Premio RCA per i militari, ASPMI chiede la deroga al coefficiente territoriale

Premio RCA per i militari, ASPMI chiede la deroga al coefficiente territoriale

Il sindacato Aspmi chiede che il calcolo del premio assicurativo Rca tenga conto della specificità militare, derogando al coefficiente territoriale in virtù dei numerosi trasferimenti di servizio.

Il premio assicurativo è tra le spese più ingenti sul menage familiare per chi possiede un veicolo, uno sforzo necessario per la tutela di sé e degli altri. È però giusto che il calcolo avvenga nel modo corretto, senza pregiudicare il conducente per elementi che non dipendono dalla sua sfera decisionale, soprattutto se dipendono dall’attività lavorativa.

Il sindacato ASPMI ha sollevato un importante criticità su questo punto, notando che i militari sono sfavoriti nella valutazione dell’importo del premio assicurativo per il coefficiente territoriale, tutto a causa dei frequenti trasferimenti di servizio. Non è solo una questione di principio, poiché anche la provenienza geografica, oltre a vari elementi come l’attestato di rischio, incide nel costo della polizza.

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Assurdo pensare che un cittadino debba sostenere a parità di condizioni una spesa più alta degli altri a causa della sua attività lavorativa, tanto più se ciò riguarda i militari che sono già sacrificati sotto diversi piani. Eppure, ha fatto notare l’Associazione sindacale professionisti militari, è proprio ciò che accade e continuerà ad accadere fino a quando non sarà prevista una deroga in virtù della specificità della professione militare.

Tra i vari elementi che concorrono a calcolare il premio delle assicurazioni Rca, insieme all’età, alla classe di merito e in genere all’affidabilità del conducente, viene anche presa in considerazione la provenienza geografica di chi stipula la polizza. Il cambio di residenza va quindi comunicato tempestivamente per la validità dell’assicurazione e può comportare l’aumento del premio. Una circostanza che per i militari è molto più frequente di quanto si possa immaginare e che comporta spese decisamente elevate per diverse famiglie.

Il militare che si trasferisce per esigenze di servizio sta ottemperando a un dovere verso la Forza Armata, garantendone la funzionalità a beneficio di tutta la cittadinanza. Per questo motivo, il sindacato ha scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito, chiedendo che venga riconosciuta legislativamente la specificità militare prevedendo un’eccezione apposita che deroghi all’applicazione del coefficiente territoriale per gli appartenenti alle Forze Armate.

In particolare, è stata proposta la modifica del Decreto ministeriale n. 54 dell’11 marzo 2020, ovvero il “Regolamento recante la definizione del «contratto base» di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore”, in cui inserire un’eccezione dedicata appositamente ai lavoratori delle Forze Armate. Di pari passo, è stato richiesto anche di individuare compagnie assicurative che operino il calcolo del premio senza tenere conto della provenienza geografica, ma degli altri fattori ritenuti opportuni, compresi l’età, la classe di merito del conducente e l’affidabilità.

È naturale che l’intervento del sindacato si muove su una necessità pratica dei militari, penalizzati economicamente dai frequenti trasferimenti richiesti dalla professione. Si tratta, allo stesso tempo, di un’ulteriore occasione per portare l’attenzione sul tema della specificità militare, sottolineata più che mai da questo caso pratico. Bisogna infatti considerare che il militare è spesso chiamato a trasferirsi per le esigenze di servizio, ma anche che questo servizio è incentrato sulla difesa della sicurezza e della democrazia, condizioni imprescindibili per la vita pacifica del paese, essendo le fondamenta della società. Inoltre, si tratta di un lavoro che richiede dedizione e sacrificio oltre ogni limite, attività usuranti e costante efficienza.

Il nostro ordinamento tiene conto della specificità militare, trattata nell’apposita legge n. 183 del 2010, ma il principio non è ancora stato esteso ai vari ambiti di applicazione, con colpevole ritardo. L’attività delle ASPCM si rivela essenziale in questo, perché permette di richiamare l’attenzione sui vari elementi della quotidianità in cui i militari sono di fatto penalizzati dall’assenza di regole su misura. Non dimentichiamo che la legge chiede un’uguaglianza sostanziale e non solo formale tra i cittadini e ciò comporta che siano attuate delle differenze, laddove necessarie a compensare svantaggi immeritati. Infine, va considerato che l’assicurazione RCA è obbligatoria, pertanto è doveroso che sia calcolata in misura equa.

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