono calcolati in proporzione alla retribuzione tabellare, che vede appunto l’Esercito Italiano e i Vigili del Fuoco agli ultimi posti. In ogni caso, l’aumento del 5,78% fissato dal governo non è per nessuno sufficiente a compensare un’inflazione del 17,3%.

Gli aumenti saranno quindi tra le voci più discusse al tavolo, così come anticipato dai sindacati. Pietro Colapietro, segretario generale del SILP CGIL (sindacato italiano lavoratori di Polizia), ha fatto presente che il caro-prezzi è quantificabile in uno stipendio e mezzo medio di un poliziotto. La perdita del potere d’acquisto, significativa per tutti, è però ancora più pressante per chi già parte da retribuzioni inferiori.

Sul punto, è infatti spesso intervenuta ASPMI (Associazione sindacale professionisti militari), che si impegna ad opporsi “a qualsiasi proposta che non valorizzi adeguatamente il lavoro svolto dal personale dell’Esercito”.

16mila nuove assunzioni

La contrattazione verterà anche sulle nuove assunzioni, dato che le scorso anno sono stati autorizzati 16.845 nuovi ingressi. 13.500 di questi sono necessari soltanto per la sostituzione del personale andato in pensione, mentre circa 3.300 assunzioni sono state autorizzate con risorse straordinarie per compensare la carenza di organico.

Nonostante ciò, i numeri sono comunque insufficienti rispetto alle necessità, soprattutto a causa del forte turnover e della mancanza di scuole che formino il personale. Ovviamente la questione è più complessa e saranno da tenere in considerazione anche i problemi relativi alla retribuzione degli straordinari.

Per questi ultimi, insieme a indennità, notti, festivi, sono stati dedicati 60 milioni di euro, oltre ai 15 milioni di euro riservati alla previdenza, che si sommano ai 60 milioni di euro già stanziati dal governo Draghi ma rimasti inutilizzati.

“Contro la denigrazione delle Forze dell’Ordine”

In occasione dell’incontro, la premier Giorgia Meloni è intervenuta anche riguardo alle recenti accuse mosse alle Forze dell’Ordine sulla gestione di alcune manifestazioni pubbliche. La Presidente del Consiglio ha espresso il suo disappunto verso la “denigrazione delle Forze dell’Ordine”, chiedendo a tutti il rispetto delle regole e delle leggi in tutela dell’ordine pubblico.

In particolare, il Governo ha citato che le manifestazioni con reazioni repressive dalle forze dell’ordine rappresentano il 3% di tutte quelle che si sono svolte negli ultimi mesi, a dimostrazione dell’ottima gestione degli agenti. Poi, l’invito a comunicare le manifestazioni, per consentire agli agenti di organizzarsi per garantire la sicurezza collettiva.