Obbligo di green pass ai concorsi pubblici: è incostituzionale?

Obbligo di green pass ai concorsi pubblici: è incostituzionale?

Sono arrivate le linee guida del governo Draghi per la Certificazione Verde e in risposta alcuni mettono nuovamente in dubbio la costituzionalità di queste imposizioni legislative. Analizziamo un caso specifico: i concorsi pubblici.

Dopo la stretta francese e le limitazioni imposte da Macron ai non vaccinati, anche in Italia per andare al ristorante, ad un concerto e soprattutto partecipare ad un concorso pubblico si deve essere guariti dal Covid, risultare negativi al test effettuato entro le 48 ore precedenti all’evento oppure devono essere trascorse due settimane dall’inoculazione della prima dose vaccinale. Si deve possedere insomma il green pass.

Questa norma è però un obbligo vaccinale sotto mentite spoglie? Una via scaltra per non generare ulteriori polemiche e mascherare quella che in realtà vorrebbe essere un’imposizione? Se lo chiedono gli scettici chiamando in causa la limitazione della libertà personale e della libertà di scelta del singolo.

Capiamo insieme cosa dice la nostra Costituzione a riguardo per tracciare delle linee di confine in maniera chiara.

Green pass: viola le norme costituzionali?

Il vento delle polemiche soffia forte e l’unica strumento per domarlo è la lettura e l’interpretazione delle figure competenti in materia, quali i membri della Corte Costituzionale, degli articoli contenuti nella Costituzione stessa.

Facendo riferimento all’articolo 32 capiamo come la legge tutela la salute prima di tutto come interesse della collettività e in maniera subordinata delimita il raggio di azione dei diritti del singolo. Sempre in nome di questo principio “dei grandi numeri” infatti con l’articolo 16 abbiamo visto come si possano introdurre limiti alla libera circolazione per motivi di salute.

Quando si svolgono professioni o attività a stretto contatto con il pubblico (vedesi quelle che andranno a svolgere i vincitori delle maggior parte dei concorsi pubblici) del resto si pone la questione etica del rischio a cui si espone una persona terza per delle decisioni arbitrarie e i due parametri entrano in conflitto. Il peso maggiore tra le due viene quindi attribuito sulla base del cosiddetto bilanciamento.

Costituzionalità del green pass: il bilanciamento

Il bilanciamento è un principio che dirime i “contenziosi” tra interessi diversi attinenti a pari diritti. Se infatti è vero che la libertà personale è tutelata ampiamente dalla Costituzione così come quella delle libera manifestazione del pensiero con gli articoli 13 e 21, entra però anche in gioco il piano dei doveri e della solidarietà sancito dall’articolo 2 della Costituzione.

Il diritto alla vita e qualsiasi azione volta a preservarla è inoltre prioritario rispetto a punti di vista ideologici personalistici.

Se la vaccinazione a oggi non è ancora stata resa obbligatoria insomma è perché si stanno percorrendo delle strade alternative che facciano leva sul principio di ragionevolezza tutelando contemporaneamente i cittadini su vasta scala e ponendo delle limitazioni non totali alle persone singole.

Quando viene richiesto il green pass: il caso dei concorsi

Sappiamo che è necessario possedere ed esibire il certificato verde per poter accedere a vari momenti di vita associata, ma il caso dei concorsi ha generato ulteriori quesiti e questioni trattandosi di un’attività che non rientra nell’ambito del tempo libero ed è quindi meno soggetto a scelte discrezionali del singolo.

Di fatto ci si chiede se il green pass sia ormai requisito minimo per la partecipazione agli eventi concorsuali alla stregua di altri parametri medico-sanitari esaminati al momento della selezione dei candidati.

In questo caso la risposta al dubbio è molto semplice e, per chi avesse già preso parte a un concorso dalle riaperture dei bandi o si sia informato sulle procedure adottate nei mesi successivi al primo lockdown, è ormai noto che sia già in vigore l’obbligo di presentazione di un tampone negativo. Essendo l’esito di un test anti-Covid tra le tre possibilità contemplate dal green pass perciò non ci si discosta molto dalle pratiche adottate finora.

Diverso sarebbe il caso in cui la certificazione venisse rilasciata soltanto previa vaccinazione. In quel caso la profilassi potrebbe essere vista come un discrimine, ma anche allora potremmo far valere i principi di bilanciamento tra le norme che abbiamo analizzato.

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