Hugo Boss era lo stilista delle divise naziste?

Hugo Boss era lo stilista delle divise naziste?

Tra le curiosità storiche che riguardano la seconda guerra mondiale c’è anche questa: chi ha disegnato le divise naziste?

La Hugo Boss è una delle case di moda più famose al mondo oltre che essere un marchio tedesco. Il passato del fondatore è però, associato da un curioso accostamento: Hugo Boss era lo stilista delle divise naziste?

Hugo Boss ha disegnato le divise naziste?

La risposta a questa domanda è : Hugo Boss, il fondatore della casa di moda che esiste ancora oggi, era lo stilista di Hitler e dell’entourage nazista.

L’azienda di abbigliamento e scarpe fu fondata nel 1923 a Metzingen, vicino Stoccarda e a causa della crisi economica, fu costretta a dichiarare bancarotta nel 1930. Il suo fondatore Hugo Boss non si arrese comunque e riuscì a ripartire nel 1931 pur essendo rimasto con sole 6 macchine da cucire.

Il legame tra Hugo Boss e il nazismo

Hitler sarebbe salito al potere nel 1933 e Hugo Boss si iscrisse al partito nazista proprio nel 1931, anno della ripresa della linea di moda. Fu proprio negli anni in cui Hugo Boss iniziò a prendere parte all’ideologia nazista che si prestò a confezionare e disegnare le uniformi delle milizie naziste.

L’accordo non fu solo di tipo commerciale, ma anche ideologico. A spiegarlo ci pensa un libro pubblicato nel 2011 dallo storico Roman Koester, docente di storia militare all’Università di Monaco dal titolo Hugo Boss, 1924-45. Secondo il libro, Hugo Boss fu un attivo nazista, iscritto al partito in prima istanza perché fortemente convinto dalla politica di Hitler di quegli anni.

Hugo Boss, Hitler e la guerra

Durante il periodo della seconda guerra mondiale, la Hugo Boss impiegò su larga scala operai schiavizzati, seguendo i dettami dell’ottica nazista.

Proprio su questo fatto, la compagnia tedesca ha pubblicato e diffuso nel 2011 un comunicato web per scusarsi ed esprimere il profondo rammarico per gli esordi della sua storia, oltre che un forte disagio per le origini dell’azienda sotto il regime nazional-socialista.

Finita la guerra, Hugo Boss fu elencato tra i fautori del nazismo e gli fu tolto anche il diritto di voto. Fu inoltre condannato a pagare una multa di 80.000 franchi, cifra considerevole per l’epoca. Poco dopo, Hugo Boss morì e l’azienda passò nelle mani del genero Eugen Holy.

La Hugo Boss dopo la guerra: il riscatto

Fu grazie alla nuova direzione che dal 1950 si decise di cambiare rotta e dirigersi al nuovo mercato post-bellico. Grazie a questo, il successo su scala internazionale non terminò, pur mutando nel profondo.

Oggi, le connotazioni politiche e sociali legate al nazismo non fanno più parte dell’azienda, ma le curiosità sulle origini della Hugo Boss restano vivide nella storia; e situazioni politiche a parte, venire a conoscenza di curiosità storiche è sempre un arricchimento, base da cui parte il libro di Roman Kowster.

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