Leva obbligatoria, cosa prevede la proposta di Matteo Salvini

Leva obbligatoria, cosa prevede la proposta di Matteo Salvini

Presentato alla Camera il progetto sulla leva obbligatoria, su proposta di Matteo Salvini. Ecco cosa prevede e perché fa discutere.

Fonte immagine: Kasa Fue su Wikimedia commons.

È stato ufficialmente presentato alla Camera il progetto di legge sulla leva militare obbligatoria, fortemente incoraggiata dal ministro Matteo Salvini, che lo ha anticipato in occasione del raduno degli Alpini a Vicenza il 12 maggio. Il testo, firmato dal deputato Eugenio Zoffili, prende il nome di Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina. Secondo il ministro Salvini, la reintroduzione della leva militare obbligatoria verrebbe incontro all’esigenza di abbassare l’età media all’interno delle Forze Armate, ma rappresenterebbe anche un progetto educativo.

Una proposta che certo non piace al ministro della Difesa, che ritiene errati entrambi i presupposti. La Difesa del paese spetta ai professionisti e l’educazione dei giovani compete alle famiglie e alle scuole, questa è in sintesi la dura replica del ministro Crosetto, sostenuto pienamente dall’Associazione sindacale professionisti militari (ASPMI), che contesta duramente l’iniziativa leghista. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la proposta di Matteo Salvini e perché sta suscitando tanta contestazione.

Cosa prevede la proposta di Salvini sulla leva militare

Il progetto di legge presentato alla Camera si incentra sull’introduzione di un servizio militare e civile universale territoriale. Secondo la proposta, tutti i cittadini di età compresa tra 18 e 26 anni saranno chiamati a scegliere tra il servizio militare e quello civile, che dovranno obbligatoriamente svolgere per una durata di 6 mesi. Per quanto riguarda il servizio civile universale, sono contemplate anche mansioni di salvataggio, pronto soccorso e protezione dei boschi. I sei mesi di servizio saranno svolti esclusivamente nel territorio nazionale e il più vicino possibile al luogo di residenza o di domicilio del cittadino, a meno che quest’ultimo dichiari espressamente di essere impiegato altrove, con priorità provinciale.

Il servizio militare obbligatorio, secondo il firmatario Zoffilli, dovrebbe preparare i giovani a essere impiegati nel territorio nazionale attraverso una formazione dedicata. Chi sceglierà, invece, il servizio civile sarà preparato per collaborare alla tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico italiano, avrà anche l’opportunità di entrare a far parte della Protezione Civile e del soccorso pubblico e di collaborare direttamente con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

Si cerca così di colmare la carenza di personale e ringiovanire le Forze Armate, provando al contempo a offrire ai cittadini e alle cittadine più giovani un percorso educativo che si ispiri alle necessità collettive. Entrambi punti su cui, come anticipato, ha espresso delle perplessità anche il ministro della Difesa Crosetto.

Per approfondire la questione dell’età media si rimanda all’articolo dedicato: Esercito, serve abbassare l’età media dei militari. Se lo dice anche Crosetto...

Il ministro Crosetto contrario al servizio militare e civile obbligatorio, l’ASPMI concorda

Le dichiarazioni del ministro Crosetto non lasciano spazio a dubbi sulla sua posizione rispetto al progetto di leva obbligatoria. Il ministro della Difesa sostiene fermamente la separazione tra Forze Armate e servizio civile universale, considerando quest’ultimo “una cosa che non riguarda le Forze Armate”. L’idea di proporre questo impegno per formare i cittadini e fare educazione civica è ancora meno apprezzata dal ministro, che in occasione del raduno degli Alpini ha lasciato questo commento:

Le Forze Armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola. Le Forze Armate servono per fare professionisti che difendono le istituzioni e la pace.

Concorda anche l’ASPMI, secondo cui sarebbe bene iniziare a concentrarsi sulle effettive necessità dell’Esercito Italiano, che ha bisogno di risorse per migliorare il trattamento dei lavoratori e permettere loro di avere condizioni dignitose, anche in riferimento alle enormi problematiche degli alloggi militari e alla mancanza di divise.