Patto di Londra: la storia

Patto di Londra: la storia

Il Patto di Londra è una delle tappe più importanti della storia dell’Italia durante il ’900 e portò conseguenze fino al termine della prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo.

Cos’è il Patto di Londra

Il Patto di Londra, conosciuto anche sotto il nome di Trattato di Londra, è un accordo firmato in totale segretezza il giorno 26 aprile del 1915 tra il Governo dell’Italia e i rappresentanti della Triplice intesa.

La Triplice intesa era un sistema di accordi politici e militari firmati tra Gran Bretagna, Francia e Russia, il cui culmine era avvenuto con l’accordo anglo-russo del 1907. La Triplice intesa fu importante nell’opposizione alla Triplice alleanza formata da Germania, Austria, Ungheria e Italia. L’Italia poi cambiò schieramento durante la prima guerra mondiale.

Con il Patto di Londra, l’Italia si impegnò ad andare in guerra contro gli Imperi Centrali proprio durante la prima guerra mondiale in cambio di alcuni possedimenti territoriali non del tutto riconosciuti nel successivo trattato di Versailles, ossia uno dei trattati di pace che pose fine alla prima guerra mondiale.

Le condizioni del Patto erano di non poca rilevanza per l’assetto territoriale e si articolavano in 16 articoli. Questi articoli riguardavano, in particolare, clausole di tipo militare, il confine in Tirolo e Venezia Giulia, il confine in Dalmazia, il riassetto dei territori albanesi, la spartizione tra potenti dell’Impero Ottomano, le ricompense coloniali, l’esclusione della Santa Sede e, in ultimo, anche la segretezza dell’accordo.

In cosa consisteva il Patto segreto di Londra

Il Patto di Londra restò segreto fino a quando fu inaspettatamente pubblicato nel 1917 dai bolscevichi, giunti al potere dopo la Rivoluzione Russa. Il nuovo governo russo diede notizia immediata ai patti segreti rinvenuti negli archivi, tra cui il Patto di Londra. La pubblicazione ebbe una eco internazionale e causò imbarazzo a chi vi partecipò a causa dell’intento segreto, suscitando inquietudine a livello europeo.

Ad ogni modo, la stipula del Patto di Londra comportò l’avvio ad una modifica degli ordinamenti politici internazionali e influì sulla definizione finale della pace al termine della prima guerra mondiale. Il Patto fu denunciato come inaccettabile nelle relazioni internazionali e fu uno dei punti saldi che diedero avvio alla stesura dei Quattordici punti di Woodrow Wilson, l’allora Presidente degli Stati Uniti.

Nei Quattordici punti il Presidente degli Stati Uniti si oppose alla realizzazione delle rivendicazioni dei territori da parte degli italiani basati sul Patto di Londra. La non completa realizzazione del segreto Patto di Londra comportò non pochi scontenti in Italia, portando al mito della Vittoria mutilata, uno strumento politico che coadiuvò nella messa in crisi del governo liberale e alla nascita del fascismo.

Le conseguenze istituzionali del Patto di Londra

L’azione del Governo senza l’approvazione del Parlamento, situazione in cui si era stipulato il Patto di Londra, andava a scontrarsi con l’ormai consolidata prassi italiana che era in vigore fin dai tempi di Cavour.

Perché potesse evitarsi una crisi istituzionale, considerando anche il fatto che il re Vittorio Emanuele III era favorevole a una guerra, la Camera decise di approvare - ricevendo il voto contrario solo dai socialisti - la concessione della totalità dei poteri al Governo. La sera del 23 maggio si dichiarava così guerra all’Impero austro-ungarico. Tuttavia, non era stata comunicata la stipula del Patto fino alla pubblicazione da parte dei bolscevichi.

Con la fine della prima guerra mondiale, dato che l’Italia era tra le forze vincenti nel conflitto, alla conferenza di pace di Parigi richiese che fosse applicato alla lettera il Patto, ma così non fu proprio a causa degli Stati Uniti e della diplomazia internazionale.

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