Green Pass: cosa fare quando non arriva l’SMS?

Green Pass: cosa fare quando non arriva l'SMS?

Se l’email o l’SMS con il codice di attivazione del vostro Green Pass non arriva ci sono alcune strade strade alternative da intraprendere. Di seguito tutti i contatti utili.

Moltissimi italiani sono in attesa del loro certificato Green Pass, il documento digitale che attesta il completamento del ciclo vaccinale, l’avvenuta guarigione dal virus Covid-19 o l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare.

In numerosi casi però l’SMS o l’email con il codice (auth code) che permette di scaricare il documento tarda ad arrivare e ci si chiede quale sia la procedura da seguire per ottenere la propria certificazione se il codice non ci viene inviato.

Le opzioni disponibili per reperirlo sono diverse, le abbiamo riassunte qui per voi.

Canali ufficiali: chi gestisce il sistema

L’approvazione del Presidente del Consiglio Mario Draghi al decreto nazionale sul Green Pass risale al 17 giugno ma dal 1° luglio il certificato verde è valido anche in Europa e nell’area Schengen.

L’adozione di questo sistema infatti favorisce gli spostamenti sul territorio nazionale ed europeo ma anche la partecipazione a vari eventi pubblici aggregativi.

L’ente preposto a rilasciare il codice di attivazione del documento digitale è il Ministero della Salute che, attraverso il portale dgc.gov.it, registra le informazioni dell’utente e provvede a inviare una mail o un SMS ai recapiti indicati dal cittadino stesso. La piattaforma infatti richieste gli estremi della tessera sanitaria o l’accesso tramite Spid, app IO o Immuni.

È importante infatti diffidare da possibili link inoltrati su Whatsapp poiché sono molti i casi di phishing riportati alle autorità nelle ultime settimane.

I riferimenti istituzionali sono gli unici che possono garantire il servizio richiesto e gli unici da contattare in caso di problemi riscontrati nel processo di attivazione del Green Pass.

Perché il codice non arriva

Può capitare infatti che questi dati non arrivino o lo facciano con molto ritardo.

Le motivazioni potrebbero essere due:

  • inserimento errato dei recapiti di riferimento da parte dell’utente
  • ritardo da parte dell’ente competente nell’emissione dei codici

Nel primo caso non resta che attendere. Lo stesso ministro della Salute Speranza ha dichiarato che vengono inoltrati circa 5 milioni di SMS ogni giorno e ci vorrà del tempo prima di ottenere una copertura omogenea. Recuperare anche i dati dei primi ad aver completato la vaccinazione o a essere guariti richiede del tempo.

Nel caso in cui però ci siano stati dei problemi di altra natura è possibile agire in vari modi.

App IO e sito istituzionale: la via più breve e immediata

Qualora il portale istituzionale avesse già preso in carica la vostra domanda, anche avendo inserito una mail errata o un numero di telefono scorretto, l’applicazione IO (quella adibita al cashback di Stato) registrerà automaticamente l’invio di un messaggio nell’omonima sezione e il problema potrà dirsi facilmente aggirato.

Una seconda opzione è tornare sul sito web del ministero sul quale sono stati inseriti i dati per richiedere il Green pass.

Call center: i recapiti telefonici di riferimento

In alcune circostanze però queste due opzioni possono non dare l’esito sperato e subentra quindi la necessità di un contatto diretto con un operatore. Nel sito del governo si leggere il recapito del call center Immuni 800.912.491, attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle 20.

Richiedere il codice via mail: gli indirizzi utili

Se neppure il call center dà riscontri a causa del sovraffollamento delle chiamate si può sempre gestire il tutto via mail alla casella di posta elettronica cittadini@dgc.gov.it. Un altro indirizzo suggerito può essere codice.dgc@sanita.it.

In entrambi i casi è necessario indicare codice fiscale, data di vaccinazione, guarigione o tampone negativo e inserire nuovamente il proprio numero di telefono per ricevere il certificato.

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