Quando la Regione diventa zona gialla con le nuove regole

Quando la Regione diventa zona gialla con le nuove regole

Con l’aumento dei contagi le Regioni rischiano di tornare in zona gialla ma, come annunciato dal Ministro Speranza, i criteri di valutazione cambiano. Vediamo quali sono e quali regioni sono a rischio.

La variante Delta preoccupa sempre di più l’Italia. A causa dell’alta infettività della cosiddetta variante Delta, infatti, i contagi sono in continuo aumento e il governo è al vaglio delle modalità di contenimento di questa quarta ondata.

Una delle possibilità è quella di adottare il Green pass sul “modello francese”, rendendo quindi il certificato obbligatorio in alcune circostanze.

La diffusione della nuova variante ha condotto all’ipotesi, ormai concretizzatasi, del ritorno alla zona gialla. Si tornerebbe quindi ad alcune restrizioni come l’obbligo di mascherina all’aperto.

Se per valutare il passaggio da zona bianca a zona gialla prima si guardava il numero dei contagi, adesso il Ministero della Salute ha introdotto un cambio dei parametri di valutazione che dovrebbero portare a un rallentamento del processo.

Vediamo dunque nel dettaglio quali sono i nuovi parametri, le conseguenze e le regioni a rischio.

Quando la regione passa in zona gialla: i nuovi criteri

L’esigenza di cambiare i nuovi parametri deriverebbe dal cambio di scenario che sta coinvolgendo l’Italia. Guardare il numero dei contagi, l’indice Rt e l’incidenza ogni 100 mila abitanti porterebbe a interrogare e interpretare in maniera scorretta il quadro dell’effettiva gravità dei contagi.

Infatti con l’aumentare delle vaccinazioni diminuisce il rischio di sviluppare le sintomatologie più gravi del Covid-19, ed è per questo che il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno guardare la situazione negli ospedali.

Secondo alcune anticipazioni, il passaggio da zona bianca a zona gialla, dipenderà dal numero dei ricoveri. Bisognerà quindi guardare alla situazione sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive.

Per questo motivo il passaggio si verificherà nel caso in cui si dovesse presentare una di queste due situazioni:

  • occupato il 5% dei posti letto in terapia intensiva;
  • occupato il 10% dei posti letto nei reparti ordinari.

Con questi nuovi criteri viene quindi scongiurato il passaggio, dalla prossima settimana, a zona gialla, rallentando il processo. Alcune regioni non possono comunque dirsi tranquille a causa dell’aumento dei ricoveri.

Non sono invece chiari i criteri per cui si potrebbe passare a una zona arancione, o addirittura a una rossa.

Quali sono le regioni che rischiano la zona gialla con i nuovi criteri

La curva dei ricoveri non subisce le vertiginose impennate che ha subito molto spesso quella contagi. Grazie alle vaccinazioni i pazienti sviluppano una resistenza al Covid-19, per cui, nella maggior parte dei casi, le sintomatologie non dovrebbero essere gravi.

La situazione però può sempre cambiare ad è opportuno dare un’occhiata alla situazione dei ricoveri in ogni singola regione e dell’occupazione dei posti letto.

Dai risultati emergono alcune regioni a rischio, diverse da quelle paventate se si guarda al numero dei contagi. Vediamo quali sono:

  • la Toscana è la regione più vicina al diventare zona gialla. La regione presenta il 4% di ricoveri in terapia intensiva;
  • la Calabria presenta una percentuale di ricoveri in terapia intensiva pari al 3% e il 6% per i ricoveri nei reparti ordinari (a fronte del 10% necessario per il passaggio);
  • la Sicilia con il 3% dei reparti di terapia intensiva e il 5% dei reparti ordinari;
  • il Lazio, infine, rischia un ritorno alla zona gialla per una percentuale di occupazione delle terapie intensive del 3%.
Regione Ricoverati nei reparti ordinari Percentuale di occupazione dei posti letto Ricoverati in terapia intensiva Percentuale di occupazione delle terapie intensive
Valle d’Aosta 0 0% 0 0%
Veneto 241 1% 17 1%
Liguria 20 1% 5 2%
Piemonte 54 1% 3 0%
Friuli Venezia Giulia 9 1% 0 0%
Provincia di Trento 0 0% 0 0%
Provincia di Bolzano Non disponibili 2% 0 0%
Lombardia 138 2% 30 2%
Emilia Romagna 142 2% 14 2%
Toscana 90 1% 16 4%
Marche 15 1% 2 1%
Umbria 9 1% 1 1%
Lazio 130 2% 29 3%
Abruzzo 22 2% 1 1%
Campania 181 5% 10 2%
Basilicata 16 5% 0 0%
Molise 1 1% 0 0%
Calabria 49 6% 5 3%
Puglia 76 2% 10 2%
Sardegna 57 4% 4 2%
Sicilia 154 5% 22 3%

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