Quando si ereditano i debiti e come evitarlo

Quando si ereditano i debiti e come evitarlo

L’eredità comprende anche i debiti e non è divisibile, come si può fare quindi per evitarli? Ecco le alternative.

I chiamati all’eredità possono trovarsi di fronte a una scelta non molto semplice, soprattutto se il defunto aveva molti debiti. Presumibilmente, gli eredi non vogliono farsene carico e anzi vorrebbero evitarli. Ecco quali sono le alternative possibili.

Quando si ereditano i debiti

Il patrimonio ereditario comprende sia i crediti che i debiti del defunto, ognuno dei quali viene trasferito agli eredi in proporzione della quota ereditaria, fissata dal testamento oppure dal Codice civile. Non è possibile ricevere l’eredità evitando i debiti, non esiste infatti l’accettazione parziale. Allo stesso tempo, tuttavia, l’eredità non si riceve in modo automatico. Fino all’accettazione, i chiamati all’eredità non hanno alcun diritto sul patrimonio del defunto e di conseguenza nessun dovere rispetto ai debiti. Le alternative possibili sono: rinunciare all’eredità, quindi anche ai crediti, oppure far in modo di rendere inattaccabile almeno il proprio patrimonio.

Accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario

La soluzione più utile messa a disposizione dalla legge per i patrimoni ereditari con debiti è senza dubbio l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario. Quest’ultima non esclude i debiti, ma consente di mantenere separati i patrimoni dell’erede e del defunto.

L’accettazione normale, che si dice infatti pura e semplice, opera una fusione tra i patrimoni, i quali non sono più distinguibili. Di conseguenza, i creditori possono attaccare i beni dell’erede tanto quanto possono attaccare quelli che provengono dall’eredità. Accettando l’eredità in modo puro e semplice l’erede perde qualsiasi forma di tutela rispetto ai debiti, che diventano a tutti gli effetti debiti suoi, come se li avesse contratti personalmente.

Al contrario, l’accettazione con beneficio d’inventario garantisce la separazione e limita le azioni di recupero dei creditori ai beni provenienti dall’eredità stessa. Così facendo, non si limita la possibilità di soddisfacimento per i creditori, ma perlomeno l’erede evita le ripercussioni sui propri beni, evitando ad esempio che possano essere pignorati.

L’accettazione con beneficio d’inventario deve essere dichiarata al notaio oppure al cancelliere del tribunale ove si è aperta la successione e si basa proprio sull’inventario dei beni ereditari, che deve essere svolto entro 3 mesi dalla dichiarazione di successione. In questo modo l’erede mette al sicuro i propri beni, ma ovviamente non può controllare eventuali azioni creditizie nei confronti dei beni ricevuti in eredità.

Di conseguenza l’accettazione con beneficio d’inventario risulta particolarmente utile quando il valore dei debiti ereditari è inferiore rispetto a quello dei crediti. In questo caso, l’erede può tutelare il proprio interesse senza rischiare conseguenze sui propri beni. Allo stesso tempo, è preferibile accettare con beneficio d’inventario un’eredità con debiti incerti, così facendo l’erede non rischia nulla ma conserva possibilità di guadagno.

Rinuncia all’eredità per evitare i debiti

Il valore dei debiti ereditari può anche essere superiore rispetto all’entità dei crediti, costituendo una sorta di eredità negativa. In questo tipo di situazioni, l’accettazione con beneficio d’inventario è a dir poco inutile. L’erede non ha infatti alcun vantaggio nell’accettare un’eredità di questo genere, proprio perché rischia di perderla completamente. Ecco che in questo caso è preferibile rinunciare all’eredità, in quanto non c’è alcun interesse apprezzabile nel riceverla.

Anche la rinuncia deve essere dichiarata al notaio o al cancelliere del tribunale di competenza, di norma entro 10 anni dal decesso. Questo termine può però essere ridotto se chi intende rinunciare era già in possesso di alcuni beni ereditari (riducendosi a 3 mesi), oppure dalla sentenza di un giudice interpellato dai soggetti interessati.

Debiti che non rientrano nell’eredità

Prima di compiere scelte affrettate, bisogna anche considerare che non c’è necessità di evitare un certo tipo di debiti, per loro natura non trasmissibili agli eredi. Si tratta di:

  • Sanzioni amministrative;
  • sanzioni tributarie;
  • assegno di mantenimento;
  • sanzioni penali;
  • obbligazioni naturali (come i debiti di gioco);
  • debiti prescritti.

Questi debiti non si prescrivono agli eredi, non rientrando nell’asse ereditario. Di conseguenza non devono essere considerati nel calcolo di attivi e passivi del patrimonio ereditario.

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