Patrick Zaki compie 30 anni: chi è e perché è in carcere in Egitto

Patrick Zaki compie 30 anni: chi è e perché è in carcere in Egitto

Compie trent’anni in carcere Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna, accusato di terrorismo dal suo paese natio: l’Egitto. Vediamo nel dettaglio chi è Patrick Zaki, cos’ha fatto e come l’Europa si sta mobilitando.

Zaki ancora in carcere. Patrick Zaki compie oggi trent’anni nelle celle di Tora al-Balad in Egitto.

Si tratta del secondo compleanno in carcere per lo studente egiziano dell’Università “Alma Mater” di Bologna, arrestato lo scorso 7 febbraio 2020 al Cairo mentre era di rientro nel suo paese natale.

L’accusa è di propaganda terroristica, tramite l’ausilio dei social, contro lo Stato egiziano. Il caso di Zaki ha catturato l’attenzione mediatica non solo dell’Italia, una seconda casa per lo studente dove potersi sentire più libero, ma dell’intera Unione Europea.

In Italia è stata presentata una mozione per assegnargli la cittadinanza italiana e poter chiedere la sua liberazione, avviando rapporti diplomatici tra i due Stati.

Chi è Patrick Zaki

Patrick George Zaki è uno studente egiziano dell’Università di Bologna, che oggi compie trent’anni. Aveva intrapreso un corso post-laurea sugli studi di genere e le donne ricercatore.

Conoscendo la situazione dei diritti fondamentali in Egitto, Patrick era diventato attivista per i diritti umani. Forte del suo attivismo politico aveva organizzato la campagna delle elezioni presidenziali nel 2018 per Khaled Ali, politico egiziano e attivista per la difesa dei diritti fondamentali.

Arrivato in Italia, Patrick Zaki non aveva voluto abbandonare la sua lotta per un paese più libero e aveva iniziato a collaborare con l’organizzazione Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR) come ricercatore sui diritti umani e, anche per il suo corso post-laurea, specialmente nei diritti per l’equità di genere.

L’arresto di Patrick Zaki: le accuse e il carcere

Le accuse mosse a Patrick dallo Stato sarebbero di diffamazione e propaganda terroristica contro l’Egitto. Patrick si sarebbe macchiato di questi crimini per aver condiviso sui social notizie, a detta dell’Egitto false, sullo stato in cui versano i diritti fondamentali nel suo paese natio.

Un atto inaccettabile, per un paese estremamente rigido e ferreo in materia di diffamazione, che ha visto, come conseguenza, scattare il mandato di arresto al suo rientro in Egitto. Patrick era tornato per una pausa dagli studi e per vedere la famiglia. A oggi non si sa quando potrebbe essere rilasciato.

Le proroghe possono arrivare a un massimo di 24 mesi; oggi sono circa 18 i mesi che Patrick ha trascorso nelle celle egiziane, il timore di avvocati e familiari è che l’accusa del tentativo di rovesciare il regime possa pesare in giudizio, per il quale rischierebbe l’ergastolo o il deferimento alla giustizia militare che potrebbe decidere per la pena capitale.

A preoccupare sono anche le torture subite. L’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) egiziana ha bendato e ammanettato Patrick durante il suo interrogatorio all’aeroporto durato 17 ore. Patrick è stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche.

Le condizioni di salute: come sta Patrick Zaki

Le condizioni di Patrick Zaki in carcere non sono delle migliori, a causa della pandemia in corso sono anche peggiorate, specialmente rientrando in una delle categorie a rischio.

I familiari nelle scorse settimane hanno lanciato l’allarme sulle sue condizioni di salute. Patrick non solo dorme per terra, ma non ha potuto ottenere il vaccino anti-Covid pur essendo un soggetto a rischio a causa dell’asma.

Lo scorso aprile la fidanzata ha potuto fargli visita all’interno del carcere di Tora. Il ragazzo le ha, quindi, consegnato il libro “Cent’anni di Solitudine”, di Gabriel García Márquez. All’interno del libro la fidanzata ha potuto trovare un messaggio scritto in italiano: “Ancora resistendo, grazie a tutti per il supporto”.

Cosa stanno facendo l’Italia e l’UE per Patrick Zaki

Proprio oggi il segretario del PD, Enrico Letta, ha twittato un messaggio per ricordare Patrick:

Oggi Patrick Zaki compie trent’anni. In cella. Noi chiediamo al governo di applicare l’indicazione unanime del Parlamento e dargli la cittadinanza.

L’Italia infatti all’arresto di Patrick Zaki si è mobilitata per una sua liberazione. Il senatore Francesco Verducci ha in fatti presentato al parlamento una mozione per assegnargli la cittadinanza italiana e avviare le trattative diplomatiche con l’Egitto. Anche l’UE non è rimasta indifferente, essendo a difesa dei diritti umani, 26 europarlamentari hanno scritto per la sua liberazione all’ambasciata italiana.
Intanto oggi a Bologna si appenderà una gigantografia di Patrick per sostenerlo e non dimenticare le barbarie che sta subendo in carcere.

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