Più poteri alla Guardia di Finanza con il Decreto Fiscale

Più poteri alla Guardia di Finanza con il Decreto Fiscale

Nel Decreto Fiscale nuovi poteri per la Guardia di Finanza: maggiore collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per incrementare l’efficienza dei controlli anti-evasione.

Il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio attribuisce più poteri alla Guardia di Finanza, specialmente - ma non solo - dal punto di vista operativo.

Come sottolineato da Italia Oggi, nei lavori che hanno portato alla conversione del decreto legge 119/2018 sono stati riconosciuti più poteri alle Fiamme Gialle, con l’obiettivo di dare alla Guardia di Finanza gli strumenti adeguati per il contrasto all’evasione e al sommerso.

Secondo il “quotidiano economico, giuridico e politico” le novità applicate al Decreto Fiscale confermano che l’Agenzia delle Entrate ha preso atto di non poter portare avanti da sola un’azione efficiente per il contrasto all’evasione fiscale; il supporto della Guardia di Finanza è imprescindibile, ed il Decreto Fiscale lo mette “nero su bianco”.

I nuovi poteri alla Guardia di Finanza

Come anticipato, il decreto legge 119/2018 - conosciuto ai più anche come collegato fiscale - attribuisce alla Guardia di Finanza una maggiore operatività in materia di contrasto all’evasione e della tutela del credito erariale conseguente alle attività di accertamento poste in essere dai reparti operativi.

Alle Fiamme Gialle, inoltre, viene assegnato un ruolo di indirizzo e coordinamento dell’attività di contrasto all’evasione; compito che dovrà svolgere di concerto con l’Agenzia delle Entrate.

Ma quali sono concretamente i nuovi poteri attribuiti al personale della Guardia di Finanza? Questi sono indicati dagli articoli 16-quater e 16-septies che si sono aggiunti al testo del Decreto Fiscale, nel quale si legge che:

  • la Guardia di Finanza ha accesso diretto ai dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari, nei quali sono comprese anche le informazioni sui saldi e sulle disponibilità esistenti;
  • questi dati possono essere utilizzati non solo per i controlli ma anche per l’elaborazione - in coordinamento con l’Agenzia delle Entrate - di analisi per il rischio di evasione.

Spetterà inoltre alle Fiamme Gialle (ma sempre con il supporto dell’Agenzia) predisporre un piano annuale dei controlli di contribuenti di medie dimensioni, ovvero con un volume d’affari compreso tra i 7,5 milioni ed i 100 milioni di euro (e di conseguenza esclusi sia dagli indicatori di normalità economica che dal tutoraggio fiscale).

Vengono attribuiti maggiori poteri, inoltre, al comandante provinciale della Guardia di Finanza, il quale diviene soggetto autorizzato ad attivare delle procedure cautelari : questo, infatti, nel caso un processo verbale redatto dai militari del proprio reparto abbia evidenziato un credito erariale, potrà rivolgersi direttamente alla commissione tributaria competente per richiedere l’applicazione delle misure cautelari apposite.

Maggiore collaborazione Guardia di Finanza-Agenzia delle Entrate

Come anticipato, con l’approvazione del Decreto Fiscale ci sarà una maggiore collaborazione tra le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Entrate, con l’obiettivo di rendere il più efficiente possibile l’azione di contrasto e repressione dell’evasione fiscale.

D’altronde negli ultimi anni il personale delle Fiamme Gialle si è distinto per quelli che sono stati i sempre più numerosi interventi eseguiti in termini di recupero del sommerso; ecco perché era arrivato il momento di potenziare l’attività del Corpo e rendere maggiormente collaborativo il rapporto con l’Agenzia delle Entrate dove tra l’altro, ricordiamo, siede proprio un ex Generale della Guardia di Finanza (Antonio Maggiore).

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